Dolci ricordi...

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Terry pov's
Saranno passati circa quattro anni da quel giorno e io da quel momento, in cui mi sentivo bene, non vidi più Riccardo. All'ora era solo il mio migliore amico, ma cominciai a provare qualcosa, e quel qualcosa mi turbava. Avevo paura di tradire la sua amicizia provando sentimenti ben più profondi di quest'ultima. Dopo aver vinto il torneo Gran Celestia Galaxy, Riccardo si trasferì all'estero. Non volle dirmi dove perché sapeva che, folle come sono, l'avrei seguito di sicuro. Non aveva torto. Forse aveva capito qualcosa dal modo in cui mi comportavo ma lo escluderei dato che non sapevo neanche io cosa avessi in quella testa in quel periodo. Diamine, quanto mi manca! Dopo il torneo sono tornato a giocare a basket, ma giusto per far passare il tempo. Certo mi piaceva ancora ma se prima ciò che mi spingeva a praticarlo era la voglia di vincere e non la passione, figuriamoci con che emozioni ci sono tornato a giocare. Il calcio, invece, lo abbandonai poco tempo dopo la partenza di Riccardo. Prima di abbandonarlo mi allenavo con Victor, ma non mi divertivo per nulla. Lui si allenava per diventare più forte e per fare carriera nel mondo del calcio. Io no. Io più che altro ci tenevo solo a dargli una mano. Se c'è una cosa che Riccardo mi ha insegnato è essere altruisti con gli altri nei propri limiti e di non pensare solo a se stessi. Quella volta, però, aiutai Victor perché lui fece lo stesso con me e anche perché era ed è tutt'ora, un mio amico. L'amore per il calcio si spense del tutto. Quello sport mi faceva ripensare ai momenti con Riccardo, ed io non potevo sopportarlo. Così adesso sono qui, a Parigi, su una panchina, a guardare il cielo. Quanta depressione sprecare così il tempo nella città della'amore. Mia cugina mi ha regalato un viaggio perché dice che sono sempre triste e sto sempre chiuso in camera mia e, secondo lei, l'aria di Parigi mi avrebbe fatto bene. Niente di più sbagliato. Parigi è, appunto, la città dell'amore e io sono solo, su una semplice panchina al centro di uno parchetto vicino alla Torre Eiffel. Guardo il cielo perché se guardassi per la strada non vedrei altro che coppiette mano nella mano oppure a pomiciare come se non ci fosse un domani, e non mi pare proprio il caso di guardare, anche perché se qualcuno è con il proprio partner e si sentisse osservato da altri, oltre che al tremendo fastidio, proverebbe anche disagio. O almeno per me sarebbe così. Carino da parte di mia cugina farmi fare un viaggio, ma cavolo, proprio qui! D'altronde a lei che importa, il suo unico scopo era quello di avere la casa tutta per se. Sopratutto adesso che ha un ragazzo. Ebbene sì, vivo con mia cugina. I nostri genitori sono morti in un incidente in montagna. Sono stati travolti da una valanga mentre io e Chiara stavamo in casa aspettando con ansia il loro ritorno. Nonostante tutto, le sono riconoscente per avermi fatto partire, guardare il cielo ha i suoi lati positivi: è stellato. Ed è meraviglioso. È inverno quindi anche se sono solo le 20:00 è come se fosse già notte fonda e fa un freddo bestiale, ma questo non mi importa, sono incappuciato per bene, non posso dire che stia al calduccio ma neanche muoio di freddo. Ho solo il naso completamente congelato ed anche se la bocca è coperta dalla mia sciarpa inspiegabilmente è congelata anch'essa. Ad un tratto si sente una lieve brezza che soffia da Sud. Ha un odore piacevole e vagamente familiare. Non mi spiego il motivo ma quell'odore mi sembra di conoscerlo da sempre e mi fa sentire a casa. Mi scompiglia quei pochi capelli che mi fuoriescono dal capello. Chiudo gli occhi per assaporare il tutto al meglio. Che momento magico. Mi sento in paradiso. Vorrei che questo momento durasse per sempre. Invece...

L'angolo di Chiara
Salve a tutti! Ecco a voi il secondo capitolo! Come vi sembra? Spero vi piaccia perchè io mi sto divertendo un mondo a scriverlo anche se è una grande responsabilità. Mi scuso per eventuali errori/orrori grammaticali e fatemi sapere cosa pensate😊
~Chiara883😙

Amare, malgrado tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora