Mi infilo l'ultimo boccone di pancake in bocca e mi alzo per mettere il piatto nel lavandino. «Dove vai cosi in fretta?» chiede mia madre.
«A vedere se la nuova bambina può giocare», rispondo mentre corro alla porta.
«Dinah, è presto. Dalle tempo per fare colazione».
«Io ho finito. Magari anche lei», strillo e apro la porta a zanzariera. «Ciao, mamma!».
Attraverso di corsa il prato e mi fermo sotto gli alberelli che separano la mia casa dalla sua per sbirciare. Nessun rumore. Mi avvicino al bordo del vialetto d'ingresso e sento: «Hai sistemato tutti i tuoi vestiti nell'armadio?».
Sono svegli.
Salto l'aiuola di fiori e mi precipito davanti alla porta d'ingresso. Suono il campanello e aspetto. Ma aspettare è difficile, quindi suono di nuovo.
La signora Cabello apre la porta. «Be', buongiorno Dinah. Sei molto mattiniera».
«Camila può uscire a giocare?», chiedo. Penso con ansia a questo giorno da tutta l'estate, da quando ho saputo che una famiglia si sarebbe trasferita alla porta accanto e che c'era una bambina che andava in quarta elementare come me. Il fratello di Lauren sperava che si trattasse di un maschio, dato che lui è l'unico di questa età nel quartiere. Io invece sono felice che sia una femmina.
La testa di Camila sbuca da dietro sua madre.
«Ciao Camila!», dico. Fa un passo avanti e le prendo la mano. Vuoi venire a giocare con me?». La trascino fuori e giù per i gradini prima che possa rispondere.
«Camila, ti prego stai attenta. E torna a casa per pranzo», dice sua mamma.
Quando raggiungiamo il marciapiede la lascio andare. Lei si sistema la gonna del vestito blu come se cercasse di appiattirla. Nei capelli ha un fiocco dello stesso colore. Con quelle scarpe lucide nere, sembra che stia per andare a una festa.
«Da dove vieni?», le chiedo, incamminandomi verso le case di Lauren e Rae. E allora che vedo Lauren uscire dalla porta. «Laur!». Attraverso la strada di corsa e a un certo punto mi accorgo che Camila non è più accanto a me. Mi volto per chiamarla: «Dài Camila! Andiamo a giocare nel bosco».
Camila continua a camminare, non corre. Forse ha paura di scivolare, con quelle scarpine.
«Phil ha finito?», chiede Rae a Lauren, tagliando attraverso il suo giardino.
Camila finalmente ci raggiunge, e ci troviamo con Lauren e Rae fra le loro case.
«No», sospira Lauren. «Ci mette sempre un sacco a finire ogni cosa».
«Dio, non avremo mai una casa sull'albero», Rae si lamenta come sempre.
«Possiamo giocare comunque laggiù», propongo io. «Oh, questi sono Lauren e Rae», dico a Camila, che è in piedi a un paio di passi da me con lo sguardo basso.
«Ciao», dice Lauren. Lei alza la testa un secondo e la riabbassa subito. Come fa ad avere paura di Lauren? Non ha proprio niente di spaventoso.
«Ehi», dice Rae. Rae al contrario è molto spaventosa, ma non lo scopri finche non la conosci. Da fuori sembra la ragazzina che vende limona nel quartiere, con la sua treccia bionda e lentiggini sparse faccia. Ma quando la conosci, scopri che preferirebbe versarti la limonata in testa piuttosto che servirtela.
«A cosa giochiamo oggi?», chiedo, eccitata dall'avere una nuova amica con noi, anche se non parla.
«Cacciamo gli insetti e facciamo uno zoo di insetti», suggerisce Rae.
«O un circo di insetti!», esclamo, immaginando farfalle che attraversano i cerchi volando mentre io danzo in un'arena. «Andiamo!». Iniziò a correre verso i boschi, tagliando nell'erba alta dov'è crescono fiori selvatici. Poi mi fermo quando vedo qualcuno che mi salta davanti. Mi inginocchio e lo cerco.
«Cos'è?», chiede Lauren.
«Shh». Mi sto concentrando sulla cavalletta che è appena atterrata su un filo d'erba alta. La catturo con un movimento veloce delle mani. Sento che si sta dimenando. Mi fa il solletico. Urlo e apro le mani e la cavalletta cade sul prato.
«Perché l'hai fatto?», chiede Rae. «L'hai lasciata andare».
«Era strano», rispondo agitata. Qualcuno dice. Alzo la testa e mi accorgo che è Camila. È il primo suono che emette, e fa ridere anche me.
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never without you- Camren
FanfictionLauren Jauregui rimane di sasso alla vista di Camila Cabello in piedi di fronte a lei, ad un party in maschera a migliaia di chilometri dalla loro città natale. Nessuno infatti ha più avuto notizie di lei dal giorno del diploma, un anno prima. Ma la...