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Non mi hanno mai etichettata come una ragazza difficile, solo un po' troppo chiusa e timida, ma non difficile.

Uscivo quasi tutti i pomeriggi con la mia amica Eleonora e ci divertivamo un sacco in piazzetta. Non c'era niente che non andasse in me, ero semplicemente io: solare, timida, giocherellona, allegra.
I bei pomeriggi di una bella estate.
La semplice vita di una bambina che cominciava a crescere.

A settembre ho cominciato le scuole superiori, mi sono iscritta ad un privato, eravamo 8 persone in classe: 7 femmine e 1 maschio. E che maschio ai miei occhi.
Aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, era alto, magro e palestrato, simpatico, dolce e stronzo. Mi piacque dopo pochi giorni.

A scuola andavo bene ed ero amica di tutte, ma con lui litigavo soltanto.
"L'amore non è bello se non è litigarello!" mi ripeteva spesso la mia migliore amica, Alessia, che mi incoraggiava a non mollare mai.

"Janira, mi stai proprio sul cazzo! Lo vuoi capire che mi fai schifo?!" mi aveva urlato un giorno, lui, nel bel mezzo della solita discussione cominciata per gioco, in classe.

Cotte adolescenziali, che schifo.

Fino quasi a scomparire.//AnoressiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora