Prologo

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«Perché diavolo siamo qui, Lauren?», chiede Rae mentre passa una birra. «Questa gente non mi piaceva nemmeno alle superiori. Men che mai mi piace adesso. Non è cambiato niente». Ma qualcosa è cambiato. qualche sorso e mi siedo sul retro del mio pick-up bevendo, passando in rassegna la folla, gli stessi gruppi di quando ci siamo diplomati un anno fa: gli atleti, gli attori, quelli che fumano marijuana e, ovviamente, l'elite. È per loro che sono qui. Più o meno.
«Ti concedo un'ora, poi leviamo le tende», dichiara Rae bevendo un sorso di birra.
Abbassa piano la lattina, fissando il campo. «Merda, è Heather Townsend quella che sta venendo da questa parte?». Alzo gli occhi proprio quando Heather mi compare d'avanti giocherellando con una ciocca di capelli biondi. «Ciao Lauren, felice che tu ti sia fatta viva», dice con un sorriso malizioso stampato in faccia.
«Ehi», rispondo. Fa un passo verso di me, piazzandosi fra mie gambe penzolanti. «Una festa nei boschi fa tanto... liceo». Fa un sospiro drammatico. «Insomma, non dovremmo essere cresciuti un po' ora che siamo all'università?» «Già, ma abbiamo ancora dei genitori che non ci lasciano bere e devastare le loro case», le faccio notare. Ride come se fosse la battuta più divertente che abbia mai sentito. Rae alza gli occhi al cielo. «Incredibile». Heather si avvicina a un centimetro dalla mia faccia. «Credo che ci divertiremo insieme quest'estate».
Deglutisco. Per allontanarmi di più dovrei sdraiarmi.
«Sono qui solo per una settimana», le dico. Fa il broncio con il labbro inferiore. Disgustoso.
«Dove te ne vai?», chiede appoggiando una mano sul mio ginocchio. Mi irrigidisco.
«Oregon. Quest'estate lavoro per mio zio».
«Ma sei appena arrivata, cioè... oggi». Sento Rae borbottare a bassa voce.
«Mi dispiace», rispondo facendo spallucce. «Quindi, uhm, dove sono tutti? Camila non è con voi?».
Heather indietreggia seccata e incrocia le braccia. Ho toccato un nervo scoperto.
«E io che ne so. Forse ora che va a Harvard pensa di essere migliore di noi».
Insisto. «Non la senti dal diploma?». Avverto il peso dello sguardo di Rae puntato su di me.
«Nemmeno uno stupido sMs. Insomma, siamo state migliori amiche tipo... da sempre. Più niente. Stronza» Di fronte alla sua ostilità rimango allibita.
«Heather». Vi è dietro di lei con le mani sui fianchi. «La festa è qui». Fa un cenno verso il resto dell'elite, tutti raggruppati intorno alla BMW di Kyle
«Arrivo», risponde poi volta di nuovo verso di me. «Forse possiamo fare qualcosa prima che te ne vai».
«Forse», rispondo, consapevole che non accadrà mai. Heather torna da Vi, nel gruppo a cui appartiene. Scivolo giù dal pick-up guardo allontanarsi, verso la folla che non ci ha mai filati prima di oggi.
All'improvviso ricevo un colpo su una spalla e finisco per rovesciarmi la birra sui pantaloni.
«Quella non è roba per te», minaccia Neil Talbert, dietro di me.
Chiudo gli occhi e faccio respiro profondo per calmarmi dato che vorrei girarmi e mollargli un cazzotto in faccia. Stringo il pugno al solo pensiero.
«Sei proprio uno stronzo», sbotta Rae quando mi volto.
Ignoro Neil - il quale cerca di sembrare più grosso di quel che è, ostentando i muscoli delle braccia - e guardo Rae scuotendo la testa.
«Le ragazze si battono ancora per te», scherza Neil. «Non sei cambiata, non importa il tuo aspetto».
Non dico niente. Non servirebbe. È ignorante come ai tempi del liceo, le mie parole non farebbero differenza. «Neil!», grida qualcuno. «Dove diavolo eri finito? È un'ora che ti aspettiamo. Muoviti».
Sento la tensione affievolirsi quando si allontana verso la BMw di suo fratello.
«Laur, non capisco perche gli permetti ancora di trattarti in quel modo. Insomma, ora sei più grossa di lui. Sai che avresti la meglio», dice Rae guardandolo in cagnesco.
«Non vale la pena di prendersi tanto disturbo per lui». Salto di nuovo sul retro del pick-up.
«E che diavolo era quella scena con Heather Townsend? Certo, sei cresciuta di qualche centimetro, hai abbandonato gli occhiali per le lenti a contatto e in qualche modo hai messo su due o tre muscoli che non sapevo che il tuo corpo scheletrico potesse sopportare, ma non sei poi così diversa. Sei ancora quella di prima».
«Grazie per il sostegno al mio
ego, Rae. Lo apprezzo davvero». Lei continua imperterrita. «E Camila Cabello? Sul serio Laur. Credevo che te ne fossi fatta una ragione anni fa». «Non trovi strano che quest'estate non si sia fatta vedere?». Ho provato una strana sensazione quando oggi non l'ho vista camminare insieme alle ragazze. La provo ancora adesso. È lei la ragione per cui sono qui.
Guardo Ashley che si avvinghia a Kyle, baciandolo per marcare il territorio. Kyle è stato il ragazzo di Camila per quasi tutte le superiori. E Ashley, Heather e Vi dovevano essere le sue migliori amiche. Ho sempre pensato che Camila non c'entrasse nulla con quel gruppo, anche se lei era in cima alla gerarchia. Le attenzioni l'hanno sempre messa a disagio. Forse sono l'unica che la pensava così. Ho smesso di difendere la sua reputazione da regina dei ghiacci molto tempo fa perché Rae si arrabbiava.
«Che ti importa?», chiede Rae. «È da quando Dinah si è trasferita alla fine delle medie che non siamo più amici. Camila ha scelto loro, ricordi?», dice Rae con una punta di rabbia nella voce. So che è per mascherare la sofferenza che ancora prova per aver perso due delle sue più care amiche in un'estate. Non ne parliamo. Non lo facciamo mai. Conosco Rae da una vita, quindi lo so, anche se non dice niente.
Noi quattro siamo cresciuti insieme nello stesso quartiere di una piccola cittadina della California. Rae vive alla porta accanto, e a questo punto è praticamente un'estensione della mia famiglia. Camila e Dinah vivevano qualche casa più in là. Da bambini eravamo inseparabili, crescendo però le cose sono cambiate.
Dinah si è trasferita. Per un po' siamo rimasti in contatto. Poi basta. E poco dopo Camila ha preferito la popolarità alla no stra amicizia. Rae non ha mai accettato il suo tradimento. Non lo confesserò mai ne a lei ne ad altri, ma quelle due mi mancano. So che ormai non posso farci niente. È passato troppo tempo «Non è strano che la ragazza più popolare della scuola non si faccia vedere per tutto l'anno e la cosa non interessi a nessuno?», chiedo.
«A parte te», sbuffa Rae. «Dimenticala, Laur. Si comporta da reginetta dell'élite, e ora Ashley le ha rubato il regno. A loro non importa di lei. Non gliene è mai importato. Non capisco perché importi a te».
«È come se... fosse sparita», mormoro, lo sguardo puntato a terra.
Nei recessi della mia memoria sbiadita, riesco a sentire Camila che grida. È l'ultimo ricordo che ho prima che nessuno la rivedesse più.
«Non puoi cancellare le cose fingendo che non siano mai accadute».

never without you- CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora