Not so easy

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Conoscevo la vergogna che si prova di fronte alla nudità di un corpo da osservare. Le prime volte ci sarebbe stata tensione, imbarazzo -ne ero consapevole- ma volevo che questo step si superasse in fretta. Chiesi esplicitamente ai miei coetanei di trattarmi come un oggetto, di plasmare il mio corpo liberamente. Mi aspettavo mani fredde e appiccicose di sorda agitazione, risatine isteriche e piccoli sussurri dettati dall'incertezza. Sulla mia pelle invece sentii calore. Non avevo idea di chi fosse il mio scultore, ma potevo capire dalle sue mani cosa provava. Mi toccava con delicatezza, con una certa attenzione. L'agitazione traspariva da un impercettibile tremore che aveva nelle dita, come temesse di farmi male. La sicurezza di ciò che stava facendo, però, l'aveva. I palmi delle mani erano asciutti, applicavano la giusta pressione. Mi voltai maggiormente, guidata da quelle mani morbide e affusolate, che mi avvolgevano quasi interamente la vita. Non riuscii a capire chi fosse il proprietario di quelle mani. Ma ero decisa a scoprirlo. Nessuno mi aveva mai toccata in quel modo. Nessuno si era mai curato tanto del mio corpo. O forse era solo tutta una mia fantasia, una sensazione nuova che non portava con sé nessun significato speciale.


Dopo altre due ore di pause e pose, la lezione finì. Scesi dal palchetto con tutta calma, indossando la giacca da camera mentre mi stiracchiavo per bene. Il professor Foster si complimentò per la mia immobilità e resistenza che, a quanto pare, non erano doti proprie delle modelle fin ora ingaggiate. Sorrisi timidamente, ricominciando a vestirmi.
"professore..." azzardai una volta pronta ad uscire da dietro il paravento. "vorrei chiederle un favore"
Foster si voltò verso di me, con lo sguardo interrogativo e disponibile di chi accoglie una domanda.
"ecco... lei sa chi mi ha messa nella posizione corretta oggi, vero?" "certo che lo so, si è trattato del signor.." lo interruppi prima che potesse dirmi il nome del ragazzo, o descrivermelo. Volevo che la ricerca non fosse così facile.
"mi chiedevo soltanto se potesse mostrarmi alcuni dei disegni del mio fantomatico scultore" Mr Foster sorrise, annuendo con vigore. Trasse da una delle cassettiere un foglio, porgendomelo con gentilezza.
Osservai le linee che ritraevano il mio corpo sulla carta. Nessuna sembrava fatta a caso, tutto, nell'intreccio del segno aveva un senso. I volumi erano resi con immediatezza, i capelli sembravano disegnati uno ad uno...
Mi piaceva come mi aveva resa, come aveva elaborato il mio corpo nella sua testa. Doveva anche aver prestato particolare attenzione ai dettagli, perché agli angoli del foglio c'erano schizzi e studi delle mie mani, del piede che dalla sua postazione era visibile.
Mi sforzai di non voltare il foglio per conoscere il suo nome e riposi il lavoro nelle mani del professore, ringraziandolo.


Sezione Autrice:
ciao gente! grazie per le letture.. e per i voti. La mia Matta preferita mi ha tirato su di morale! <3
in realtà questo è più un interludio, un inserzione introspettiva che mi è piaciuta creare e così ho pensato di proporvela. è terribilmente corta, lo so. Mi farò perdonare, giuro.
dunque cosa vi aspettate? Tutto di facile? Un intreccio complicato di storie? Leggete e lo scoprirete...  Un bacio a tutti voi!


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