Chapter 6

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La spazzola che passa tra i miei capelli mi rilassa e non posso fare altro che chiudere gli occhi mentre il mio cervello si focalizza su quello che mi toccherà fare sta sera. Che diavolo mi è saltato in mente? Io ad una festa?

Credo che io sia stata a circa 3 feste e siccome l'ambiente non era dei migliori, pieno di persone ubriache, gente drogata che barcollava e cicche di sigarette ovunque, me ne sono sempre andata mezz'ora dopo.

L'unico sostegno che avevo a quelle feste era Sarah, anche se a lei piacevano, non le dispiaceva darmi un passaggio a casa.

Ma sta sera Sarah non ci sarà, con tutto quello che è successo con Niall ha deciso di rimanere a casa, chiusa in camera sua con un film strappalacrime, un cartone di pizza, gelato e tantissimi fazzoletti.

Ho cercato di convincerla tantissime volte, le ho anche detto che saremo andati a fare shopping, ma non ha ceduto, probabilmente sta davvero male. E quindi sta sera mi toccherà stare da sola con Lui.

Harry.

Non ci ho più parlato dopo sta mattina, ho provato a parlargli all'uscita di scuola, ma appena ho iniziato mi ha detto che aveva cose urgenti da fare e se ne è andato, volevo parlargli di ieri notte, volevo assolutamente sapere perché diavolo era conciato in quel modo.

Cristo, in quel momento sembrava così vulnerabile, ho sentito una morsa allo stomaco quando tremava mentre gli passavo il disinfettante sulle ferite. Cosa avrà combinato?

Vengo interrotta dalla voce di Sarah, che mi rendo conto solo ora , ha smesso di spazzolarmi i capelli

«Credo che ora dovresti scegliere cosa mettere» mi squadra con uno sguardo di rimprovero dato il mio abbigliamento
«Non posso restare con i Jeans?» ride mentre scuote la testa.
«Forza, prendi un vestito» mi indica il suo armadio

Lei sa che nel mio non ce ne troverebbe neanche uno, odio i vestiti.
Sono scomodi e non sopporto il loro tessuto, ma non avrebbe senso litigare con lei, è determinata quasi quanto me e non vincerei mai su questo campo.

Sbuffo teatralmente mentre mi dirigo verso il suo grande armadio e lei mi segue contenta.
Nelle due ore dopo lei non fa altro che mostrarmi miriadi di vestiti, che io rifiuto categoricamente, troppo corti, colori troppo sgargianti, troppi brillantini,troppo scollati, troppo aderenti o troppo decorati.

La situazione é davvero buffa, un mare di vestiti é sparso sul suo letto matrimoniale e lei con le mani tra i capelli cerca di convincermi a indossarne un viola, che mi ricorderò di bruciare per quanto è brutto.

Quando spero che si sia arresa le si illumina il viso, sorride e afferra l'ultima gruccia posta nell'armadio.

Mi ritrovo davanti un vestitino bianco senza bretelle, composto da un semplice top che fascia il busto, e una gonna, sempre bianca, morbida con qualche strass che, secondo le descrizioni di Sarah arriva appena sopra il ginocchio, questo non è male.

«Indossalo che ti prendo i tacchi bianchi» dice mentre si allontana.

Oh! No No No! Metterò il vestito ma non i tacchi
Ti farà male essere più femminile ogni tanto?
Si, e non li metterò.

«Sarah fermati! Non li voglio mettere» grido mentre la inseguo, ma lei non sente ragioni e li tira fuori

«Per favore, no» ma lei non intende mollare
«Sophie, fallo per me» mi guarda con lo stesso sguardo che mia madre mi dedicava da piccola quando mi costringeva a mangiare le carote, che ho sempre odiato.
«Sei una manipolatrice»
«Lo so» dice emozionata mentre batte le mani.

Oxygen ||HarryStyles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora