Chapter Three

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No, ma che cazzo ho fatto. Perché ho detto di si. Ma siamo pazzi? Tutto questo è assurdo. Non ci posso credere.
-Belle, cazzo, smettila di agitarti e rilassati! Mi sembri Liam quando ha degli attacchi di Diarrea- Sbotta Sarah, accanto al mio sedile
-Francamente preferirei restare attaccata al cesso in questo momento- sbuffo. È da 20 minuti che siamo su questa stramaledettissima auto, ho un mal di pancia lancinante e questi tacchi mi stanno deformando il piede, sono sicura che li usa satana come castigo infernale per le anime peccatrici. Il vestito che indosso mi sembra troppo corto, considerando che non ne indosso uno da quando ho fatto da damigiella al matrimonio di mia zia, a 11 anni. Il vestito ha uno spacco a cuore e cade morbido sulle mie gambe,mentre Sarah indossa un vestito attillato blu elettrico, che a lei sta divinamente. Mi ha anche convinto ad osare un po di più con il trucco, marcando i contorni dei miei occhi con una matita nera, e mettendo in risalto le mie labbra parecchio carnose con un rossetto rosso. Finalmente Mary gira in un parcheggio troppo affollato per i miei gusti. D'un tratto desidero solo rinchiudermi in camera con un cartone di pizza e fare zapping, per poi finire su uno di quei programmi strambi di Real Time. Ma è troppo tardi per fare retromarcia, Sarah è già scesa dall'auto e cammina come in un film di James Bond, mentre io sembro più un elefante su i trampoli. Il locale è enorme, pieno di paparazzi e ragazzine con macchine fotografiche. I cartelli che annunciano l'evento sono praticamente ovunque, non mi stupirei se ci fossero anche in bagno.
"I 5 seconds of summer, il super fenomeno australiano arriva a Manhattan per una festa da sballo!" È questo che arrivo a leggere, notando le numerose guardie all'entrata, per poi essere strattonata dalla femmina Payne, nel retro del locale. Qui ce solo una guardia, abbastanza stanca.
-Come hai intenzione di entrare? Sentiamo.- Chiedo
-Tu pensa solo a reggermi il gioco- dice, prima di dirigersi verso la guardia.
-Mi scusi!- Urla attirando la sua attenzione
-Ma di la una ragazzina ha appena vomitato, non mi sembrava in ottime condizioni- indica una parte sperduta del luogo, e quella che dovrebbe essere una guardia vigile e sveglia, la crede in parola allontanandosi per constatare. Non so se ridere per la furbizia della mia quinquilina o per l'ingenuità di una persona che dovrebbe preoccuparsi della nostra sicurezza.
Non faccio in tempo a ridere, che in un gesto rapido la mora mi prende per il polso e mi spinge verso la porta, e quando la guardia si rende conto dell'inganno (oh, che genio) e ci urla

-Hey- senza accorgermene inizio a correre dentro confondendomi con la marea di persone che si trovano in questo locale, perdendo di vista Sarah.

È da un ora e mezza che sono buttata in questo posto, ci sono troppe persone, troppe luci e troppa musica. Non riesco a pensare a come faccia certa gente a venire in questo luogo della morte ogni fine settimana. Ho appena finito di ballare con un tipo trovato a caso, non mi sento più i piedi. Mi allontano dalla pista e finalmente vedo sbucare dal nulla la frangia di Sarah, parlare con una addetta del locale, riesco solo a sentire "È davvero sicura che Calum non sia interessato a me? Se solo avessi l'opportunita di vederlo un altra volta.." "No! Calum mi ha esplicitamente chiesto di tenerla a debita distanza da lui dopo che lo hai aggredito da dietro!"
E sono abbastanza stanca di tutto questo, quindi decido di avvicinarmi al bancone. In uno sgabello, trovo già un ragazzo abbastanza alto, con degli skinny neri e delle fighissime all star nere, quanto lo invidio.
-Un bicchiere d'acqua perfavore- dico sotto lo sguardo confuso del barman e del ragazzo accanto. -Vieni ad un party e ti avvicini al bancone solo per un bicchiere d'acqua?- Inizia a parlare mr Skinny neri.
-Si, qualche problema?- Sputo senza esitazioni.
Il barman ha fatto cadere il bicchiere che teneva in mano e adesso mi guarda con uno sguardo di rimprovero. -Signorina, ha la minima idea di con chi lei stia parlan..-
Il ragazzo lo interrompe con un gesto svelto della mano, per poi finire il suo cocktail. Ma che cazzo sta succedendo? Senza che io me ne accorga qualcuno alle nostre spalle mi da un sonoro schiaffo nel sedere, rabbrividisco.
-Tesoro,posso offrirti qualcosa? O magari tu puoi offrire qualcosa a me- dice facendomi uno schifoso occhiolino, alla mia destra. È un povero 50enne che non sa che farne della propria vita, che vada a cercare delle troie altrove
-Io me ne vado- sentenzio irritata, ma l'uomo mi afferra per il polso impedendomi di andare
-Dolcezza non ho ancora finito con te..- dice portandomi lontana dal bancone, e l'unica cosa a cui riesco a pensare adesso è solo al mio fresco e dissetante bicchiere d'acqua
-Lasciami- mi dimeno ma niente, non ho più le forze.
Un pugno colpisce in pieno il viso del 50enne sessualmente frustrato e mi libera dalla sua presa, per poi spingermi verso il retro del locale. Mi butto immediatamente verso il muro, non curandomi assolutamente della presenza del ragazzo di fronte a me. Adesso che siamo fuori e le luci sono più forti riesco a notare i suoi tratti delicati e fini,i capelli rigorosamente biondi portati all'insù da un ciuffo ormai sfatto, un piercing nero a contornare le labbra carnose quasi quanto le mie. Indossa una camicia nera sbottonata e una catenina grigia.
Punta le sue iridi azzurre su di me, forse perché l'ho osservato troppo, decido di rompere il ghiaccio
-Grazie- riesco solo a dire
-Oh, figurati-riesce solo a dire.
-Ti dispiace se mi tolgo le scarpe? Dovranno amputarmi i piedi se continuo ad indossarle-
Dico iniziando a togliermi la scarpa destra, senza aspettare il suo permesso, tanto l'avrei fatto comunque.
Lui ride, si morde il labbro e risponde
-Fa pure-
-Ma sei di qui? Hai un accento strano-
Lui si passa una mano nei capelli e dopo qualche risatina risponde
-Effettivamente, ora che ci penso sono Australiano-
Oh wow.
-E cosa ci fai qui? Io sarei rimasta in Australia-
-Sai com'è, impegni di lavoro- sentenzia. Non gli chiedo che lavoro fa, non mi interessa
-E tu? Cosa ci fai ad una festa del genere? Non ti ho mai vista prima, e neanche all'entrata- riprende, continuando ad osservarmi
-La mia amica mi ha costretta ad accompagnarla, è convinta che quando Calum Hood la vedrà cadrá ai suoi piedi. Tu conosci questo tipo?- Chiedo
-Credo di si- accenna un sorriso.
Amico, sei di poche parole.
-Spero solo che la guardia non ci trovi..-  dico, guardandomi attorno
-Perché?- E sei anche insistente
-Siamo entrate di nascosto,ma ti prego non dirlo in giro, non vorrei arrivasse alle orecchie di quei 10 Minutes of winter..-
-oh,tranquilla non dirò niente. E poi non vorrei essere pignolo, ma sono abbastanza sicuro si chiamino 5 seconds of summer- continua ad interrompermi.
-Quello che è- taglio io.
Guardo l'orologio,sono quasi le due e io sono qua a parlare con un ragazzo che non riesce a farsi i cazzi suoi, e domani ho test di biologia. Grandioso.
-E quindi..- riprende lui, schierandosi la gola.
-Cosa ne pensi di questi 5sos?- chiede di nuovo, incrociando le braccia,in attesa di un mio giudizio.
-Che sono solo un gruppo di ragazzini viziati che credono di poter fare musica improvvisando qualche nota a cavolo- sputo li. Sará che ho bevuto un cocktail forse troppo forte gentilmente offerto da un Tedesco, ma non capisco perché continua a ridermi in faccia.
-Capisco, sono d'accordo con te sai. Per me non sanno neanche cantare, e quella canzone? She looks so perfect? Andiamo è troppo commerciale!-
Ma tu guarda questo eh..
-Amico, inizi a starmi simpatico!- Esulto dandogli un amichevole pugno al braccio, forse un po troppo forte..
Lui ricambia il sorriso, non togliendo gli occhi da me.
-Scusa, ma perché sei qua fuori a parlare con me, quando dentro ce una festa piena di gente?- insisto curiosa
-Sono stanco di quelle persone, sono bravi solo a leccare il culo, nient'altro. Tu mi sembri più interessante- torna a guardarmi,avvicinandosi sempre di più con il busto, e posando le mani ai lati della mia testa. Sono costretta ad indietreggiare fino a toccare il muro freddo, adesso i nostri visi sono vicini, così tanto da poter ammirare quello spettacolo di iridi blu. Rabbrividisco di nuovo. Ma sicuramente sarà per il colpo di vento che è appena passato. Si.
-Approposito, potrei sapere il tuo nome?- sussurra,provocandomi un altra scarica di brividi
-I-Isabelle Grace Jo-Johnson.- sputo senza pensarci e prima che lui possa chiedere "che nome lungo, perché?" Aggiungo
-Chiamami solo Belle-
-D'accordo. Io sono Luke- mi porge la mano,senza però allontanando il suo viso dal mio. La stringo con piacere, non distogliendo i miei occhi dai suoi. D'un tratto, sento delle urla, e spunta Sarah inseguita da una guardia, supera l'intero parcheggio urlando "Giuro che non sapevo che quello era il camerino di Hood, pensavo fosse il bagno!" Per poi raggiungere l'auto. Devo andare.
-Credo sia meglio che io vada adesso- dico,liberandomi dalla sua mano che mi bloccava,e avviandomi in direzione dell'auto
-Aspetta, voglio accompagnarti a casa- urla
-Sono con una compagna di college- rispondo, urlando anche io
-Lasciami almeno il tuo numero!-
-Non ho un telefono!- Sparo la prima cazzata che mi viene in mente, aprendo lo sportello e ed entrando dentro l'auto, che Sarah fa sfrecciare in direzione del college.

-Johnson.. francamente mi aspettavo di più.- Mi dice il prof. White, passando per i banchi e consegnandomi il mio test.
6-
Sei meno.
SEI MENO.
-Non è poi così male come voto, piuttosto guarda il mio- mi richiama Sarah, mostrandomi con una smorfia quasi orgogliosa il suo 3+. Vorrei dirle che del suo tre meno non me ne fotte, che sta semplicemente rovinando il suo futuro così, che non può prendere veramente in considerazione l'idea di diventare un attrice di fama mondiale. Mi astengo. È gia passata una settimana da quella pazza pazza notte. A dire la verità, ogni tanto penso al biondino, un po mi pento di averlo piantato li su due piedi. Poi ci ripenso e mi rendo conto di aver fatto la cosa giusta, che non è proprio il momento adatto per una relazione. Vorrei tornare indietro solo per rimanere a casa e studiare abbastanza da ottenere un 8 in questo test, troppo tardi. La campanella suona, altre 5 ore strazianti sono già volate via e adesso voglio solo chiudermi in camera e piangere, piangere e piangere ancora.
-Io vado a Mensa dai ragazzi, vieni?- mi chiede Sarah una volta uscite
-No, ho lezione di danza adesso,a stasera- sentenzio senza dilungarmi troppo.
Velocemente mi saluta, correndo dai suoi amici, mentre io afferro tutù e scarpette e mi dirigo in spogliatoglio.
Entro, ci sono già alcune mie compagne di corso, una più troia dell' altra,evitiamo particolari. Butto il mio borsone in un angolo ed inizio a cambiarmi, ma continuo ad ascoltare con attenzione i discorsi delle altre ballerine.
"Hai visto che fighi quei 5sos? Ho sentito che resteranno a Manhattan per un altro mese!" Da non crederci, uhu.
"Dici che Ashton sarà bravo a sbattermi come sbatte la sua batteria?" Sto per vomitare
"Ho intenzione di intrufolarmi nel loro hotel e di provarci con il biondino, Lu-"
Sono curiosa di sapere cosa sta per sputare Stacey, la troia di turno, ma d'improvviso entra Mrs Green
-Avete intenzione di perdere ancora tempo? Tutte in posizione sulla sbarra, veloci!-
Finisco di allacciare le mie scarpette e mi scaravento al lato della sbarra, iniziando i miei riscaldamenti con un pliè e qualche mezze punte.

HI HOW ARE U
I'm fine, thanks
Questo è uno dei miei capitoli preferiti ihi,chi sarà mai questo Luke?
Tralasciando il fatto che siamo al 19 di Giugno e non sono ancora andata a mare, ho fame e ieri stavo per rompere il piede ad un mio amico coMUNQUE
SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA

TANTI KISSES

al solito
Twitter - autoxhems

BYE

Amnesia // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora