~CAPITOLO 2~

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Josh Rivers era un ragazzo che frequentava la nostra scuola e che praticamente da sempre, per mia sfortuna, faceva parte della nostra comitiva. Il primo anno di liceo ero praticamente cotta di lui. In effetti era un bel ragazzo: alto, bel fisico occhi azzurri e capelli castani che portava in un ciuffo disordinato. E inoltre, quelle poche volte che lo vedevo ovvero quando si sedeva a pranzo con noi, sembrava anche simpatico. Ma, proprio come succede nei libri o nei film, il ragazzo di cui è innamorata la protagonista a malapena sa della sua esistenza.
Però al secondo anno, ovvero l' anno scorso, iniziammo a parlare di più, a scriverci più spesso e a conoscerci meglio. Così dopo due mesi di scuola ci fidanzammo. Io ero super contenta anche perché all' inizio mi riempiva di attenzioni e mi faceva sentire importante per lui.
Dopo poco però le cose cambiarono: Josh iniziò a non considerarmi più o farlo solo raramente. Dopo vari mesi passati in questa situazione, un giorno stufa di tutto decisi di lasciarlo e lui mi disse che a lui andava bene e che anzi avrebbe voluto lasciarmi lui solo che non trovava il coraggio. A quelle parole esplosi: mi sentì presa in giro e mi sentì un idiota per aver creduto a quelle stronzate che lui mi aveva raccontato per tutto quel tempo.

"Buongiorno Josh"

Esclamarono tutti in coro tranne me.

"Allora di che si parla?"

Chiese lui con quella sua area arrogante.

"Sì parlava della gita di Lunedì. Ma poi Chloe e Trevis hanno iniziato a battibbeccare per poi alla fine dirsi che si vogliono bene. Il solito insomma hai capito"

Affermò Cass ridacchiando insieme agli altri.

"Sì ho capito"

Affermò Josh con un tono... infastidito? No di sicuro mi ero sbagliata. Forse era stata una mia impressione. Ma quando alzai gli occhi dal mio piatto, ormai vuoto,e vidi i volti di tutti con un aria interrogativa, iniziai a dubitarne. E ne ebbi la conferma quando incrociai il suo sguardo e mi accorsi che già mi stava osservando serrando la mascella.

L' aria era diventata troppo pesante a quel tavolo. Dovevo andarmene immediatamente.

"Beh io vado. Tra poco ho la videochimata con Caleb e quindi devo tornare a casa" dissi afferrando lo zaino e uscendo salutando tutti.

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Arrivata a casa decisi di chiamare io Caleb su Skype. Non potevo aspettare che lo facesse lui dovevo calmarmi un po e lui anche se a distanza era l' unico in grado di farmi tranquillizzare.
Quando finalmente rispose e la sua immagine apparve sullo schermo subito mi sentii più tranquilla.

"Ehi ritardataria."

Salutò lui ridendo.

"In tutti i messaggi che ci siamo scambiati quest' anno almeno nella metà ci sei tu che mi dici che stai facendo tardi a scuola o a qualche appuntamento"

Continuò lui prendendosi gioco di me.

"Sei peggio di mia mamma"

Sbuffai io lasciandomi però scappare una risata

"Sì beh nell' altra metà dei messaggi c'è scritto questo"

Sospirò lui facendomi scoppiare in una fragorosa risata. Odiavo il fatto di poterlo vedere solo attraverso uno schermo odiavo che tra di noi ci fosse quella maledetta distanza che non ci permetteva di vederci regolarmente come tutti i migliori amici. Probabilmente se non fosse stato per tutti quei km saremmo diventati qualcosa più che amici. Ma dato le circostanze quello che avevamo creato mi bastava.

"HO UNA NOTIZIA FANTASTICA"

Urlò come una ragazzina.

" COSA?"

Chiesi io emozionata.

"La partita di basket di Martedì e stata rimandata quindi se mi dici l' indirizzo dell' hotel o magari cosa andrete a visitare quel giorno potremmo incontrarci."

Concluse lui. Non potevo crederci avrei rivisto il mio migliore amico. Credevo di sognare ma invece era tutto vero.

"ODDIO È FANTASTICO! Lunedì ti farò sapere tutto sta tranquillo. Non vedo l' ora"

Urlai io ormai in preda all' emozione.

"Anche io. Però adesso devo andare ad allenarmi altrimenti il coach potrebbe farmi fare degli allenamenti extra e martedì dovrò essere tutto per te"

Mi informò lui ridendo.

"Vai muoviti cosa aspetti poi dici che io sono la ritardataria"

Lo incitai io alzando gli occhi al cielo e ridendo.

"A martedì. Ti voglio bene"

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"Chloe diavolo alzati sono le cinque e alle sei devi essere sul pullman. Visto che tu sei più lenta di una tartaruga dovresti muoverti altrimenti arriverai sicuramente tardi, come tuo solito"

Non ho mai e dico mai capito come mia madre trovasse la forza di urlare così presto. Ma poi sforzando troppo lo voce non avrebbe dovuto perderla. Non volevo che mia madre diventasse muta eh... magari solo per qualche giorno.

A malincuore salutai il mio lettino e iniziai a prepararmi. Quando vidi l' orario sulla radio sveglia avevo seriamente pensato di poter commettere un omicidio quella mattina....
"Cinque meno dieci? Stiamo scherzando ? Mamma avrei potuto dormire un quarto d' ora in più ma tu che fai mi svegli prima ovvio"

Dissi io urlando istericamente.

"Chloe amore mio, sai meglio di me quanto tu sia lenta a prepararti quindi ho preferito svegliarti un po in anticipo..."

Sì giustificò lei.

"Ascoltami bene babbana non cercare di abbindolarmi usando dei nomignoli e trovando scuse. Ringrazia solo che ancora mi debba arrivare la lettera per Hogwords e che non abbia studiato magia altrimenti saresti già un rospo in questo momento."

Esclamai io furiosa.

Alle sei meno dieci mi trovavo già in macchina ed eravamo in netto anticipo come era solito fare mia madre.

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Nonostante fossimo uscite prima di casa per colpa del solito traffico di Miami eravamo arrivate con cinque minuti di ritardo.

Così dopo aver salutato mia madre ed aver caricato i bagagli in fretta e furia, salii sul pullman e per poco non svenni quando vidi che l' ultimo posto libero era quello vicino a Josh.

Ecco a voi il secondo capitolo de "La nostra promessa". Cosa succederà nel terzo? Chloe e Josh finiranno per litigare? O forse ritroveranno l' affinità che li legava un tempo?
Spero questo nuovo capitolo vi piaccia. Like and comments
-Chloe👑

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