Capitolo Sette.

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Frugo disperatamente nello zaino per trovare le chiavi di casa, ma la pioggia che mi cade addosso non aiuta.
Tastando, riconosco il portachiavi a forma di Colosseo, regalatomi da Tommaso il giorno della mia partenza.

Infilo la chiave nella serratura, la porta si apre con un fastidioso cigolìo.

«Sono a casa!»
Nessuna risposta.
Deduco di essere in casa da sola.
Tolgo la giacca e gli stivali bagnati, per evitare di sporcare la moquette, e li pongo di fianco al caminetto del salotto.

Salgo le scale a chiocciola ed entro nella mia camera.
É più piccola rispetto a quella che avevo a Roma, ma é più graziosa.
Le pareti sono di un rosa cipria, così come la libreria e l'armadio.
Adagio lo zaino sulla sedia di fronte alla scrivania e, involontariamente, scorgo il mio viso riflesso allo specchio.
Sono talmente pallida che si intravedono quelle leggere lentiggini che ho sotto gli occhi.
I miei capelli sono disordinati e umidi a causa della pioggia.
Apro il primo cassetto della scrivania, prendo uno degli elastici neri e li lego in una coda di cavallo.
Alcune ciocche fuoriescono dell'elastico, dandomi un'aria trasandata.
Sostituisco i vestiti umidi con un paio di leggings e una felpa rossa.

Controllo il cellulare.
Due nuovi messaggi:

Il primo é di Tommaso:
"Ciao Alì! Tutto apposto? Com'è andato il primo giorno? Mi manchi."

L'altro é di un numero che non ho salvato in rubrica:
"Hei Ali, sono Eva, questo é il mio numero. Scrivimi appena puoi, ho delle novità da raccontarti."

Chiamo Tommaso, ho bisogno di sentire una voce familiare.
Dopo pochi squilli, scatta la segreteria telefonica.

Decido di lasciargli un messaggio:

"Ciao Tom! Sto abbastanza bene, grazie. Tu? Ho provato a chiamarti, ma non mi hai risposto. Il primo giorno é andato, bene male.
Richiamami quando puoi, così ti spiegherò meglio."

Mi manca anche lui, ma preferisco non dirglielo.
Ha sempre avuto una cotta per me, fin dalle scuole medie, e non vorrei dargli false speranze con quello che, per me, sarebbe un messaggio privo di secondi fini.
Lo conosco da otto anni, abbiamo condiviso molte esperienze insieme, é come un fratello per me.

Salvo il numero di Eva in rubrica e le rispondo:

"Ciao Eva! Scusami se non ti ho risposto prima, ma ho letto solo ora il messaggio. Dimmi tutto!"

Ci sono quelle persone che si fanno voler bene fin da subito.
Quelle persone che, all'improvviso, entrano nella tua vita e, con semplici gesti, ti migliorano la giornata.
Quelle persone solari, sempre sorridenti, che trasmettono buon umore anche senza volerlo.
Ecco, Eva é una di quelle persone.

Ti porto via con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora