25.

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Per la seconda volta nella mia vita, decisi di andare in palestra nell'ora di pranzo, perché mi ricordava troppo quel bellissimo momento passato insieme ad Alberico.
Avrei mangiato a casa, non avevo voglia, e in più sarei stata un'ora in pace senza fare nulla in palestra.
Aprii la gigantesca porta e la richiusi subito, entrando lentamente.
C'era un'intensa puzza di fumo li dentro, e tossii due volte.
Pensai subito ad Alberico, e guardando verso il muro, notai che era lì, seduto a terra.
Feci per andarmene, ma la sua voce mi fermó.
"Vieni qui, per favore."
Il mio cuore saltó di un battito, e lentamente mi avvicinai verso di lui.
Mi sedetti a pochi centimetri lontano, e restammo in silenzio per un po.
"Perché volevi che restassi qui?", gli chiesi
"Perché mi mancavi."
"Non puoi fare così, cazzo. Mi parli per una volta e poi ti giustifichi e mi dici che mi vuoi bene ma non vuoi parlarmi perché hai un segreto da dirmi e me lo dirai soltanto quando te la sentirai. E io, nel frattempo? Come pensi che mi senta?"
Come risposta si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra.
Esercitava una forza così grande su di me che non riuscivo ad oppormi.
Ricambiai il bacio e continuai ad accarezzargli i capelli.
Quel contatto a lui piaceva, ne ero sicura.
Ci staccammo molto presto per i miei gusti, e io mi leccai le labbra cercando di imprimere questo momento nella mente.
"Perché l'hai fatto?", gli dissi.
"Vuoi che continui?", disse, sorridendo.
"Perché mi fai questo?"
"Cosa ti faccio?"
"Hai un controllo pazzesco su di me, e io non riesco più a controllarmi. E in più io ti amo, e non puoi farmi questo."
"Non hai idea di cosa mi fai tu, invece"
Restai in silenzio per un po.
"Allora perché mi eviti?", dissi, con la voce tremante.
"Perché non ti merito"
Mi alzai velocemente da terra e feci per andarmene via.
Mi prese per un braccio e mi tiró verso di lui, e io cascai sulle sue gambe.
"Basta con queste cazzate, Alberico. Tu mi usi, ecco tutto."
"Non dirlo più, ti prego."
Mi prese per i polsi e mi avvicinò a lui, adesso eravamo praticamente appiccicati.
Si alzò a sedere e incroció le gambe, e io misi le mie dietro la sua schiena.
Mi baciò un'altra volta, ma questa volta sentii il suo amore veramente.
"Ho qualcosa da raccontarti", disse poi.

Secret - Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora