Capitolo 6

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Rimasi immobile come una statua: non volevo crederci eppure lui era lì con i pugni stretti e lo sguardo abbassato. C'era silenzio, troppo silenzio per i miei gusti.
Ryan poggió una mano sulla mia schiena cercando di tranquillizzarmi, ma niente. In quel momento era impossibile calmarmi. Avevo detto a Evan che se mai un giorno la società lo avesse voluto, lui non avrebbe dovuto accettare.
Ma poi pensai a ció che successe a me: non volevo accettare eppure ero lì. Forse la medesima cosa si stava ripetendo con Evan.

-Qualcosa da dire, Skye?-chiese Cameron avvicinandosi a me. Mi si fermó accanto e cominció ad accarezzarmi la guancia. Il suo tocco era freddo e duro, cosa che mi fece rabbrividire.

-Perchè hai coinvolto anche loro due?-gli domandai. Gli occhi di tutti i presenti si fermarono su di me, appena iniziai a parlare.

-Non volevo che tu ti sentissi sola, qui nella società. Così ho deciso di prendere Evan Peters. Invece Ryan, no. Lui non era previsto. Non avevo mai programmato di farlo entrare. Ma ho dovuto farlo all'ultimo minuto.-rispose allontanandosi da me. Si giró e si appogió sulla scrivania, come prima.

-Ma sei impazzito, Cameron?-gridó un'altra ragazza. Questa aveva dei pantaloni da ginnastica grigi e una canotta bianca aderente. Era poco più alta di me e in mano aveva due guantoni da boxe. I suoi occhi erano azzurri e i capelli erano biondi, probabilmente tinti, e corti.

-Far entrare due completi estranei nella società?-continuó e non aveva torto. La guardai di nuovo, poi poggiai lo sguardo su Lily e notai la perfezione dei loro corpi e dei loro visi. Sembravano coraggiose e dure ma dolci al tempo stesso. Così cominciai a nutrire una certa invidia nei loro confronti. Erano dannatamente belle, con le loro giuste forme.

-Smettila di gridare, Melissa. E poi anche Skye era un'estranea. Tutti voi eravate estranei prima di entrare.-esclamó Cameron con decisione. Era così bello con quei lineamenti duri e perfetti.

-Si, ma noi e Skye sappiamo giocare a boxe e per quanto ne sappia io, i nuovi arrivati no.-ribattè Melissa, ancora sconvolta.

-Ho una buona notizia per voi, bambini.-annunció non badando alle parole dette dalla ragazza bionda. Tutti lo guardarono e aspettarono con impazienza, come dei bambini a Natale impazienti di aprire i regali. Melissa, invece, fece una smorfia e si mise seduta per terra.

-Sabato prossimo, avremo un incontro contro una società da niente. Quindi per voi, combattere dovrebbe essere una cosa banale. Vi voglio tutti preparati. Melissa, occupati di allenare Ryan; invece Lily, devi allenare Evan.-fece una pausa e si guardó attorno, sembrava che stesse cercando qualcuno. Poi si fermó di colpo e sorrise ampiamente.

-Ivy, sei così silenziosa e misteriosa che a volte non mi rendo conto che esisti.-rise. Guardai la ragazza che Cameron stava guardando: era mora e i suoi occhi erano scuri, ma avevano una forma particolare che la faceva sembrare una piccola bambola di porcellana. Aveva le labbra sottili, ma aveva usato un rossetto rosso per farle sembrare un pochino più grandi. La ragazza era in un angolo della stanza, a braccia incrociate e con lo sguardo abbassato, ma nonostante ció, l'avevo individuata quando ero appena entrata nella stanza.

-Ivy, aiuta Skye con gli allenamenti.-ordinó Cameron. Ivy fece spallucce e annuì, ma appena sentii quelle parole mi bloccai.

-No, ce la posso fare da sola.-ringhiai.

-Sono io quello che prende le decisioni in questa società, non tu, ragazzina.-disse scandendo bene le parole. Abbassai lo sguardo e sperai di scomparire all'istante. Non volevo l'aiuto di nessuno.

-Bene, ci vediamo lunedì. Alle due del pomeriggio. Siate puntuali e rispettate le regole. Nash, accompagna i fratelli Holmes e Peters a casa.-

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Nefarious [Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora