CHAPTER 17

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"Cosa?" il riccio parlò facendomi uscire fuori da quello stato di trans "lo stesso vale per me comunque" mormorò mordendosi le labbra carnose.
Sbarrai istintivamente gli occhi, cazzo l'ho detto seriamente ad alta voce?, deglutii il groppo che si era formato nella mia gola.. "Io, c-cioè n-non.." balbettai e lui iniziò a ridacchiare "Aspetta, ma tu non hai una ragazza?" lo guardai cambiando discorso prendendolo di sorpresa. Stavolta fu lui che,  sbarrando gli occhi, iniziò a balbettare "È u-una storia lunga" mormorò "Beh, ho tutto il tempo di ascoltarla questa lunga storia" dissi ovvio alzando le sopracciglia e portando la mia gamba destra su quella sinistra. Lui mi guardò prima di sospirare "Okay, non è per niente una lunga storia, volevo solo scoparmela, lei è una tipa facile, eh beh, poi lei ha iniziato a farmi regali, dato che è così schifosamente ricca, una cosa ha iniziato a tirare l'altra e ha sparso la voce che eravamo fidanzati" alzò le spalle buttando il discorso lì, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Io annuì solamente e pensai ad Ariana..

Sembra che la mela puttana non cada molto lontano dall' albero puttana.

Sospirai e lo guardai scrutarmi come se lo stessi giudicando nella maniera più orribile e schifosa, ma onestamente poco mi m'importava. Non erano e non sono affari miei quelli di chi Harry scopa e tradisce, mi leccai le labbra e posai un braccio sul bracciolo del divano di pelle su cui eravamo appoggiati.
"Penso tu debba andare" dissi e lo fissai.
Lui mi guardò soltanto e annuì prendendo la felpa della squadra di calcio che aveva poggiato sul tavolino accanto al divano. Si alzò e io con lui, accompagnandolo alla porta. Arrivati dinanzi ad essa l'aprii girando il pomello lucido e feci uscire Harry appoggiandomi allo stipite di essa guardandolo, tirai un sorriso e lui anche, "Mi dispiace di averti tirato un cazzotto..beh..mi dispiace di averti dato più di qualche cazzotto. Non so..amici?" mi chiese porgendo una mano e io spostai il mio sguardo dalla mano ai suoi occhi, sembrava quasi sincero.
«Non tutto rimane come lo vediamo» Diceva un grande poeta famoso, di cui sbadatamente non ricordo il nome, quindi, magari questa era la buona volta per cessare le angherie altrui nei miei confronti, così annuì sospirando e prendendo nella mia mano quella di Harry, scuotendola. Lui fece un gran sorriso e poi si morse il labbro "Sai però che non possiamo farci vedere insieme, almeno per ora.."disse serio per poi continuare "Possiamo vederci nel bagno o nella biblioteca, dato che nessuno della mia compagnia va li. Ti prometto che nessuno ti toccherà più e ,se dovesse accadere in mia presenza, me ne occuperò io stesso." e sincero sigillò la promessa fatta tirandomi in un abbraccio spaccaossa. Si staccò e sorridendo mi salutò tornando alla sua scintillante moto da corsa che probabilmente costava più della casa mia e di Niall messe insieme. Lo salutai e lo vidi sfrecciare via non appena si mise in moto.
Sospirai per l'ennesima volta in quella giornata e pregai Dio che quella promessa l'avrebbe mantenuta. Rientrai in casa con un' aria leggermente stanca e, prendendo le mie chiavi, chiusi la porta a chiave lasciandole nella serratura per sicurezza, in caso qualcuno volesse scassinare. Guardai attorno il salottino ben arredato ma malconcio per colpa dei vetri delle bottiglie e decisi che avrei pulito domani tutto lo schifo, così mi trascinai verso le scale e le salii lentamente, attraversando il pavimento coperto dalla moquette beige e arrivando di fronte la porta della mia camera, l'aprii correndo verso il letto e buttandomici sopra rilasciando un grugnito esasperato e nascondendomi sotto le coperte.
Per chi se lo stesse chiedendo..no, non sono uno psicopatico che si butta sui letti alla cazzo, ma ho sempre come la sensazione che ci sia qualcuno attorno a me, come uno spirito o non so. So pure che non sono l'unico, dai..chi non si caga sotto a scendere le scale per andare al piano di sotto o passare per il buio corridoio correndo neanche stessimo facendo una gara di atletica per paura che ci sia uno psicopatico vestito stile Mr. Mc.Donald che ci rincorre con un ascia?
Ecco.
Ritornando a dove mi sono lasciato (ovvero sul letto a faccia in giù)..
Mi girai a pancia in su e guardai il soffitto, lasciandomi trasportare dai mille pensieri - bugia..è solo Harry la mia unica preoccupazione adesso - e crollando nel sonno tra le braccia di Morfeo.
———————————————————WAKE UP STUPID, HOLA HOLA HOLA HOLA! (A/N: Per chi conosce Rudy Mancuso, avrete sicuramente visto questo vine)
Mi svegliai grugnendo leggermente per la sveglia che...ricordatemi ancora una volta perché l'ho comprata? Ah già vero, nessuno si degnava mai di svegliarmi quindi perché non andare a comprare una sveglia al mercatino dell'usato del vicino? Magari prendi pure una bambola posseduta, Louis.
Sbuffai e schiacciai il tasto per disattivare l'allarme 'You hit like my grandma' roteai gli occhi all'insulto mattutino della mia sveglia e mi alzai stiracchiandomi e grattandomi anche una natica sembrando n vero e proprio primitivo. Mi misi le ciabatte, definite "morbidose e petalose" da Niall, e mi trascinai verso le scale al di fuori della porta, che fortunatamente tenevo aperta sin dall'incidente notturno quando sbattei la testa contro la porta per scappare da un ragno.
Le scesi ad una ad una, facendo attenzione a non fare un triplo salto carpiato con volo d'angelo e atterraggio a faccia a terra, arrivando al salotto.
Il salotto.
QUEL salotto.
Mi morsi istintivamente il labbro e mi coprii la faccia arrossendo come non mai. Calmata la mia crisi d'ormoni da dodicenne tolsi le mani e sorrisi.

Notami -Larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora