Fino quasi a scomparire.//Anoressia

#3

Erano passati 7 mesi da quell'avvenimento.
Di cose ne erano successe, ma io avevo sempre il sorriso stampato in faccia e una buona parola per tutti.

Avevo cambiato scuola, purtroppo, per forza di cose.
Ero ad uno statale.
Terzo anno.

Con Alessia la mia migliore amica andava tutto bene.
Lei era venuta con me.
Dividevamo il banco, i libri, la merenda, e i suggerimenti durante le interrogazioni.

Quello che credevo amore, invece, era solo merda.
Una storia che portavo avanti solo io, nonostante i suoi enormi errori, enormi mancanze, enorme tutto.
Tutto ma non amore.
E io che continuavo ad amarlo come solo una folle ama.

Un giorno, però, presa dallo sconforto e dalle paranoie mi ero guardata allo specchio.

"Se dimagrissi di qualche chilo potrei piacergli di più. Magari si vergogna di me perché sono un po' in carne. Forse non gli piaccio più."

Stupida.

Decisi di dimezzare tutte le porzioni di cibo e cominciare a fare cyclette ogni pomeriggio.
Dovevo tenermi in forma e perdere peso in pochissimo tempo.

In due settimane scesi da 55 kg a 52 kg.
Le forme cominciavano ad uscire fuori.
Mi piacevo.

Mi piacevo. Ma a lui non ancora.
Più le settimane passavano e più le cose peggioravano.

Io e Alessia intanto avevamo litigato, tanto che lei si era trasferita ad un'altra scuola, e avevamo tagliato tutti i contatti.

E' stato un po' come se me l'avessero portata via. Strappata, più che altro.

Io non ero più la stessa.

"Ciao, ti devo parlare" mi aveva detto un giorno, in chat, il ragazzo moro con gli occhi neri, mentre ero a scuola.

"Non mi sento pronto ad avere una relazione con te", mi aveva detto 1 settimana dopo il litigio con Alessia, e dopo 7 mesi di mio sperato amore.

Appunto, sperato, perchè non lo era.
E io lo sapevo, ma non volevo capirlo.
Perché è più facile nascondersi dietro ad un illusione che ammettere a se stessi la verità.
Aprire gli occhi.
Rendersene conto.

Stupida.

E' stato un po' come morire.