Mi ricordo una sabbia sottile, fina fina, che quando mi sedevo era accogliente e morbida, ma quando poi mi alzavo mostrava tutto l'attaccamento a quel tempo trascorso insieme, e non se ne andava più via, la ritrovavo ovunque, fintantoché non mi tuffavo in acqua e allora, solo allora, abbandonava ogni anfratto del mio corpo ancora soffice di bambino.
Mi ricordo del sole caldo, sempre più insistente, che pervadeva di forza ogni cosa: la sabbia, l'acqua del mare, il legno della panchina, la tela della sdraio su cui a volte, ma solo se non avevo di meglio da fare, mi sedevo, sprofondato nella mancanza di forma.
È un ricordo distante, ma conserva tanta forza nella memoria del mio corpo