Shut up. » l.s.

parte 6

«Louuuu!» mi saltò in braccio Harry.
Ero stato preso alla sprovvista, ma riuscii a tenerlo a me.
«Come sta il mio adorabile nanettino?» cominciò a pizzicarmi le guance.
Io sorrisi. Adoravo quel lato dolce di Harry. Aveva cominciato proprio ad aprirsi con me. Ma la sua parlantina, dio mio, fatelo smettere; non riesce a stare zitto neanche se gli chiudi la bocca con lo scotch!
Poi, in un attimo, si fermò.
«Lou...tu ecco...hai mai fatto...mh...quello?» abbassò lo sguardo imbarazzato.
Non ci credevo, finalmente me lo aveva chiesto!
Sorrisi maliziosamente e lo feci sdraiare sul mio letto.
Mi avvicinai sulle sue labbra e mi ci avventai, baciandolo e assaporandolo, riempiendogli la sua bocca con la mia lingua. Lui allacciò le mani dietro il mio collo e io gli strappai letteralmente la maglietta, per poi disfarci di tutti gli altri indumenti. Finimmo subito sotto le coperte e presi a leccargli tutto il corpo, stuzzicandogli i capezzoli e facendolo gemere forte. Poi presi un tubetto di lubrificante e bagnai due dita, per poi penetrarlo piano con uno. Prima di fare quello stuzzicai il buchino rosa con la lingua e quando lo penetrai sentii tutti i muscoli stringersi attorno al dito. Ne aggiunsi un altro e cominciai a muovere avanti e indietro, prima piano poi sempre più forte. Per farlo stare zitto gli misi tre dita in bocca che cominciò a succhiare.
Presi un preservativo, me lo misi e guardai Harry.
Le nostre erezioni erano fottutamente visibili e rosse, pronte ad esplodere.
Lui annuì, e piano piano entrai in lui.
Cominciò ad agitarsi ma lo baciai, stringendoli le mani accanto alla testa.
Cominciai a muovermi in lui, e ben presto i gemiti si fecero sempre più forti.
Goccioline di sudore rigavano il nostro corpo ed entrambi eravamo al limite.
Le ultime stoccate decise e venimmo entrambi. Mi sdraiai esausto accanto a Harry, prima che lui parlasse. «È stato favoloso.»
Io annuii, certissimo che fosse stata la miglior scopata della mia vita.

Harry lo sapeva che quella per Louis era stata solo una scopata, e dentro ne soffriva, molto.