10 anni prima (quarto liceo)
Enola
-Festaaaaaa. Festa di fine annooooooooo.-
Rebecca girava per la scuola starnazzando e mollando inviti a chiunque.
Mi piazzò un biglietto in mano e mi strizzò l'occhio.-Chissà, forse stavolta Diego riesce a infilarsi nei tuoi slip.-
-Ti prego, stai zitta.- sibilai.
-Santo cielo Enola, hai diciotto anni e neanche hai dato un bacetto secondo me. Diego non si tirerebbe indietro ad aiutarti a diventare più matura sotto quell'aspetto.- rise civettuola.
Accartocciai l'invito davanti i suoi occhi.
-Come prima cosa: decido io chi deve togliermi le mutande. Seconda cosa: non sarà Diego a toglierle, è un immaturo.- sbottai.
-Ops...- Rebecca si portò le mani alla bocca con fare teatrale e guardò oltre le mie spalle.
Ebbi un terribile presentimento. Mi voltai e infatti era lì, dietro di me. Diego era cupo in volto.
-Ancora con questa storia dell'immaturo?- sibilò.
'Allarme rosso, ripeto, allarme rosso'.
-Perché cosa sei? Un uomo con la testa sulle spalle?-
-Io sarò immaturo, ma tu sei ridicola.-
-Lo prendo come un complimento.-
-Non lo è.-
-Me ne farò una ragione.-
Rebecca passò un biglietto a Diego che lo prese senza esitazione e lo intascò dopo averlo piegato in più parti.
-Mi fai pena, Enola, davvero...- disse.
-Solo perché non mi farò togliere le mutande da te?-
-Con il tuo atteggiamento fai passare a chiunque la voglia di togliertele, non solo a me.-
-Come osi...-
-Tranquilla, quando sarai vecchia forse in qualche casa di riposo te le toglieranno per cambiarti il pannolone. Vale lo stesso, no?-
Ghignò e se ne andò soddisfatto.
Io lo seguii con lo sguardo imbestialita.
Raccolsi da terra il mio invito accartocciato e lo misi nella tasca dei jeans.' Giuro che ti rovino la serata.'
Diego
Immaturo. Immaturo. Immaturo. Immaturo. Cosa ero? Un frutto? Una mela? Una pera? Un cocomero?
Immaturo. Me lo ripeteva sempre.Credevo avesse cambiato idea dopo gli eventi degli ultimi mesi. Dalla faccenda della droga all'incidente di sua madre, invece era rimasta della sua idea malsana. Furba e intelligente ma con una mente ottusa. Enola-ho-tutti-dieci-a-scuola. Solo a scuola aveva il massimo dei voti, nelle questioni sentimentali aveva tante di quelle insufficienze che la bocciatura sarebbe stata la pena meno grave.
Strappai un disegno che la ritraeva mentre mi toccava le mani. Ci stavo lavorando da giorni ma lo disintegrai non curandomi di tutta la fatica che avevo impiegato nel metterlo a punto.
-Cosa è successo?- chiese Fabrizio.
Indossava una maglia a maniche corte che rivelava la sua pelle sciolta dall'acqua bollente. Lo avevo convinto a non indossare più maglioni anche a maggio inoltrato e mi aveva ascoltato. Non doveva vergognarsene, non era colpa sua ed era una splendida persona anche con quel difetto.
-Enola.-
Fabrizio ridacchiò.
-Dice che sono un immaturo.-
Uscii fuori dall'aula. Era l'intervallo e i corridoi brulicavano di studenti.
-E sei arrabbiato per una sua opinione?-
'Sì!'
-Mi vede ancora come un ragazzino.-
-Come vorresti che ti vedesse?-
-Maturo.-
-Ci ero arrivato sai.- disse Fabrizio divertito.
-Non so come farle comprendere che sono cresciuto.-
-Crescere significa prendersi delle responsabilità.- commentò.
Aveva ragione. Dovevo diventare responsabile, o meglio, apparire tale.
Chiusi gli occhi. Avevo il mal di testa. Enola era un medicinale che dava come effetti collaterali emicrania e alterazioni dell'umore. Peccato che non esistesse un bugiardino recante tutti gli effetti collaterali, ero costretto a scoprirli a mie spese, alle spese della mia salute fisica e mentale.
Quando riaprii gli occhi la vidi.Monica.
Fabrizio mi lesse nel pensiero e seguì la ragazza con la coda dell'occhio in pieno timore.
-Diego! No! Lei no! Monica no! NO!-
Quasi gridò.-Diego no, ti prego, non puoi giocare con lei per una stupida ripicca.-
Non lo stavo ascoltando. Ero già proiettato in un'altra dimensione dove io e Monica eravamo fidanzati.
-Diego, maledizione. È una responsabilità troppo grossa! Monica ha una figlio! Non apparirai maturo agli occhi di Enola improvvisandoti padre!-
Fabrizio continuava a parlare, ma io non lo degnai di una risposta e inseguii Monica.
Avrei fatto da padre a suo figlio. Solo così Enola mi avrebbe visto come un vero uomo. Responsabile.
Maturo.
STAI LEGGENDO
Ogni alba rimasta (Ex ANCHE ORA- Il castello del tempo)
RomanceQUESTO LIBRO CONTIENE: -I primi 10 capitoli del primo volume della trilogia, ovvero Ogni alba rimasta -L'intero secondo volume della trilogia, ovvero Ogni bacio negato Il primo volume completo è disponibile SOLO su Amazon, sia in versione eBook sia...