Fish Fingers and Custard

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Era il terzo psicoterapeuta che vedeva. Amelia Pond non ne poteva più. Ormai aveva diciassette anni e, sebbene all'inizio fosse certa che ciò che aveva visto quella fatidica notte fosse vero, da qualche anno a questa parte stava iniziando a pensare che forse era davvero pazza. Forse quello che dicevano i dottori era vero: il Dottore non era altro che un amico immaginario da lei creato per razionalizzare la morte dei genitori. Tutto questo non aveva senso, lei non li ricordava nemmeno i suoi genitori! Poi c'era Mel. Amelia le aveva raccontato del Dottore, di quel fantastico uomo stropicciato che era caduto dal cielo in una cabina della polizia blu e che le aveva svaligiato la cucina per poi andarsene, lasciandola lì ad aspettare. Mel credeva all'esistenza del Dottore. A dire il vero, ci credeva più della stessa Amelia che, dopo anni ed anni, non ne poteva più degli elogi della sua amica nei confronti del Dottore. Ora Amy era fuori dallo studio della psicologa, sua zia ne avrebbe avuto ancora per molto. Dopo ogni seduta questa nuova dottoressa voleva parlare con sua zia per darle delle "indicazioni" per far guarire sua nipote, quindi Amy si allontanò dalla struttura bianca ed anonima e si incamminò verso il parco di quella piccola città così monotona e noiosa. Ad ogni passo le lacrime le riempivano sempre di più gli occhi e la vista si offuscava sempre di più. Ad ogni passo il ricordo di quel suo amico immaginario le riempiva sempre di più la mente e la nostalgia per qualcosa che non era accaduto la pervadeva. Era arrivata al parco. Amelia si sedette su una delle panchine più isolate a guardare il cielo, sperando che una cabina blu le atterrasse davanti e che un uomo con i vestiti strappati e spiegazzati la portasse ovunque lei volesse andare. Non accadde nulla, come sempre. Cosa avrebbe fatto? La vita non era un insieme di avventure, non sarebbe arrivato nessun uomo magico a salvarla dalla monotonia di quella piccola cittadina. Non appena formulò quel pensiero, sentì una mano sulla spalla. Si girò, ma il suo entusiasmo si spense non appena vide chi le aveva sfiorato la spalla. "Rory" Era il suo migliore amico ma non doveva vederla in un momento come quello, durante una delle sue crisi senza senso. Rory era sempre carino con lei ma Amy sapeva che lo faceva solo per gentilezza, non credeva ad una sola parola di ciò che lei diceva riguardo il Dottore. Le piaceva Rory ed a volte si ritrovava a pensare che se solo non fosse stato gay tra loro ci sarebbe potuto essere qualcosa. "Cosa è successo? Perché piangi?" Le chiese, sedendosi accanto a lei e cingendole le spalle con un braccio in un gesto di conforto. "Niente, Rory. Non preoccuparti per me" "Mi preoccupo sempre per te. Non sarà di nuovo per il Dottore?" Chiese Rory in un attimo di sconforto. Non ne poteva più di tutte quelle chiacchiere su un amico immaginario. Era stato coperto dalla sua ombra da...beh, praticamente da sempre. Amy non si rendeva nemmeno conto della sua presenza, pensava sempre solo e soltanto al Dottore. Tuttavia, come già detto, si trattava di Amelia Pond e lui non poteva lasciarla da sola su una panchina a piangere, anche se il motivo di quelle lacrime non esisteva per davvero. "Dai, Amy, non fare così. Vedrai che un giorno qualcuno arriverà e ti porterà a vedere le stelle e, ti giuro, per quanto inverosimile ti potrà sembrare quello che sto per dirti, se il Dottore non atterrerà fuori dalla tua casa al più presto ti porterò io stesso ovunque tu voglia". Una risata da parte della battagliera Amelia Pond fece sorridere Rory. "E come avresti intenzione di fare? Vuoi lanciare il tuo zaino per aria sperando di colpire ua cabina blu volante per caso?" Chiese Amy, ora con un pizzico di divertimento negli occhi. Rory si alzò di scatto, si tolse lo zaino dalle spalle, lo lanciò per aria e disse il più velocemente possibile: "Sai? Non è affatto una cattiva idea. Potrei andare in giro a lanciare cose per aria fino a centrare una navicella spaz-". Non fece in tempo a finire la frase che lo zaino gli cadde sul piede. Rory saltò per aria lanciando un piccolo urlo per il dolore, il che fece ridere Amelia ancora di più. Il ragazzo guardò per aria "Niente cabima blu per ora. Aspettiamo un altro po' oppure vieni a casa mia a vedere un film?". Amy alzò lo sguardo "Bastoncini di pesce e crema pasticcera?" chiese la ragazza "Bastoncini di pesce e crema pasticcera." rispose Rory, contento di vedere le lacrime scomparire ed un sorriso illuminare quel viso che sognava ogni notte. Amy si alzò e, spensierata, si diresse verso l'uscita del parco seguita dal suo migliore amico, Rory Williams.

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