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"Davvero Alberico, smettiamola, dimmi cosa c'è dietro subito altrimenti non voglio più avere a che fare con te"
"È una cosa un po strana, ma ti prego, non prendermi per il culo."
"Te lo giuro, non farò niente del genere."
"Tu mi dici sempre che fin dalle scuole elementari mi venivi dietro e mi ami da un sacco di tempo"
"Sì, e allora?", dissi, impaziente.
"Mi hai sempre considerato come un ragazzo estroverso e a cui non frega un cazzo di nessuno, ma ti giuro che non è così. Tutto quello che hai in testa in questo momento su di me non c'entra nulla con chi realmente sono. Quello che ti ama dalle scuole elementari sono io, e ti ho sempre evitata per questo. Sono privo di qualsiasi tipo di autostima, per questo ti evitavo in continuazione e facevo finta di non conoscerti."
"Aspetta, cosa stai dicendo?"
"Lo so, ho fatto una cazzata. Non hai idea di quanto io ti ami, ti amo più di qualunque altra cosa."
"Ma allora...", non mi diede il tempo di rispondere che cominció a parlare di nuovo.
"Continuavo ad evitarti perché per me sei una ragazza superiore, ed ero convinto che avrei fatto una figura orribile anche solo a rivolgerti la parola. Col tempo mi sono auto convinto che non avevo realmente bisogno di te, quindi ho cominciato a fare lo stronzo. Ero sicuro al cento per cento che se ti avrei detto molte cose su di me saresti scoppiata a ridere e te ne saresti andata. Quindi praticamente la parte brutale del mio carattere ha preso il controllo su di me facendomi pensare cose che in realtà non sono neanche vere."
Rimasi ferma, senza dire nulla. Dovevo sapere molte altre cose.
"Fin da piccolo sono sempre stato troppo riservato e taciturno, tanto che tutti mi prendevano per il culo chiedendo anche ai miei genitori il motivo della mia faccia sempre arrabbiata. Non volevo avere amici, non mi interessava averne. Per me non aveva senso. Diventai così insopportabile che creavo ogni tipo di litigio in famiglia, tanto che alla fine i miei genitori decisero di lasciarsi. A scuola i miei compagni mi dicevano sempre che rovinavo ogni cosa. Non capivo il motivo di tutto ciò, mi chiedevo sempre perché io dovevo essere diverso. Il giorno che ti ho vista per la prima volta non ho smesso di pensare a te, e da quel giorno le cose sono peggiorate. Mi davo la colpa di tutto, per me era anche un torto se mi ero innamorato di te. Avevo capito che non potevo mai arrivare a te, e quindi diventando più grande mi sono convinto di non poterti avere, e se ti avrei avuta era comunque qualcosa che non andava bene. Ecco, vedi, lo so che ti ho fatta aspettare tanto per dirti questa cosa, magari crederai che si tratta di qualcosa senza senso e te ne andrai, ma ti ho fatta aspettare perché ormai avevo capito che forse ci poteva essere qualcosa fra noi due e se te lo avrei detto avrei rovinato un sacco di cose. Insomma..."
Sì fermó a guardarmi negli occhi.
Eravamo uno di fronte all'altra, a gambe incrociate, e le nostre ginocchia di tanto in tanto si sfioravano.
Avevo gli occhi lucidi.

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Questo è uno degli ultimi capitoli, credo il terzultimo, e non sono molto soddisfatta di esso.
Fatemi sapere com'è, vi giuro che so che forse lo sto facendo finire di merda.

Secret - Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora