《Che spettacolo pietoso》 commentó una profonda voce maschile dalla penobra della stanza osservando la ragazza addormentata sul tavolo ingombro di libri, quaderni, fogli, post-it e altro, che aveva utilizzato la sua maglia come cuscino accartocciandola sotto la testa. I quaderni erano numerati e il pc, in standby era aperto in cima a un paio di dizionari. Dal cellulare, rigorosamente in carica, partivano due cuffiette chiare che emettevano note musicali piú o meno violente, affievolite dalla cuffietta stessa. L'uomo si avvicinó alla figura cercando di non fare rumore, mosse il mouse del computer e con gli occhi scorse le prime righe di ció che c'era scritto e che era stato lasciato in sospeso. La crudele tentazione di eliminare il tutto lo attraversó, ma non sarebbe stato utile ai suoi fini certamente: era lei la ragazza che cercava e che doveva sistemare il tutto... La ragazza borbottó qualcosa nel sonno strofinando il volto sulla maglietta-cuscino
《Fantastico, eccone un'altra che parla nel sonno》
Spazientito, dopo altri gorgheggi sommessi, le picchiettó sulla spalla scoperta
《Sveglia umana, devi sistemare il casino che hai fatto》
Un "no" borbottato contro la maglietta gli fece alzare un sopracciglio, mentre il suo volto assumeva un'espressione contrariata
《Alzati stupida umana!》
《Ancora cinque minuti mamma》
Quel commento sussurrato con un filo di voce mentre la ragazza, a tentoni cercava un quaderno con cui coprirsi la testa, lo fece imbestialire. Afferró la sedia e la rovesció di lato in un unico e fluido gesto, la ragazza si spiattelló per terra tramortita dal sonno e dalla caduta
《Ma che diavolo!》
Aprí gli occhi per poi sollevarsi da terra facendo leva con le braccia confusa. La figura non ancora palesatasi sogghignava malignamente
《Cazzarola che botta, oioh maledizione che male》 mugunó dal dolore mentre si portava a sedere lentamente, si stiracchió e a tentoni cercó la sua maglia strofinandosi gli occhi con la mano libera
《Mai piú addormentarsi sul tavolo. Mai piú! Non ho piú l'etá per certe cose》 borbottó ancora fino a quando realizzó di aver toccato un pezzo di stoffa con le mani, tiró la maglia a sé a la indossó: la sera prima l'aveva usata come cuscino mentre, ancora in mutande, scriveva al computer gli ultimi aggiornamenti del capitolo. Si alzó da terra rimanendo con le braccia aperte per trovare un minimo di equilibrio, sbloccó il pc e diede un'occhiata al capitolo scritto la sera prima: i suoi lettori stavano aspettando da un bel po'. Strinse gli occhi in due fessure cercando di mettere a fuoco il riflesso, non suo, sullo schermo nuovamente nero. Si giró dopo aver inforcato gli occhiali e un urlo stratosferico scosse il palazzo. Mentalmente speró di non aver fatto morire di infarto i numerosi vecchietti presenti nel condominio.
《Ma chissene frega dei vecchietti del condominio, ho un maniaco in casa!》
Si passó una mano tra i capelli spalancando gli occhi, questa volta non fece caso al fatto che il pensiero potesse essere sentito dalla figura di fronte a lei, sperando ingenuamente che fosse un rimasuglio dei suoi sogni, che la osservava tra lo scioccato, l'infastidito e il divertito《Fai bene a non preoccuparti per i vecchietti, loro hanno giá un piede nella fossa. Dovresti preoccuparti per te, nonostante l'etá potresti avere un piede nella fossa》
A tentoni la ragazza spaventata inizió a cercare sulla scrivania qualcosa che potesse tornarle utile per tramortirlo e darle il tempo necessario per darsela a gambe levate, arpionó il dizionario e fece per lanciarlo contro la figura, ma non ebbe nemmeno il tempo di tirare sú il braccio armato che la figura le si era scagliata addosso tenendole il polso con una mano. La sua pelle era bollente in confronto a quella della ragazza che fissava il suo sguardo nei suoi occhi fiammeggianti.

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Storie in Libertá
Short StorySalve a tutti, questa é la mia personale e folle raccolta di storielle scritte in momenti di noia o scritte giusto per scaricare un po' la mente mentre i lettori delle mie storie mi aspettano facendo riti wodoo per avere il loro capitolo dopo un s...