Capitolo 6.

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Arrivata a scuola vidi affissi alle pareti dei corridoi dei volantini.
Mi avvicinai per vedere di cosa si trattasse. Parlavano tutti di una festa che si sarebbe tenuta questo fine settimana,precisamente a casa di una delle ragazze più 'popolari' della scuola. Ovviamente ci sarebbero stati tutti e io non ci sarei andata. Anche questa volta nessuno mi aveva invitata.
Tornando a casa mi accorsi che anche per strada erano affissi. Sarebbe stata una grande festa,pensai.
Nel frattempo che stavo per arrivare a casa,il mio cellulare squillò,segnalandomi così l'arrivo di un nuovo messaggio.
'Numero sconosciuto'..chi sarà mai?
Il messaggio era un invito alla festa di quel fine settimana.
Pensavo e ripensavo chi potesse essere,mi vennero in mente poche idee anche perché qui quasi nessuno mi considerava molto.
Volli pensare per un attimo che fosse stato lui,Josh, volevo illudermi anche solo per poco tempo.
Drin,un altro messaggio. 'Quindi?'
A quel punto risposi chiedendo chi fosse. Con mio grande piacere e stupore mi resi conto che la persona che mi aveva cercato era davvero lui,quindi accettai senza neppure pensarci su,essendo a dir poco felice.
Corsi su per le scale per farmi un'idea di ciò che avrei indossato.
Vestiti sparpagliati qui e li,ma nessuno di loro era quello giusto.
Decisi quindi di andare a fare un po' di shopping,presi le chiavi e andai.
Entrai dentro quel centro commerciale,pieno zeppo di persone come sempre. Andando in giro per i negozi scorsi delle figure familiari,alcune mie compagne di classe erano anch'esse li a comprare dei vestiti.
Appena mi videro con grande entusiasmo affrettarono il passo verso di me e chiesero: 'anche tu sei qui per il vestito di sabato sera?'
Feci un cenno.
Si guardarono stranite,ma subito dopo sorrisero dicendo che sarebbero state di aiuto.
Da una parte mi fece piacere poiché era da tempo che non facevo shopping con 'amiche'.
Provai dapprima un tubino bianco,ma non mi stava tanto bene,non si abbinava molto alla mia pelle chiara.
Loro consigliarono di provare ad esempio qualche vestito di colore rosso o blu. Ascoltai loro e presi un vestito color rosso rubino che avevo adocchiato da lontano e che a mio parere sembrava carino.
Lo provai,uscì dal camerino e le mie compagne annuirono a vista d'occhio. Mi fecero tanti complimenti,che ovviamente apprezzai.
Comprai pure un paio di scarpe nere col tacco,ed ero pronta per la festa. Non mi aspettava altro che aspettare sabato.
Proseguimmo la passeggiata per comprare qualcos'altro per Isabella,mangiammo e poi ognuno tornò a casa propria.
Nel vialetto di casa mia scorsi una figura imponente,ma con quella poca luce che emanava il lampione,non riuscì a vedere chi fosse. Impaurita non avanzai,aspettai che l'uomo si allontanasse.
Dopo circa mezz'oretta,l'uomo calcio una pietra e col movimento che fece mezzo lato della faccia si mostrò. Josh era lì,di fronte casa mia ad aspettarmi. Il cuore iniziò a martellarmi nel petto,non seppi decifrare questa strana reazione.
Uscì dal mio nascondiglio,mi avvicinai a lui e lasciando cadere le buste per terra,allacciai le mie braccia attorno al suo collo.

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