Sei oltre la soglia, in attesa della vita, in attesa del caso, guardando nel vuoto in cerca di un'emozione in arrivo. Scatti senza ragione verso la strada, affretti il passo mosso da una profezia inconscia che ti manda verso di me. E mi incroci, mi guardi, mi squadri, mi trovi in un rapido istante. Mi respiri addosso il tuo fuoco, mi fermi, non mi sfiori, mi invadi con lo sguardo, poi cedi, abbassi gli occhi e trattieni il fiato. Mi lasci nell'ombra dell'arco delle monache, giri intorno al mio collo in cerca di un approdo fatale, scorri le tue dita sul fianco, il mio, detti il ritmo col respiro, il tuo. Intenso, racconta i tuoi pensieri e i desideri che anticipa e contratta. Il tuo respiro non ha sosta, corre lungo l'ansa nascosta, sale sulla pancia, si ferma, poi riparte incalzante fino alla fine. Trovi pace e ti allontani, battuto dal piacere covato nel buio e rubato nel silenzio, sotto l'arco pieno di respiri usati al posto di parole.
E ora il tuo respiro ha un nuovo calore.