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Andai con passo spedito verso l'edificio dove lavorava mio padre, per dare inizio a uno dei soliti pomeriggi dove mi armo del mio solito finto sorriso, per far apparire che tutto vada nel migliore dei modi.
Ma a chi voglio prendere in giro? La mia vita fa schifo! Nessuno mi ha mai amato realmente, sono sempre stata evitata, schifata e per di più derisa da quelle coetanee con la consapevolezza che sono superiori a me..
Non ho mai provato quella sensazione di libertà, di pura follia..quella sensazione che provano,ormai, tutti i ragazzi al giorno d'oggi facendo tutto ciò che desiderano o gli passa per la mente.
A quanto pare il destino non ha niente in serbo per me, non ha preso in considerazione il mio caso..

A volte penso che James stia con me solo perché gli faccio pena, perché vede quanto in realtà soffro e quanto possa essere vulnerabile a certe situazioni..
Poi però ragiono su questa storia, e credo che lui ci tenga realmente a me..insomma, chi starebbe mai vicino a una ragazza così problematica? Nessuno. Nessuno sarebbe in grado di reggere tutto ciò, nessuno si porterebbe un peso così grande sulle spalle, nessuno si armerebbe di santa pazienza per asciugare le mie lacrime quando sarà il momento, nessuno vorrebbe perdere tempo con me..
Sono una perdita di tempo..
Sono sola, a combattere questo schifo e ad auto-convincermi che tutto questo sia normale per una ragazza di appena 17 anni.
Sì, è normale!

Mentre mi faccio questi pensieri, già sono pronta per il set fotografico.
Mi inizio a mettere in posa, provando a essere naturale come ogni volta che mi faccio fotografare, ormai mi viene spontaneo..

Dopo due ore di estenuante lavoro ho finalmente finito, e posso tornare a cambiarmi.
Durante il breve percorso controllo i messaggi che ho ricevuto in quell'arco di tempo, e senza accorgermene vado a sbattere contro qualcuno, proprio come stamattina..
"Guarda chi si rivede, la piccola Asti!" disse quel ragazzo affascinante di stamani, Zed.
"Oh..ehm..ciao Zed, cosa ci fai tu qui?"
"Ci lavoro, oggi è il primo giorno che sono all'opera, penso che sarà divertente e poi ho bisogno di soldi per pagarmi gli studi appena andrò all'università." mi sorrise dopo avermi spiegato ciò, e di nuovo quella sensazione allo stomaco si fece risentire.
"Ah si ora capisco, allora buona fortuna. Spero per te che riuscirai ad ambientarti qui, se hai bisogno, beh..mi trovi in quella stanza in fondo al corridoio, se ti serve qualche consiglio su come sembrare il più naturale possibile, chiedi pure" feci una piccola risata.
"Grazie mille Asti, ne terrò conto. Ora devo proprio andare, se vuoi questo è il mio numero" e mi porse un foglietto con dei numeri scritti su di esso "in caso ci sentiamo, aspetto un tuo messaggio,almeno ci organizziamo per qualche pomeriggio, ed evitiamo di scontrarci cosi."
Rimasi incantata da quelle labbra rosee che pronunciavano quelle parole di cui ne capii appena il significato.
"Sisi, certo..contaci, ci sentiamo allora..ciao Zed"
Si girò e andò verso la stanza in cui facevano le foto, ma prima di sparire del tutto mi gridò "credo proprio che il destino oggi sia dalla nostra parte, piccola Asti." e anche se lontano, potei vedere che stava sorridendo.

Forse, dovrei ricredermi..il destino magari si sta accorgendo della mia esistenza.

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