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Finalmente siamo tutte pronte, e devo dire che per avuto all'incirca dieci minuti ciascuno per lavarci e vestirci, il risultato non è male.
Indossiamo delle semplici magliette a maniche corte, con i jeans e scarpe da ginnastica. In fondo siamo a scuola.

"Andiamo?" Chiede Elisabeth prendendo le chiavi della camera

"Dai che siamo in ritardo" apro la porta per poi uscire, seguita dalle altre.

Arriviamo in mensa e non c'è nessuno, decido di chiamare Samuel.

Primo squillo.
Secondo squillo.
Terzo squillo, la chiamata si chiude.

Okay. Prova di nuovo.

Lo richiamo, ma nulla.

"Quindi?" chiede Bianca avvicinandosi

"Quindi niente, non risponde!" Sono un fascio di nervi.

"Staranno per venire" cerca di calmarmi Elisabeth, quando all'improvviso le luci si spengono.

Okay non avere paura Ester.

Sento un gridolino.

Bianca è abbracciata come un Koala su Elisabeth, mentre io invece accendo la torcia del telefono.

"Okay. Torniamo in camera. Ora!" sento bisbigliare Bianca con voce tremante

"Sì, andiamo" risponde Elisabeth, mentre ci giriamo per andarcene.

"Cazzo!" Urlo quando vedo i ragazzi avanti a noi, mentre si battono il cinque.

"Complimenti idioti, bello scherzo del cavolo!" Sbraita Bianca dando un pugno sulla spalla di Carter, mentre quest'ultimo, impassibile dal pugno appena ricevuto, inizia a ridere.

"Era solo un piccolo scherzetto dai!
E poi non abbiamo fatto niente, abbiamo solo spento le luci!" continua Aron ridendo anche lui

"Siete degli idioti!" gli rispondo puntandogli il dito contro

"Okay ragazze scusateci, però ora dobbiamo accendere le luci" si avvicina Samuel

Almeno lui è scusato.

"E cosa state aspettando?" chiede Elisabeth

"Abbiamo lasciato i telefoni in camera, mi serve un telefono per fare da torcia" risponde di nuovo Samuel.

Ecco perché non rispondeva alle chiamate.

Gli presto il mio, visto che la torcia era già accesa.

Mentre Samuel cammina avanti con Josh, noi altri siamo dietro di lui, seguendo quel poco di luce che fa il telefono.

"Hai paura?" mi chiede qualcuno bisbigliando con voce roca.
So già chi è.

"No." rispondo seccata mentre continuo a camminare, quando all'improvviso vengo presa per mano.

Merda. Aron ti sta tenendo per mano, fai finta di nulla.

Una scarica di brividi pervade il mio corpo, e anche se vorrei togliere la mano intrecciata alla sua, sono come pietrificata.

"Trovato!" Urla Samuel mentre schiaccia il pulsante per accendere la luce.

Subito tolgo la mando da quella di Aron, mentre mi avvicino ad Elisabeth e Bianca, poco più distanti da me, ignorando Aron del tutto.
Non so neanche cosa dirgli, quindi meglio evitare.

"Bene ragazze, ora possiamo sederci e aspettare che le pizze arrivino" Esclama Peter prendendo posto a capo tavola.

Ci sediamo anche noi, quando sentiamo una macchina parcheggiarsi nel cortile della scuola.

DIFFERENT WORLDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora