Capitolo 3.

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Mi risvegliai nel bel mezzo della notte, con un rumore insopportabile, sembrava come se qualcosa di pesante fosse caduto. Erano le tre circa, andai quindi in cerca del punto in cui proveniva questo rumore, mi affacciai quindi alla finestra e vidi in lontananza un ragazzo alle prese con la sua moto. Era quel ragazzo che oggi stava entrando in casa nello stesso momento in cui stavo per farlo io, che coincidenza pensai. Ero curiosa di chi fosse, quindi misi le prime cose che trovai sparpagliate per casa ed uscì. Non avevo però ancora visto chi fosse questo ragazzo poiché stavo osservando tutto da un punto lontano a lui, precisamente da dietro una siepe. Quando però qualcosa da dietro la siepe si mosse, le foglie fecero un leggero rumore, questo però bastò a farlo girare verso la mia direzione. Indispettito si avvicinò a passo lento per vedere cosa fosse successo, decisi quindi di uscire da quel posto, prima che mi avrebbe preso in giro quando mi avrebbe trovato, chiunque fosse quel ragazzo. Quando poi lo raggiunsi, lo riconobbi, Josh, si era proprio lui, mi salutò avendomi riconosciuta, ed io ancora in imbarazzo lo seguì, tornò al suo lavoro. Vidi che era intento ad aggiustare un pezzo della sua moto, forse in precedenza era caduto, per questo quel rumore, pensai. In un secondo momento pensai anche che quindi eravamo anche vicini di casa. Mentre formulavo questi pensieri, mi richiamò, dicendomi di passargli quello strano aggeggio che serviva per riparare quel che lui stava aggiustando. Glielo passai e lui mi ringraziò. Com'era strano, non mi aveva neppure chiesto cosa ci facesse una come me a quell'ora della notte in mezzo alla strada, era come se non ci fossi, pensai magari che io fossi un peso per lui, quindi dopo diversi minuti a decidere se andare o restare li, decisi che era meglio andare.
Riferii la mia decisione a Josh, ma a lui sembrava non importare, rimase impassibile. Non posso negare di esserci restata un po' male perché in cuor mio volevo mi bloccasse, anche perché una volta arrivata a casa sarei stata nuovamente sola, senza niente da fare. Ma sfortunatamente non fu così, mi saluto con un cenno di mano ed io ricambiai. Entrai in casa e mi distesi nuovamente sul divano, spensi la televisione ormai accesa da tanto tempo, presi un pacco di biscotti dalla credenza e cominciai a mangiare per sfogare tutti i miei dubbi e le mie incertezze, come ormai ero solita fare. Non so, c'era qualcosa che mi aveva turbata, non mi aspettavo un chissà che, ma almeno un 'grazie' per quel poco tempo di compagnia, pensavo lo meritassi. All'improvviso suonarono alla porta. Mi spaventai anche perché chi verrebbe a suonare alle quattro e mezza di notte?
Con molta prudenza e con un coltello a portata di mano andai ad aprire, mi uscì spontaneo un sorriso quando vidi che era Josh. Ricambiò il sorriso, evidentemente imbarazzato e con la mano si toccò i capelli, come se anche per lui ciò che stava facendo non era un abitudine. Poi dopo diversi secondi come se fosse entrato nei pensieri che avevo esternato poco prima, sussurrò un 'grazie per prima', finsi di non esserne contenta, ma dentro me, lo speravo e lo aspettavo tanto. Accennai un sorriso e dissi lui che era stato un piacere averlo potuto aiutare. Mi salutò e felice di averlo rivisto, con un sorriso stampato in faccia, chiusi la porta. Dopo tanto tempo finalmente qualcuno mi aveva preso un po' in considerazione, e non ero sicura che questo fosse un bene, ma in quel momento non potevo fare a meno di esserne contenta, e in cuor mio restava la speranza di poter riprovare nuovamente tali emozioni.

Baci RubatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora