Col le mani tremanti, osservo nervosa il cellulare intento a suonare. Non ho il coraggio di rispondere.
Se vogliono darmi una risposta, hanno sbagliato giorno. Oggi è dedicato alla fine della scuola e l'inizio dell'estate. Non ho intenzione di rovinarmela. Nonostante ci sia il cinquanta per cento di probabilità di migliorarla. Sono più che certa che non voglio saperlo oggi.
Improvvisamente sento bussare alla porta del bagno femminile. Mi giro verso essa incrociando due occhi verdi smeraldo. -Stai bene? E' da un quarto d'ora che sei qui dentro-
-sì scusa, ora...- mi guardo attorno frettolosamente. Appena vedo la mia borsa abbandonata sul lavandino, la prendo e me la metto in spalla. -... Ora arrivo- prima di sorpassarlo, gli scocco un bacio in guancia -sto bene- affermo notando il suo viso contratto e le sopracciglia aggrottate.
-Hai saputo niente?- Domanda spostandosi dalla porta in modo da farmi passare. -No...- abbasso lo sguardo sul telefono. Infine sospiro tirando un sorriso a trentadue denti -non si sono fatti sentire- mento dirigendomi nel giardino, fuori scuola.
Mentre sorpasso i corridoi della scuola sorrido notando una ragazza fradicia. -Hanno già cominciato...-
Mormoro oltrepassando l'uscita. -Sembrerebbe di sì- constata Ethan -mi allunghi un attimo la borsa?- Domanda mostrandomi la mano -certo, perch- ... termino la frase con un urlo appena sento l'acqua ghiacciata pervadermi il corpo. Appena mi giro noto Samantha sghignazzare. -Me la paghi ora!- Guardo Ethan -dammi la borsa, le faccio vedere io!- Quando ce l'ho in mano comincio a rovistare dentro. Purtroppo non trovo la bottiglia d'acqua, presa appositamente per i gavettoni.
-Ma che...?-
-Cerchi questa?- Chiede Ethan con uno strano sorriso in volto.
-Sì ma cosa...?- Quando capisco indietreggio -no! Sei un bastardo, ti coalizzi col nemico!- Lascio la borsa su un tavolino affianco, dove ci sono sedute le gemelle, quest'ultime stanno ridendo ma smettono subito appena arrivano Jesse e Jared che le annaffiano letteralmente.
Indietreggio fin che posso. Purtroppo vengo intrappolata fra lui e il muro.
-Boom, ora che fai?- Alza un sopracciglio.
-No, ti prego Ethan, non farlo!- Ovviamente non mi ascolta. Afferra la bottiglietta e me la rovescia in testa. -Oh Dio Santissimo!- Sbotto sentendo quanto l'acqua è ghiacciata. Avevo lasciato la bottiglietta al fresco tutto ieri.
Mi sono fregata con le mie stesse mani. Che stupida!
Ethan comincia a ridere come un ebete. Sorrido maligna quando mi accorgo che l'acqua non è ancora del tutto finita. Lui si gira dandomi le spalle così ci salgo sopra. Afferro la bottiglietta ma pone resistenza. -Lasciala!- Ordino.
-Mi credi così coglione? E' ghiacciata!-
-Un po' coglione, lo sei-
-oh ma grazie, eh!- Sghignazzo. Se non riesco a prenderla, decido di lanciargliela addosso da in mano sua.
Così allungo una mano e tiro una pacca alla bottiglia facendogli rovesciare un po' di contenuto.- Cacchio!- Mi lamento vedendo solo due gocce nella sua maglia, ancora troppo asciutta. Lui scoppia a ridere -sai fare solo questo?- Roteo gli occhi al cielo e mi lascio scivolare a terra. Quando i piedi toccano terra mi giro in cerca di un qualsiasi cosa di simile ad una fontana. Ma a scuola non mettono delle fontane in giardino. Sbuffo. Improvvisamente due mani mi afferrano dalle braccia avvicinandomi a lui. -Lasciami!- Urlo aspettandomi dell'altra acqua. -Tregua, ho capito!- Afferma alzando le mani in segno di resa.
-Tu, che ti arrendi?- Annuisce alzando un angolo della bocca. Lo guardo attentamente -che cos'hai in mente?- Alzo un sopracciglio storcendo le labbra. -Non ti credo-
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Amber
Romance||COMPLETA|| Amber Robinson è una sedicenne a cui vengono a mancare i genitori. Viene costretta dalla zia a trasferirsi a Miami per andare in una struttura per orfani, la quale in apparenza sembra perfetta fino a quando salterà fuori qualcosa di sc...