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-Ti voglio bene-
-Anche io-

Ci allontaniamo dall'abbraccio.

-Restiamo in contatto, non voglio perderti-
-Certo, adesso devo andare-
-Buon viaggio-
-Grazie, ti chiamo appena arrivo-
-Ciao-
-Ciao-

Non posso ancora crederci che la mia migliore amica sia partita a Washington, adesso mi tocca restare a Miami e proseguire con la mia vita, sperando di non soffrire troppo della sua assenza.

Mi sembra ancora ieri quando ci siamo incontrate per la prima volta, e adesso lei si sta trasferendo per 3 anni, in un'altra città distante dalla mia.
Per fortuna ho ancora Alice, l'altra mia amica del nostro gruppetto: io, Olivia e Alice.

Scusate, non mi sono ancora presentata, io sono Emma, ho 14 anni e vivo a Miami con i miei genitori e mia sorella minore di 12 anni.

Adesso mi trovo in aeroporto, che guardo Olivia andare via...

Sto trattenendo le lacrime, no...non posso piangere proprio qui, come tutti sanno, odio piangere davanti agli sconosciuti, e l'aeroporto non è il posto migliore.

-Dai andiamo- dice mia madre, annuisco e la seguo.
Ci dirigiamo in macchina, dove per tutto il viaggio non apriamo bocca, a me non dispiace non parlare in questo momento, quando sono in macchina preferisco ascoltare la musica, mi rilasso e mi circondo di pensieri positivi, come il fatto che questo trasferimento, sarà molto utile a Olivia per abituarsi ai differenti luoghi, dato che a lei da grande piacerebbe visitare le città più belle del mondo.

In un attimo arriviamo a casa, dove ci aspettano mio padre e mia sorella per pranzare.

Non ho molta fame, ma mi tocca mangiare qualcosa perché dopo devo andare a fare una passeggiata con Luke, il mio migliore amico e ragazzo di cui ho una cotta da due settimane, l'ho sempre considerato un amico, fino a quando un giorno, mi sono svegliata e l'ho guardato con occhi diversi.

Adesso ogni scusa è buona per vederlo, e non vedo l'ora di passare un intero pomeriggio con lui.

Mangio un pò di insalata, la frutta e vado in camera per vestirmi in modo adeguato per la passeggiata, una maglietta rosa e dei leggings neri possono andare bene.

Prendo il telefono e mi arriva un messaggio:

*Sono davanti alla staccionata, ti aspetto
Luke*

Mi metto le scarpe, saluto i miei e Cloe, mia sorella, ed esco di casa.

Non appena esco incrocio il suo sguardo, quasi svengo nel vedere i suoi occhi azzurri, tutte le volte che li guardo, mi perdo e mi spunta uno stupido sorriso in faccia.

-Ciao- mi saluta.
-Hey- rispondo, solitamente con gli altri uso 'ciao', ma con lui mi piace usare 'Hey' come saluto, mi fa sembrare più indifferente.

-Oggi passerai un pomeriggio stupendo...-

Non ne ho dubbi!

-...andremo al parco, dove ci fermeremo in una panchina per mangiare un buon gelato, poi andremo in spiaggia, dove ti aspetterà una sorpresa!"

Ho sempre adorato le sue sorprese, mi fanno venire il buon umore e tutte le volte rischio di commuovermi.

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