Capitolo dieci

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14 anni prima

Diego

- Butta quella sigaretta, sei ridicolo.

Fabrizio fece come gli ordinai.

- Non hai nemmeno sedici anni e ti atteggi da uomo vissuto.-

-Tu invece di comporti come mia madre. Perché chiamarti Diego se posso chiamarti mamma?-

- Perché tua madre è più bella.-

Mi diede un pugno nello stomaco che mi mozzò il respiro.

Ridemmo entrambi.

-Comunque il sapore fa schifo. Credo che non fumerò mai più. Volevo provare, ma mi sono ricreduto.-

Primo liceo. Primo giorno. Stavamo aspettando nel cortile della scuola lo smistamento nelle varie sezioni. Una massa informe di adolescenti chiacchierava, urlava, cominciava a stringere le prime amicizie per poi esordire con frasi del tipo 'saremo nella stessa sezione', oppure 'peccato che le sezioni siano diverse, ci saremmo divertiti parecchio assieme'. Avevo conosciuto Fabrizio il primo anno di scuola materna e da lì eravamo sempre finiti nella stessa classe. I nostri genitori volendo perpetuare la tradizione avevano avanzato una richiesta al preside del liceo per inserirci nella stessa sezione, per cui non fremevamo all'idea di capire chi fossero i nostri compagni di classe. Io bastavo a lui e lui bastava a me. Una nuvola oscurò il sole per qualche istante. Alzai gli occhi al cielo sperando che non piovesse, quel pomeriggio avevo gli allenamenti di nuoto e odiavo dovermi bagnare nuovamente nel tragitto verso casa dopo aver passato tre ore in acqua. Quando li riabbassai non potei fare a meno di notare una lunga chioma biondo cenere. Era una ragazza. Mi spostai lateralmente di qualche passo per delinearne i tratti del volto. Era troppo distante, non riuscivo a capire se fosse carina o meno. Aveva dei capelli lunghissimi, le arrivavano fin sotto la vita. Lisci, con alcuni riflessi ramati.

'C'era una principessa che aveva i capelli lunghi... Come si chiamava? Rapentola... No quella era Cenerentola... Raperella... No,no,no...Quella che faceva salire il principe sulla torre... Rapemonzola...Sì, credo si chiami così'.

-Chi è quella?-

Indicai a Fabrizio la ragazza.

-Non lo so, posso chiedere a qualche pettegola di turno.-

La ragazza stava chiacchierando con quelle che supposi fossero sue amiche. Sorrideva e parlava loro con troppa disinvoltura per non conoscerle.

La vidi spostarsi per andare a salutare altre neo liceali. Si avvicinò involontariamente a noi, seguita a ruota dalle altre due. Era a pochi metri da me. Era bella.

-Dammi una sigaretta-

Fabrizio si accigliò.

-Hai detto che...-

-Dammi una sigaretta.-

Non se lo fece ripetere una terza volta. L'accesi e spavaldo andai da lei.

-Ciao-

Era di spalle. Quando si voltò due enormi occhi da cerbiatto incontrarono i miei. Il loro castano contro una pelle diafana da sembrar trasparente erano un prodigio di madre natura.

La squadrai da capo a piedi e così fece lei. Magra come un'acciuga a digiuno e con quei meravigliosi capelli che le incorniciavano il viso. Sembrava davvero una principessa delle fiabe.

-Ciao-

Rispose senza rivolgermi alcun sorriso, iniziò invece a guardarmi con fare sospettoso.

'Forse è la strega, non la principessa'.

-Come ti chiami?-

Aspirai dalla sigaretta e buttai fuori il fumo. Riuscii a sopprimere un colpo di tosse.

-Enola, tu?-

-Che nome stupido-

'Se lei è così diffidente perché essere gentili?'

-C'è chi ha un nome stupido e chi è stupido. Indovina a chi mi riferisco?-

Un sorriso sghembo le comparve sul volto. Trasudava sfida. Mi piaceva.

'Non è la strega. È la persona malefica che ha creato la strega'.

Aspirai di nuovo e la scrutai divertito.

-Mi chiamo Diego. In che sezione sei?-

-C

-D. Allora le nostre classi saranno adiacenti.-

-Fortunatamente no. La sezione C è sempre stata al terzo piano, la D al quarto.-

-Le cose possono sempre cambiare-

-E'così da quando hanno aperto la scuola-

Ci guardammo in silenzio. La guerra era iniziata.

-Ciao Enola.-

-Ciao Diego-

Tornai da Fabrizio, gettai la sigaretta a terra e la spensi sotto la suola delle mie nuove scarpe.

-E' carina. Potrei farci un pensierino sopra...- disse Fabrizio con aria da predatore.

Lo afferrai per la maglietta. Poche volte gli parlavo seriamente, quella rientrava nelle poche.

-E'roba mia.-

TERMINA QUI L'ANTEPRIMA DI OGNI ALBA RIMASTA, ANTEPRIMA COMPOSTA DAI PRIMI 10 CAPITOLI CHE AVETE LETTO.

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Ogni alba rimasta (Ex ANCHE ORA- Il castello del tempo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora