Bad boys don't die ( Harry Styles fanfic. ita)

Like a lonely lover's charm

Il mio cellulare squillò senza risposta per quasi tutta la serata, ebbi un momento di isteria seguito da un seguente dilemma: Rispondo o lo spengo? 

Harry come sempre aveva uno stupido sorrisetto stampato in viso, ogni tanto mi lanciava un occhiata come per beffarsi di me poi continuava a parlare con il barista, eravamo in un bar, non un pub, no, sarebbe stato troppo un clichè mi informò Harry, un posto in cui mi avrebbe potuto portare uno come Niall se proprio avessi voluto, optò per un bar nascosto, pieno di ragazzi e ragazze tatuate, un tavolo da biliardo e solo drink lisci, niente drink complicati, nessuno mi disse, avrebbe avuto comunque voglia di farli. 

L'uomo con cui parlava sembrava fin troppo allegro per lavorare, e la cosa a mio parere, lo rendeva un bartender migliore, se lui beveva quella roba allora sicuramente non mi avrebbe avvelenata. 

Dopo un'altra decina di minuti un'altra chiamata, la mia pazienza crollò e la mia insolenza la sostituì, guardai il numero, era ancora lui, il mio fottuto ex ragazzo.

<< Spencer, giuro su Dio se che mi chiami di nuovo io-- >>

<< Ti ho mai detto che sei così sexy quanto ti arrabbi? Dai perchè non smetti di fare la strana e vieni da me? Si può sapere poi dove sei finita? Mi manchi. >>

Quella fu l'ultima goccia, mi allontanai dallo sgabello su cui ero seduta, per non fare una scenata.

<<  Ti manco io o ti manca avere la scopata facile ogni volta che lo desideri? Per avere una relazione bisogna essere in due, e mi sono accorta che non mi potrai mai amare quanto ami te stesso.

Sei come una stupida macchia sul mio vestito preferito che non posso più usare, non ti lascerò rovinare un altro vestito, mi sono costruita una vita migliore, cioè senza di te. La spazzatura si butta fuori casa, non la terrei mai sul mio letto. Ah e comunque, ho detto a tutti prima di partire che sei gay, e sappiamo entrambi che tra i due, io sono quella credibile. A mai più. >>

Stavo proprio per chiudere la telefonata quando dall'altra parte del telefono sentii un "Vai all'inferno stronza" più urlato che grugnito.

<< Bene, ci vediamo li. >> E chiusi,  ma mentre stetti per girarmi mi accorsi che Harry era stato alle mie spalle tutto il tempo, e aveva sentito tutto. 

Lo ignorai e mi diressi verso il bar.

<< Due di tequila. >>  Il tipo dall'altra parte del bancone obbedì e mi fece un occhiolino.

<< Giornata difficile? >>

<< Anno difficile. >>

Harry in tutto questo si guardava intorno leggermente spaesato, prima di raggiungermi squadrò anche me, come a volersi assicurare che non fossi un clone più audace di me stessa.

<< Non pensavo fossi tipa da alcolici  >> Ammise sedendosi accanto a me, convinto del fatto che fossi una dolce ragazzina ingenua. 

<< Ahhhh capisco, quindi mi hai portata in un bar per farmi mangiare salatini e farmi sentire a disagio mentre tu atteggiandoti da James Dean ti saresti scolato una birra guardandomi in modo malizioso come a dire "Voglio rovinare la tua innocenza baby"? No grazie.  E comunque non hai sentito? Ho avuto un annetto stressante. >>

<< Ti ha distrutto amico >> Affermò l'omone che mi aveva servito da bere ridendo e allontanandosi per servire qualcuno ai tavoli.

<< Ouch, dritto nell'orgoglio >> Disse in modo teatrale il ragazzo dai boccoli scuri. 

<< Chi credi che sia? >> Gli chiesi in tutta serietà guardandolo negli occhi dopo il secondo shot.

<< Una ragazzina dalla lingua affilata, il tuo ex adesso starà cercando un palazzo da cui buttarsi >>

<< Ragazzina mh? Tu non sai niente, ragazzino. >>

<< Ragazzino? >>

<< Ragazzino. >>

I suoi occhi che scrutavano nei miei, in cerca qualcosa su cui aggrapparsi, non trovando niente, ero come un guscio vuoto e sapevo come usare la cosa a mio vantaggio.

<< Mi concedi questo ballo? >>  Chiese senza smettere di fissarmi, mentre una vecchia canzone riempiva il locale, e io senza smettere di guardarlo accettai la mano che mi stava porgendo in silenzio.

Cosa avevo da perdere?