How do you like me now?

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Sei drink dopo era come un film, mi sentivo come la vecchia Scarlett, quella che quegli ultimi mesi avevo tanto provato a lasciarmi alle spalle, ero delusa da me stessa ma mi sentivo di nuovo libera, una piccola porzione della mia mente sapeva bene che non sarebbe potuta durare questa pausa spirituale, ma mi sentivo avventurosa ed Harry si muoveva come se ci sapesse fare a letto, non che mi importasse, avevo sempre avuto una dignità e una buona reputazione ed ero un gioiellino troppo prezioso per darmi via al primo ragazzino insolente.

Mi guardava negli occhi e non sapeva che ero bravissima a far cadere i ragazzi come un pezzo del domino, sapevo cosa voleva e non volevo giocare, come si può giocare se ogni volta che inizi a capire le regole qualcun altro le cambia senza preavviso? Ero finita in fin troppi guai per colpa di questi giochetti sporchi, e non ci stavo più. 

Harry teneva le mani sui miei fianchi mentre continuavamo a ballare vicino al tavolo da biliardo, e ogni volta che mi lasciava andare rimaneva connesso con me attraverso lo sguardo. 

Le persone sono strane, usiamo il nostro corpo solo per divertimento, per sentire qualcosa, per sentirci meno soli. 

Le coppie finiscono con il cercare di ricucire un rapporto sbagliato e malato attraverso il sesso, quello non è amore, è dolore represso, e quando torni a casa e ti lavi via di dosso il profumo dell'altro ti accarezzi i lividi, ti attorcigli nelle lenzuola, dove sai che non lo troverai più, dove ti aspettava un tempo. I ricordi ti ritornano in mente e non riesci a dormire, e allora fissi il soffitto e ti dici "ce la posso fare, è solo sesso" perchè alla fine se con l'amore non funziona si può scegliere tra dolore e divertimento. Ci consumiamo fino a quando non ci rimane più un briciolo di logica, niente più pelle, niente più ossa o labbra macchiate di vino. Solo silenzio, e acqua che sgocciola. Non è amore. Non è una buona idea.

Mi staccai all'improvviso.

<< Non è una buona idea>> Dissi, non sapevo a cosa mi stessi riferendo, ma lui capì, perchè mi fece cenno di si con la testa, mi passò la sua giacca e uscimmo dal locale. 

Si accese una sigaretta e me ne offrì una, io feci cenno di no con la testa "No grazie non fumo" risposta standard.

Buttò fuori il fumo dalla bocca e io gliela presi dalle mani, per una sera pensai, cosa sarà mai tornare alle origini? Aspirai e guardai il cielo, le stelle non si vedevano, c'erano troppe luci intorno a noi.

<< Non ha più chiamato? >> Mi chiese tirando fuori un altra sigaretta fuori dal pacchetto per se, riferendosi alla telefonata di qualche ora prima.

<< E' stato uno degli errori più patetici che io abbia mai commesso. Sento di essere bloccata con un bambino di cinque anni che cerca costantemente in modo fastidioso di attrarre la mia attenzione. >>

<< Ti manca? >> 

<< Mi manca la tranquillità che c'era nella mia vita prima di conoscerlo. >> Risposi a bassa voce, leggermente brilla. 

<< Eh già la vita di una ragazza modello dev'essere così avventurosa e struggente >> Affermò con fare beffardo.

<< Zitto Styles. Voglio andare a casa adesso. >> Gli dissi schiettamente, ridandogli la giacca che mi ero precedentemente poggiata sulle spalle, con fare casuale, senza pensare che magari la cosa lo avrebbe potuto ferire. 

<< Ti accompagno >> Disse subito. "Ma che hanno i ragazzi in questa città?" pensai.

<< Grazie ma, ho lo skateboard. >> Dissi rientrando dentro per pagare i miei drink e cercare il mio mezzo di trasporto.

Bad boys don't die ( Harry Styles fanfic. ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora