Chi non muore si rivede.

16 0 0
                                    

Il mio amico mi portò a casa sua e appena entrati nella sua stanza mi sedetti per raccontargli tutto.

-Senti, ora non parlare.. ti devo raccontare una lunga storia.

-Sentiamo.

Gli raccontai tutto, di Jodie, di quando ero con lei poi la stanza, la fabbrica, questo, del fatto che non ho ricordi. Tutto quanto ma forse non mi credeva.

-Cioè fammi capire.. tu sei... non mi vengono le parole..

-Te lo spiego velocemente, e ripeto, questa è solo la mia teoria eh: io vivo la mia vita normale sulla terra.. alla mia morte, che può essere avvenuta in mille modi, vengo "creato" io, che sono come un frammento del mio vecchio me in un esatto momento della mia vecchia vita. Questo frammento, ovvero me, è tornato nel passato per trovare questa Jodie. Il problema è il motivo, non ho ancora capito cosa ci faccia qua e ho solo un mese.

-Tranquillo è tutto chiaro, io ho capito alla perfezione. 

-Eh certo.

-Non ti sei mai chiesto chi ti ha creato se sei un frammento?

Non me l'ero mai chiesto e non so come mai ma questa domanda non era saltata minimamente dalla mia testa. Forse era stato il "mostro" delle capsule? O chi altro..

-Hey sveglia!! Mi stai ascoltando Jake?

-Scusa eh, ma come diavolo ti chiami?

-Simon, ma che!? Non te lo ricordi?

Lo guardai male e rimase zitto ricordando le cose raccontate prima. 

-Dato che sei nuovo per questa terra, per caso hai una foto di questa Jodie? Magari l'ho già vista.

-Mmh.. no.

-E ora? Sai cosa devi fare? Non hai una foto, non hai niente. Da dove puoi partire?

Brutta domanda, non sapevo da dove partire.. forse ero arrivato alla fine della strada, allora rimasi a pensare perché qualcosa doveva esserci sicuramente, non potevo passare un mese a girarmi i pollici perché "eh boh non so cosa fare". Pensai per 10 minuti e intanto Simon si era messo a giocare alla Playstation®.

-Ma certo! La fabbrica. Si, la fabbrica, sicuramente è quello il posto dove devo andare. Simon mi devi aiutare, dato che non ricordo la strada mi devi portare fino a casa poi da lì cerchiamo la fabbrica dove sono andato tempo fa.

-Okay, mi piace.

Andammo fino a casa mia, successivamente con la mia grande memoria fino alla fabbrica.

-Eccola.

-Ma è abbandonata.

-Si.

-Io non ci entro allora.

-Ma davvero? Io ti racconto una storia di presente, futuro e passato da stravolgere la vita di tutti e tu mi dici che non vuoi entrare in una fabbrica? Tranquillo, io ci sono già stato e non è successo nulla, ero completamente solo.

Che brutta bugia e mi veniva pure da ridere. Arrivati davanti alla porta col codice, notai che era già stata aperta, forse era rimasta così dall'ultima volta quando ci sono entrato io oppure era stata aperta da un altro. Andai fino alla porta che portavano alle scale, arrivati sotto non c'era niente, c'erano solo dei computer.

-Non è possibile, qui..qui c'era una vasca o come diavolo si chiama, non è possibile sia sparito tutto.

-Forse l'hanno rubata.

-Sempre una parola di troppo, eh?

-Okay, scusa.

Mi avvicinai al computer e lo accesi. La prima cosa che mi chiese fu la password.

Se chiudi gli OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora