Non avere paura.|| newtmas

Capitolo 8

Entrando in casa, vedo Newt zoppicante.

《NEWT! Chi è stato? Cosa è successo?》

Si siede su una sedia stendendo una gamba.
Sono sconvolto, sono arrivati alle mani, non si tratta più di parole, la faccenda si è fatta seria.
Corro a prende disinfettante, cerotti e bende.
Mentre il biondino mi spiega cosa sia successo, con la voce tremante.

《Okay, ero seduto fuori la scuola e leggere, quando arrivano dei ragazzi in massa e mi chiedono se sono io Newt McCall, ovviamente dico di si.》

Si porta una mano tra i capelli e si appoggia leggermente al tavolo vicino la sedia dove si era precedente seduto.

《Chiesi cosa volessero da me, e scambiandosi degli sguardi, il più grande dei 5 ragazzi parlò "ci ha mandato qui un tuo conoscente dice che gli hai dato dei problemi", senza avere il tempo di rispondere, mi presero per la camicia e mi trascinarono in un posto riparato, ed iniziarono a picchiarmi, ovviamente non avevo forza per difendermi da quei 5 bufali puzzolenti. Così mi accovaccio a terra e aspetto che finiscano.》

Sto sudando freddo, ho la mani che tremano, e la voglia sfrenata di picchiare qualcuno.
Inizio a pulire le ferite, e nella mia testa ho già idee di chi possa essere stato.

《Secondo me è stato Gally, è da quando è cominciata la scuola che ci tormenta.》

Gli dico, con un tono di rabbia forse troppo forte, quasi strillando.
Newt con una benda premuta sul labbro prova a rispondere.

《Se Brenda sapesse della nostra "storia" mi odierebbe...》

La nostra storia; ha appena detto questa frase, io e lui abbiamo davvero "una storia?"
Ho sempre temuto questo momento, mi ha sbattuto in faccia la verità, noi ormai abbiamo una storia.
Ma come faccio a viverla bene? Come faccio a non essere terrorizzato? I suoi genitori non accetteranno mai i suoi orientamenti sessuali.
Vedo che mi guarda e sembra quasi che possa ascoltare i miei pensieri.
Infatti rimango stupito quando parla.

《Non avere paura Thomas, sappi che comunque finirà questa storia, io sarò al tuo fianco.》

Mi abbandono tra le sue braccia e sento stringermi forte come se non potessi scappare.
Sarò sempre al tuo fianco
Queste parole risuonano nella mia mente, e non posso non esserne felice.
Lo guardo dritto negli occhi e gli ordino di rimanere fermo. E dico che sarei tornato il prima possibile a casa.
Senza dargli il tempo di obiettare esco e mi chiudo la porta alle spalle.
Mi dirigo a grandi passi vero la scuola.
È stato Gally, sicuramente è stato Gally, Brenda non è così bastarda.

~~~

Arrivato a scuola mi trovo il gruppetto di quello schifoso di Gally davanti, inizio a respirare a fatica e sento i pugni che si stringono con forza.
Ho l'adrenalina e mille, cammino sempre più veloce.
Quando me lo ritrovo davanti, sulla sua faccia c'è un accenno di sorriso disgustato, come a voler dire che lui è superiore a me.
Carico il braccio e senza dire una parola, la mia mano si schianta contro il suo zigomo sinistro.
Lui cade a terra, mi butto su di lui e inizio ad urlarlgi contro.

《Cosa hai fatto a Newt, come ti sei permesso bastardo?!》

Sento le braccia degli amici che mi tirano lontano da lui, ma con tutta la forza cerco di tenermi fermo e scuoterlo.
Ma purtroppo erano in troppi e mi scagliano a terra come se fossi fatto di carta.

Vedo Gally alzarsi, e con lo zigomo sporco di sangue, dopo aver sputato per terra si avvicina.

《So cosa è successo al tuo amico, ma hai sbagliato persona sciocco, devo ammettere che anche io vorrei picchiarvi visto che siete due esseri davvero stupidi, ma c'è chi mi ha preceduto. E sappi anche un'altra cosa, ho visto anche io quella foto, ma la persona che l'ha fatto deve solo vergognarsi. Da quel punto di vista sono dalla vostra parte e cercherò di non diffondere troppo la notizia al di fuori della scuola. Non ho niente contro i gay, anzi mi fa rabbia che ci siano persone come quelle.》

Rimango quasi sconvolto dall'affermazione di Gally, come fa a sapere della foto? Chi gliel'ha mostrata? Continuo a fissarlo perplesso.

《Com... come fai a...》

Il ragazzo mi guarda...

《Thomas quella foto è ovunque... l'hanno stampata e appesa per i corridoi. Pensavo lo sapessi.》

Merda.