Jimin uscì di casa in boxer, maglietta al contrario e piedi scalzi, Yoongi si sentiva assurdamente più innamorato, una dolce stretta attorno al cuore e una miriade di farfalle nello stomaco. Lo rimirò dalla sua postazione sullo scalino più basso che portava in casa di Jimin, mentre questʼultimo, tremendamente piano, chiuse il portone principale con uno scricchiolio per non svegliare i suoi genitori.
Come tacito buongiorno, gli allungò una tazza trasparente ricolma di un liquido denso e verde pieno di frutta e proteine, dopo che Jimin prese posto accanto a lui. Yoongi abbassò la testa per concentrare lo sguardo verso le scarpe, i capelli arruffati dal letto e gli occhi semichiusi erano in realtà troppo teneri da guardare. Il suo ragazzo canticchiò con gratitudine, ma non parlò.
Erano solo le sette del mattino, lʼintero vicinato era tuttʼora silenzioso. Il sole era luminoso e basso nel cielo. Soffiava una leggera brezza e forse, per la prima volta nella sua vita, Yoongi sentì di aver trovato il posto giusto.
Si misero seduti spalla a spalla sul gradino, toccandosi passivamente nel punto in cui i loro corpi sʼincontravano dalla vicinanza: i fianchi, le ginocchia, i gomiti quando Jimin portò la tazza alla bocca. Era ancora in pigiama, da poco fuori dal letto, Yoongi con indosso la divisa, una brutta maglia in poliestere color nero dalle toppe verdi e gialle col nome del negozio cucito sullo sterno, arrivato subito dopo la fine del suo turno. Non parlavano, non cʼera bisogno di farlo, non ancora, gli unici rumori presenti erano Jimin che prendeva lunghi sorsi del suo frullato proteico, Yoongi che faceva tintinnare il ghiaccio nella sua tazza per lo più vuota, una volta contenente del caffè, e il suono smorzato di una sveglia proveniente da una lontana finestra aperta.
Jimin iniziò a sbattere ritmicamente il ginocchio contro la coscia di Yoongi. Yoongi fissò lo spazio dove si incontravano.
ʻʻTi amo anchʼio.ʼʼ Disse improvvisamente rompendo il silenzio. Con la coda dellʼocchio, vide Jimin arrossire, un riflesso, ma non tentò di nascondere il viso. Tuttʼaltro, arrossì apertamente e sorrise.
