Buio, buio e ancora buio.
Ammetto che non mi dispiace questa sensazione. La sensazione di ricominciare a sentire quindi ad esistere ma in alcuni momenti vorrei diventare una parte del nulla. Lentamente inizio ad aprire gli occhi e noto, con piacere, che la luce non è accesa.
Allungo il braccio per prendere il cellulare per vedere l'ora ma al posto di toccare il comò c'è solo il vuoto.<Luna, che ore sono?> chiedo alla mia compagna di stanza che non mi dà però nessuna risposta.
<Luna?> la richiamo ma niente.Mi alzo con fatica dal letto e cerco con la mano l'interruttore della luce ma non riesco ad appoggiare nemmeno un dito sulla parete.
Questa non è la mia stanza e dove mi trovo adesso. La "stanza" inizia ad illuminarsi grazie alla luce che proviene da una porta poco distante da dove sono io e vado verso di essa.Apro la porta e la luce che racchiude mi costringe a chiudere, per un momento, gli occhi.
Appena riesco ad abituarmi un po'da quella luce supero la soglia della porta catapultandomi in un'altra stanza.
Osservo la stanza per qualche minuto e mi appare familiare mi giro intorno e vado verso lo specchio e noto che la porta con cui sono entrata sta sparendo completamente senza lasciare alcuna traccia. Di scatto, corro verso di essa invano in quanto la porta ormai era sparita.
Rassegnata cammino verso la scrivania che si trova nella stanza e mi accorgo che ci sono delle fotografie sopra. Tutte le foto hanno come protagonisti una bambina sorridente assieme a due adulti, un uomo e una donna, che danno impressione essere i genitori.
La bambina ha i capelli color castano scuro e gli occhi color cioccolato. Era tutta suo padre tranne per i lineamenti del viso e il color della pelle che era leggermente più abbronzata come la quella della madre. La madre ha gli occhi color nocciola e i capelli castano chiaro che in alcuni tratti più chiari a causa dei raggi del sole. Che bei tempi, avrei voluto che non finissero più e invece ci sono capitate solo sventure. Se non fosse scomparsa mia madre forse io sarei stata bene.I miei pensieri vengono interrotti quando la porta della cameretta viene spalancata e decisi di oltrepassarla. Osservo a lungo il corridoio che porta ad una scala ma ad un tratto avevo capito di trovarmi a casa mia.
<Astrid vieni, la mamma sta per andare!> dice una voce che sembrava quella di mio padre. mi girai scesi subito giù ma non c'era più nessuno.
di conseguenza sono uscita in giardino scalza notando che era notte fonda e non avevo più l'erba sotto agli piedi ma ero sopra ad una superficie fatta di acqua.
<Astrid...> dice una voce femminile con una nota nostalgica. <Per favore ascoltami! Non ho molto tempo!> mi supplica colei che ho sempre pensato di non poter più sentire.
<Mamma> dico con le lacrime agli occhi. Ma lei sembrava che non mi sentisse e il suo sguardo era colmo di dolore. <Purtroppo non posso sentirti ma ascolta le mie parole...> disse prima di fare una pausa <Tu devi ascoltare la luce...così che tu possa dif...>dice con serietà ma molte parole erano incomprensibili. Quando stavo per dirle di non aver capito vengo svegliata,per modo di dire, da Luna.
<Luna ma essere un po' più delicata, no?>dico infastidita mantenendo gli occhi.
<Non pensavo di assomigliare ad una donna.> dice la voce. Ma appena mi concentro di più capisco che è tutt'altro che Luna ma era Josh. Spalancò gli occhi e con una faccia traumatizzata guardo il suo sorriso beffardo troppo vicino a me. Era troppo, ma troppo, vicino a me.
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Shine
ParanormalTutta colpa di quel ragazzo. Appena arriva stravolge la vita di tutti compresa me. Ma qualcosa non andava; dietro a quella maschera c'era qualcos'altro, qualcosa di pericoloso. Io, Astrid 17anni, entrerò in qualcosa che non avrei mai pensato che pot...