Stavo dormendo beatamente quando la sveglia interruppe il mio beato e confortante sonno. Scattai a sedere sul letto e mi stropicciai gli occhi per poi prendere la sveglia e lanciarla dall'altra parte della stanza. "'Fanculo." borbottai poggiando i piedi sul pavimento freddo. Misi le ciabatte e mi avviai in bagno. Mi lavai la faccia con acqua calda e legai i capelli in una coda alta. Odiavo la mattina, con tutto il cuore, soprattutto quelle che precedevano la scuola. Non che mi dispiacesse imparare, ma detestavo rimanere rinchiusa in un carcere asfissiante pieno di ragazzi stupidi e professori bisbetici per 6 o più ore. E poi più di tutto mi infastidiva il fatto di sentirmi mancare l'aria, sapevo che non fosse una cosa normale, ma per me era inevitabile, ero stata da parecchi dottori, che non avevano mai trovato una soluzione.Per questo motivo durante le lezioni mi sedevo costantemente all'ultimo banco vicino alla finestra, anche se spalancandola venivo insultata anche in aramaico dai miei compagni infreddolitche miIn sostanza preferivo svegliarmi quando il sole era giá sorto. Prima di scendere a fare colazione controllai l'ora. Erano le 6:30, fortunatamente mi ero svegliata al primo allarme della sveglia. Quando arrivai in cucina salutai i miei genitori già svegli e operativi, e ringrazia mia madre per i pancake che mi mise nel piatto. Feci colazione con calma e poi mi diressi in camera mia per prepararmi. Prima scelsi i vestiti e poi andai in bagno a lavare i denti e a truccarmi. Non feci la doccia perchè l'avevo già fatta la sera prima. Mi vestii, presi lo zaino, il penny, le cuffiette e scesi al piano di sotto. Salutai i miei genitori e uscii di casa. Percorretti il tragitto verso la scuola lentamente, con il vento che mi scompigliava i capelli e la musica che mi risuonava nelle orecchie, volevo prepararmi mentalmente per la scuola. Adoravo guardare il paesaggio Californiano davanti a me, le palme, il mare in lontananza, trovavo tutto questo fantastico. Quando arrivai tolsi le cuffie e controllai l'ora perchè davanti alla scuola non c'era quasi nessuno. Erano ancora le 7:40, per fortuna. Mi sedetti su un muretto e accesi una sigaretta rimettendo le cuffie, quando ad un tratto qualcuno mi mise le mani sugli occhi. Tolsi le cuffie e sentii dietro di me qualcuno dire "Indovina chi sono?" riconobbi subito quella fantastica voce, anche se non era minimamente paragonabile a quella di Andy. No, cazzo, ora non dovevo pensare a lui. "Oliver!" dissi sorridendo e girandomi verso di lui che mi abbracciò stringendomi forte, e io ricambiai. "Sono felice di vederti, come va?" gli dissi dopo essermi staccata. "Direi bene, soprattutto perchè ti ho incontrata." disse lui con sguardo ammaliatore. Gli sorrisi ma notai qualcuno dietro di lui che ci guardava, sembrava furioso. Era Andy. Ero ancora arrabbiata per il giorno prima, quindi decisi di fregarmene e farlo ingelosire ancora di più, non che fossi una troietta, tanto lui si ingelosiva con poco. Ofrii ad Oliver l'ultimo tiro di sigaretta e quando la buttò lo presi per mano e mi diressi verso l'entrata della scuola. "Se vuoi prima che inizino le lezioni ti faccio fare un giro, tanto abbiamo tutto il tempo, sono solo le 7:50." gli dissi indicando il portone. "Va bene." Disse lui un po' perplesso. Così lo portai dentro e iniziai a mostrargli quell'dioso istituto.
"E questa era la mensa. Spero che il giro turistico ti sia piaciuto." Dissi con poco entusiasmo indicando con un gesto della mano l'ultima parte della scuola che non avevamo ancora visitato. "Ora è meglio se andiamo in classe, la campanella sta per suonare." Lui annuii e insieme ci dirigemmo verso l'aula di Matematica. Durante il "giro turistico" parlando con Oliver avevo scoperto che frequentavamo la maggior parte dei corsi insieme e mi faceva molto piacere, non mi dispiaceva un complice in più in quella gabbia di matti, e poi lui era forte. Entrammo in classe proprio nel momento in cui suonò la campanella. Dando uno sguardo veloce alla classe non potei fare a mano di notare Andy. Era seduto all'ultimo banco, proprio accanto al posto in cui mi sedevo di solito io, e i banchi davanti a lui erano vuoti. Ero sicura che si aspettasse che mi sedessi lì con lui, ma preferivo sedermi accanto ad Oliver, quindi lo portai nei penultimi banchi, proprio di fronte ad Andy, che mi fulminò con lo sguardo. Durante la lezione il professore fece alzare Oliver per farlo presentare alla classe. "Forza, parlaci un po' di te." gli disse incitandolo a parlare. "Ciao a tutti, sono Oliver e mi sono trasferito qui dall'Inghilterra. Spero di passare bene quello che resta dell'anno scolastico in vostra compagnia." disse lui, e si sedette. Dal primo banco sentii qualcuno ridere, era Selena, l'oca della scuola. La tipica ragazza odiosa e popolare di cui tutti hanno paura e alla quale tutti i ragazzi sbavano dietro. Iniziò a prendere per il culo Oliver davanti a tutta la classe. "Ciao, sono Oliver, gne gne gne. Ma cosa crede di fare questo sfigato?! Hahaha, ma poveretto." si alzò un coro di risate e tutti si girarono verso Oliver. Ma chi si credeva di essere? Come si permetteva a prendere in giro Oliver senza motivo, solo per ridicolizzarlo davanti alla classe? "Ed è pure amico di Bianca Snow, ma guardateli, sono proprio carini insieme, fatti l'uno per l'altra." disse infine, indicandomi. Sentii Andy dietro di me alzarsi. "Scusami?" disse quasi in un ringhio, rivolgendosi a Selena. "Hai sentito bene Andrew, non difendere quella stupida ragazzina, perdi il tuo tempo, e poi credo che possa farlo anche da sola. Cos'è, sei geloso di Oliverfesso?" sputò lei. "Silenzio!" Urlò il professore. "Mi sono stancato delle sue chiacchiere signorina Gomez, ha interrotto la lezione e mi sta facendo perdere tempo. Vada subito nell'ufficio del preside." urlò il professore guardando Selena e indicandole la porta. "E lei, Biersack, si sieda e non apra più bocca. Ora aprite il libro a pagina 67, non voglio più sentir fiatare nessuno, sono stato chiaro?" disse infine, riportando la classe al silenzio. Il resto della lezione passò velocemente, nessuno fiatò, come aveva detto il prof. Quando suonò la campanella mi diressi velocemente verso la porta, non volevo incontrare Andy. Sfortunatamente però Oliver doveva rimettere tutto nello zaino e Andy mi raggiunse alla porta. "Bianca, dobbiamo parlare." mi disse guardandomi freddamente. Lo ignorai e mi girai verso Oliver che stava arrivando. "Andiamo Oli? Se non ti sbrighi faremo tardi alla prossima lezione." gli dissi iniziando a camminare verso la classe di Scienze. Andy continuava a seguirmi anche se lui sarebbe dovuto andare a Letteratura. "Bianca, ti fermi un attimo? Devo parlarti." disse correndomi dietro. Oliver rimase indietro in silenzio, ma ad un tratto aumentò il passo venendo accanto a me. "E tu chi diavolo sei?" gli disse Andy girandosi verso di lui e guardandolo in cagnesco.
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Occhi di nebbia. [Sospesa]
RomanceLe prese il viso tra le mani costringendola a guardarlo, e quando alzò lo sguardo i suoi occhi erano vuoti e grigi come la nebbia.