Presi la prima capsula e la ingoiai. Di colpo caddi a terra ma al mio risveglio mi ritrovai nel letto. Erano le 5:47 e mi alzai subito dal letto e mi sedetti.
-Ma cosa? Non riesco a ricordare i miei genitori.
Non riuscivo a ricordare le loro facce. Mi stavo spremendo. Non ricordavo niente, non ricordavo i miei genitori, il mio passato. Preso dalla pazzia iniziai a parlare da solo.
-Capiamoci. Io sono con Jodie, Jodie si scusa per avermi fatto morire, Jodie mi lancia dal grattacielo, stanza rossa, mostro delle Capsule e... e mio futuro. Ma allora, se è tutto vero vuol dire che sono morto e in un 'mondo parallelo' mi è stata data l'occasione di cambiare il mio futuro. Ma perché? Perché cambiarlo, cos'ho di così importante?
L'avevo presa molto bene devo dire. Però mi stavo distraendo troppo dal vero obbiettivo: 'Trovare Jodie'.
-Ormai ci sono dentro. Facciamolo senza fare domande.
Girai per la stanza, era passato un quarto d'ora e trovai uno zainetto con dentro della roba. Una torcia, degli attrezzi da lavoro, un bigliettino e una USB. Presi il bigliettino e lessi le parole scritte sopra: 'Vai alla fabbrica'
-GENTILISSIMI!! MAGARI DIRE QUALE?
Infastidito da questo fatto presi lo zaino, la torcia e uscii di casa. Non sapendo quale fabbrica cercare iniziai a girare per l'isolato, che ovviamente non conoscevo perché non avevo ricordi. Passai mezz'ora a girare per luoghi strani fino a quando non arrivai davanti a una.
-Fa che sia questa! Fa che sia questa!
Scavalcai il cancello e arrivai alla porta principale, ma per entrare serviva un codice a 3 cifre e non avevo tentativi per sbagliare.
-Okay, ragiona. Di sicuro la so, ma ora non la so. Pensa, pensa, pensa.. che numeri ho visto da quando sono qui? Macceeeerto.
Ricordando l'orario della sveglia, inserì il medesimo orario e la porta si aprì. Prima di entrare, andai nel piccolo posto di controllo per cercare qualcosa che magari mi sarebbe servito dopo. Entrato vidi un foglio con sopra scritto '547'. Mi guardai a destra e sinistra come osservato da tutti, ed entrai dentro la fabbrica senza parlare.
-Lo fanno apposta. Sicuro. Aargh.
Entrato dentro attivai la corrente. 'E luce fu' Pensai. Ma un'istante dopo...
-E luce non fu più. Devo imparare a stare zitto e non pensare vah..
La fabbrica aveva fermato i lavori da qualche mese per insufficienza di fondi, lessi su un foglio coperto da una quintalata di polvere.
-Perfetto mandatemi in una fabbrica abbandonata. Ma quando idiota dovevo essere per aver fatto una cosa del genere da vivo.
C'era una luce lampeggiante in fondo alla stanza e di conseguenza la raggiunsi, era una luce di emergenza e sotto essa c'era una porta. Aprendola scesi le scale che mi trovai davanti, fino ai sotterranei. Arrivato fino in fondo rimasi a bocca aperta. Davanti a me c'era una strana luce blu proveniente da una vasca verticale, con tantissima acqua sparsa per terra e con il vetro di quella 'vasca' rotto.
-Cosa sto facendo? Ma davvero mi trovo qui? Lo sto facendo veramente?
Lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, mi avvicinai a quel posto e notai li vicino un computer collegato alla vasca. Mi avvicinai a quello, ma per usarlo bisognava mettere la password e come prima, per la porta, provai 547. Niente. Allora Pensai alla chiavetta che avevo nello zaino.
-Non sei una password ma magari fai esplodere il computer.
La presi e la infilai nella porta USB. Il computer partì da solo.
'Programma 00047. Esper..Esp..e Jo..'
-Esperimento cosa? Jo cosa? Chi è Jo, cosa è? Perché ogni stramaledetta cosa deve smettere di funzionare?
Con le mie pessime capacità da Hacker provai a far ripartire il computer ma niente. Riprovai altre 3/4 volte ma era definitivamente morto. Per la rabbia tirai un pugno sulla tastiera e si riaccese.
-Ma davvero? Okay, per me va bene.
'Programma 00047. Soggetto dell'esperimento è la ragazza 'Jodie', origini inglesi. All'età di 14 anni è...'
Tutto si spense, eravamo solo io e l'oscurità, ma poco dopo si aggiunsero anche dei piedi camminare sui vetri. Ma non erano i miei. Chiunque fosse faceva rumori strani quasi come se stesse provando a parlare per la prima volta dopo decenni. Con non so quale coraggio, sapendo dove si trovavano le scale per tornare su, presi il computer lentamente e lo lanciai in un angolo della stanza. Io corsi nell'altro angolo senza voltarmi e raggiunsi le scale. Correvo, Correvo senza pensare a niente, non riuscivo a pensare. Ero diventato un'articolazione unica che correva ma il mio eseguitore si faceva più vicino. Finite le scale chiusi la porta dopo averla attraversata. Riuscendo di nuovo a pensare mi ricordai degli attrezzi nello zaino e con quelli bloccai la porta. Ripresi un secondo fiato, sapevo di dover correre ma non ce la facevo. Ripresi la torcia e con passo svelto andai verso l'uscita e li feci un grandissimo errore, mi volta dietro.
-È aperta!
Chiunque esso fosse era riuscito ad aprire la porta ma senza pensare troppo ripresi a correre anche se la porta davanti a me era stata chiusa. Bloccata.
-Chi sei?
Nessuno rispose.
-Oh ma tutti uguali siete voi.
Nel buio trovai un vaso e lo presi. Quando quella persona si avvicinò a me rimasi immobile e quando meno se lo aspettava cercai di romperglielo in testa ma il braccio mi fu bloccato con la sua mano quasi fino a spaccarmelo. Successivamente molteplici rumori rimbombarono nella mia testa, erano persone. Persone che prima non c'erano ed ero terrorizzato; con la poca luce che cera, potevo vedere che i loro corpi erano senza braccia. Terrorizzato com'ero 'fissai', anche se non vedevo, l'uomo davanti a me e gli dissi con rabbia:
-Cosa vuoi da me?
Quello si avvicino a me e riuscii a sentire i suoi capelli lunghi. Forse non era mai stato un 'lui' ma sempre una 'lei' e mi disse:
-Scappa, scappa fin che hai tempo. Cercheranno di ucciderti, io posso solo rallentarli. Scappa e non voltarti.
Mi lasciò il braccio e corsi subito verso la porta che sta volta si aprì subito. Scavalcai il cancello e corsi lontano senza mai voltarmi.
STAI LEGGENDO
Se chiudi gli Occhi
RomanceSalve a tutti, questo è il mio primo libro. Spero possa piacervi :D