CAPITOLO 17

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Amethyst

Sento freddo.
Piano apro gli occhi e mi e mi ritrovo una superficie rosso sangue davanti.
Mi alzo a sedere di scatto.
Ok, non è sangue ma sono solo le coperte che sono di quel colore.
Aspetta.
Coperte?
Mi guardo attorno.
Le pareti sono totalmente in pietra.
Sono sdraiata su un letto che gigantesco é a dir poco.
Noto una finestra e tre porte.
Sono tutte e tre diverse, di dimensioni e colori.
A rischiarare la camera é un lampadario.
Vedo qualcosa muoversi.
É un uomo.
Ha indosso solo jeans.
Resto imbambolata a fissare i suoi occhi che brillano di rosso.
Abasso lo sguardo sul suo fisico e arossisco.
Ha dei segni sulla spalla sinistra.
torno a guardare il suo viso perfetto incorniciato dai capelli ricci troppo lunghi che gli coprono parte del viso.
Torno a guardare la camera.
- dove sono?- chiesi piano guardandolo.
- al castello- rispose- la tua nuova casa-.
- cosa?- chiesi- ma io devo tornare dai miei genitori, mi staranno cercando-.
Lui resta a fissarmi poi si volta verso la finestra.
- non potrai andartene per molto- disse.
- perchè?- chiesi.
Lui si volta e mi guarda.
- questa é casa tua, qui, con me- rispose.
- non é vero, casa mia non é questa, voglio tornare dal mio branco- dissi con le lacrime agli occhi.
La sua espressione si fa più truce e mi fa una certa paura.
- c'è stato un attacco da un branco rivale e tutti i membri sono stati uccisi- disse con una freddezza tale che dubito che sta mentendo.
Abasso lo sguardo sulle coperte.
La mia famiglia, il mio branco.
Scoppio a piangere senza curarmene della sua presenza.

Lo sento sbuffare e sedersi sul letto.
Mi prende in braccio con una facilità incredibile e mi fa sedere sulle sue gambe, stringendomi a sé.
Mi sento al sicuro e mi lascio cullare come una bambina.
Sto talmente bene che smetto di piangere.

Non ci riesco.
É come se stando qui tutte le sensazioni negative spariscono e restano solo quele positive.
Restiamo così per qualche minuto poi lui si stacca e mi guarda.
Mi asciugo le lacrime col dorso della mano e tiro su col naso.
- va meglio?- chiese.
Annuisco.
- ti ho fatto preparare dei vestiti- disse- oggi mangiamo in camera mentre domani se te la senti mangiamo con gli altri-.
- dove siamo?- chiesi.
- al territorio dei seven alpha- rispose- domani ti presento i miei fratelli- disse.
Fratelli?
Logan!

Scoppio a piangere di nuovo.
Lui mi guarda come se fossi la cosa più strana sulla faccia della terra.
- perchè piangi?- chiese sorpreso.
- logan- dissi stringendomi le ginocchia al petto.

Prima ancora di rendermene conto mi ritrovo spiaciccata al muro.
Tiene i polsi incrociati, bloccandomi il collo.
Gli poggio le mani sulle braccia, sentendo i muscoli rigidi.
- chi é logan- sibilla e vedo i suoi occhi diventare di un rosso brace.
Si stanno illuminando.

La paura mi blocca e fatico perfino a respirare.
Lui notandolo lascia di poco la presa.
- chi é?- ripete più forte.
- mio cugino- rispondo.
Lui mi guarda confuso e i suoi occhi sembrano spegnersi, diventando rosso scuro.
- perchè ti sei messa a piangere?- chiese.
- tu hai nominato i tuoi fratelli e logan per me é un fratello- dissi staccando una mano dal suo braccio e asciugandomi le lacrime.
Lui mi prende le gambe, poco sopra il ginocchio e se le alaccia sui fianchi.
Lo guardo incredula.
Sento un misto di imbarazzo, calore ovunque e sicurezza.
Distolgo lo sguardo sulla sua cicatrice.
Sembra fatta da una tigre.
È un estraneo ma allo stesso tempo é come se lo conoscesco da sempre.
Avvicina il viso al mio ed ellimina lo spazio tra le nostre labra.
Mi lascio andare all'istante.
Gli avvolgo il collo con le braccia e gli accarezzo i capelli.
È la cosa più naturale al mondo.
Si stacca dopo poco.
Abbiamo entrambi il fiatone.

Il mio primo bacio.
Ho sempre immaginato di darlo su una spiaggia o in un posto romantico, come mi ha raccontato mamma, invece é una camera, anche se lussuosa ma é di un posto che non conosco.
Ma sopratutto con uno sconosciuto.
Lui piano si stacca da me e io riapoggio i piedi a terra.
Per fortuna c'é il muro a sorregermi perché sarei già a terra.
Mi sento confusa e vuota, come se anche un semplice contatto con lui fosse sufficiente a farmi star bene.
- aron- sento una voce.
Entrambi ci voltiamo verso la porta e vedo entrare una donna.
È molto bella, con un abito scollato e lungo fin sotto ai piedi.
Sembra una regina.
Ha lunghi capelli neri e un fisico perfetto.
Io in confronto sembro uno scheletro con curve quasi inesistenti.
Guarda il tipo, a mio parere sui ven'anni.
- scusa il disturbo ma casimir ti sta aspettando- disse.
- grazie elly, digli che sto arrivando- disse lui.
Lei annuisce poi esce.
Sento una sensazione orribile.
L'ho provata con logan, quando siamo andati al mare con i nonni e una ragazza gli ha fatto il filo.
Ha passato tutto il tempo con lei e io sono rimasta da parte a fissarli con gelosia.

Questa volta é mille volte peggio.
- hai un ora per farti un bagno, il necessario é dentro- disse indicando una porta chiara.
- vengo a bussare quando ti porto i vestiti- disse si avvicina e mi schiocca un bacio sulla guancia.
- a dopo- disse uscendo.
Resto imbambolata a fissare la porta.
É la prima volta che mi sento così.
Gelosia e un senso di nausea.

La verità é che non ho mai avuto un ragazzo perché eravamo in un posto isolato e perché io credo nel primo bacio e al mio mate.

Piano vado nel bagno.
Resto imbambolata a fissare una specie di vasca, solo che é doppia.
Accendo l'acqua e mi guardo attorno.
Aron, almeno quella sanguisuga l'ha chiamato così, ha raggione, c'é tutto.

Mi infilo e mi rilasso.
É bellissimo.
Penso al mio branco.
Sento le lacrime salirmi e scaccio questo pensiero.
Devo smetterla.
Devo convincermi che sono ancora vivi e nel loro territorio.
Io sono qui solo per una vacanza.
Penso alle solite azioni quotidiane di tutti e alla fine riesco a convincermi.

Non so quanto passa ma sento bussare.
Guardo la porta, coprendomi, convinta che sarebbe entrato, invece sento un altra porta chiudersi.

Mi sistemo ed esco con l'asciugamano in torno al corpo.
non c'é nessuno.
Noto dei vestiti sul letto e velocemente mi cambio.
Sono perfetti per me.
Sono dei jeans e una maglietta.
Per finire ci sono delle scarpe nuove di zecca, delle puma, la mia marca preferita.
Chi sa come ha fatto a saperlo.
Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi, in attesa.

ATTENZIONE.
Vorrei ringraziare EliToma03
Che mi ha creato le copertine dei libri.
Vi consiglio di dare un'occhiata alle sue opere.
Se volete una cover fatta su misura per le vostre creazioni, contattatela.
É davvero molto brava!

Grazie.

Anna.

IL MIO MATE. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora