《Nome...》(n.a. Zaria_ e la sua incapacitá con i nomi pt. Millemilamilioni) si giró quasi stupita: l'amica le era a fianco e la persona che la stava chiamando non poteva essere davvero quella che pensava lei, insomma era la prima volta che la chiamava così. Un brivido le percorse la colonna vertebrale e una lieve pelle d'oca le attraversò il corpo. Fantastico! Che razza di effetto le faceva quel tipo...《...buona giornata》 continuò con un sorriso sghembro sul volto poggiando le mani sulla poltroncina accanto a quella del ragazzo di cui lei gli aveva chiesto informazioni.
《Ciao》 fece lei con un sorriso imbarazzato, ancora confusa dal particolare tipo di saluto. Perchè quella insolita scenetta? E perchè nonostante il suo cervello gli avesse ficcato un enorme segnale di pericolo in testa lei doveva pendere in quel modo dalla sua persona: le vibrava l'anima e la mente viaggiava in settori riposti in un angolo del cervello alla fine della quinta. Quel ragazzo sarebbe stato la sua ennesima maledizione, un perfetto mix tra le sue vecchie dannazioni terrene, e lei ci era cascata di nuovo. Avrebbe voluto evitarlo, ma le sembrava che il terreno le franasse sotto i piedi ogni volta che lo sentiva, un buco nero che la reclamava famelico. Nulla di nuovo, oramai ci aveva fatto una brutale, pessima abitudine, controproducente da matti.
Uscì dall'aula ancora lievemente stordita, si girò ed eccolo lì, appoggiato a un tavolo con un sorrisetto, che andava a contagiare anche gli occhi, sulle labbra, le stesse che lei avrebbe volentieri voluto sentirsi sul corpo.
Probabilmente aspettava qualcuna.
Il cuore fece una piroetta e si schiantò malamente al suolo, lo salutò nuovamente e si costrinse crudelmente a tirare dritto, invece di fermarsi lì, ringraziarlo, anche inutilmente, per essersi acconciato i capelli in una delle versioni che lei preferiva di più e magari supplicarlo di farsi comprendere visto che odiava essere confusa o, perchè no, avvicinarglisi per lasciargli un bacio sulla guancia. Mai l'avrebbe fatto, lo sapeva. Se lo sarebbe ripetuta allo sfinimento nel cervello, fino a quando il cervello avrebbe avuto ancora il controllo del suo corpo, mentre una versione alternativa della dua uscita dall'ateneo le si impossessava della mente: una versione che, come molte altre, sarebbe rimasta inattuata.
Sbuffò, dire alla ragazza che l'accompagnava cosa le stava passando per la testa in quel momento si sarebbe rivelata una pessima idea. Loro erano simili e sapeva perfettamente cosa le avrebbe detto, che era la stessa cosa che le urlava la sua parte razionale nell'ultimo periodo "un altro anno così no, non ci provare!"
Aveva avuto il desiderio di sbattere la testa contro il muro da quando, per curiositá, gli aveva chiesto cosa sapesse di un ragazzo del corso. Per un attimo al suo "Daii" aveva sentito un senso di rivalsa nascerle dentro: non ci sarebbe cascata di nuovo, aveva smesso con quella sua malsana abitudine, ma giá al "Pensavo di piacerti io, adesso sono un pochettino triste" aveva spalancato gli occhi e la bocca stupita, sconvolta, abbandonando le braccia ai fianchi: ottimo l'aveva giá intuito! Non che ci volesse molto, lo sapeva, di certo non era in grado di flirtare in maniera velata...Ma a quel punto se lui davvero ne era a conoscenza per quale malsano motivo raccontarle delle altre? Insomma non era un gran incentivo. L'idea più plausibile era che a lui non interessasse lei.
Dopo tutte le vicende "sociali" raccontatele le sembrava più che giusto chiedergli perchè dispiacersi vista la sua intensa vita sociale "E allora?" fu la risposta. La voglia di saltagli al collo per addentagli la giugulare come facevano i predatori per uccidere le vittime, le sembrò più che giustificata, ma non potendo sapere in anticipo come avrebbe potuto reagire il ragazzo nè tanto meno che volesse intendere, prese più aria possibile prima per evitare di scaricare addosso allo "sfortunato" la frustrazione accumulata negli anni passati a stare dietro a ragazzi dal forte bisogno di formarsi un harem per il puro piacere personale (e per cosa se no?) che, pur sapendo della sua cotta, la ignoravano e facevano di tutto per abbatterla. "E allora?" l'avesse avuto di fronte probabilmente gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia, e allora semplicemente non aveva alcuna intenzione di ricominciare da capo, insomma gli ultimi cinque anni dietro alle sue ultime dannazioni le erano più che bastate eh. Non credeva ne valesse la pena, soffrire ancora così, nonostante le piacesse praticamente tutto di lui: la sua essenza, i suoi pensieri, il suo corpo. Mantere un certo contegno, una certa coerenza con quello che riteneva giusto per lei, un equilibrio tra quello che la sua parte razionale le diceva e quello che i suoi ormoni l'avrebbero volentieri spinta a fare.
Sospirò sconsolata, si odiava in situazioni simili, oltre a non averne il controllo rischiava anche di perdere quello che aveva su se stessa.
Gli occhi grigio-azzurri, i capelli castani ricci e lunghi, le spalle, la schiena, le vene leggermente in rilievo, il neo vicino al labbro superiore, per non parlare delle labbra, tutto quello che le aveva detto sugli argomenti più disparati...tutto ciò l'intrigava, l'attraeva e peggiorava di molto la situazione giá prettamente critica. Era bastato un semplice "Nome" per farle venire i brividi ovunque. Ci sarebbe stata lontano o almeno ci avrebbe provato, sapeva che per quanto lei avrebbe tentato di stare lontano da lui ne sarebbe stata irrimediabilmente spinta contro da una forza decisamente maggiore, volente o no.
Quel ragazzo sarebbe diventato la sua ennesima rovina.Spazio me
So che state aspettando il continuo della storia di Bemu. "State aspettando", so che Rage_Grigio lo stai aspettando 😂, ma purtroppo ultimamente ho avuto qualche problema.
Il problema, mi pare giusto spiegarvelo, è che io quando scrivo mi nutro delle mie emozioni, che sia triste o felice, le uso per scrivere (più spesso sono negative, ma non è raro che utilizzi quelle positive)... sto divagando come al solito...
Beh il problema principale è che ultimamente, per un piccolo disguido, le maglie della mia armatura si siano allentate e quindi ho emh avuto un piccolo problema a livello di emozioni e quando mi capitano cose simili io mi "annullo". In pratica entro in una sorta di trance, un ritiro spirituale nel quale rimetto a posto la mia "corazza" per poi andare di nuovo avanti.
Nulla di serio nel caso in cui vi foste preoccupati, ma al momento scrivo poco e niente perchè quello che scrivo mi fa schifo.
So che come brava autrice avrei dovuto avere i finali della storia di Bemu giá pronti, ma non lo sono e quindi mi trovo in questa situazione. Avrete presto mie notizie, sono un'ottima artigiana e in poco tempo saró come nuova, nel mentre avrete mie piccole storie vecchie che spero vi piacciano comunque :)

STAI LEGGENDO
Storie in Libertá
Historia CortaSalve a tutti, questa é la mia personale e folle raccolta di storielle scritte in momenti di noia o scritte giusto per scaricare un po' la mente mentre i lettori delle mie storie mi aspettano facendo riti wodoo per avere il loro capitolo dopo un s...