parte due

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Arrivai a casa, pranzai ed andai dritto in camera mia.
Non avevo voglia di fare nulla, ma sapevo che dovevo aspettare Harry senza addormentarmi.

Harry. Harry. Harry. Harry.

Santo dio quel ragazzo con boccoli cioccolato e smeraldi.

Cosa mi stava facendo dio mio.

Me lo immaginavo inginocchiato davanti a me che lentamente mi calava i pantaloni e le mutande, per poi prendermelo in bocca.

Sospirai e istintivamente portai la mia mano dentro i miei boxer, prendendo in mano la mia erezione e a fare sù e giù con la mano.

Sospiravo e gemevo senza far uscire la voce.

Immagini di Harry nudo e io che lo possedevo a non finire frullavano nella mia testa, portandomi all'orgasmo.

Rilasciai la testa indietro e sospirai.
Tirai fuori dai boxer la mia mano piena di sperma e andai a pulirmi.

Mi misi delle nuove mutande e per stare più comodo, dei pantaloncini da basket.

Sentii il campanello suonare, Liam aprire e fare salire sù Harry.

Mi alzai svigliatamente dal letto ed aprii la porta di camera mia a Harry quando bussò.

«Ciao Lou!!» mi sorrise a trentadue denti. «Come stai?!»

Cercai di non prenderlo a pugni per quanto urlava e la sua parlantina, e sfoggiai un falso sorriso alzando in sù il pollice.

«Uh, sono contento tu stia bene! Anche io! Beh, cominciamo?» mi chiese battendo le mani come un bambino.

Io annuii, e mi feci di lato per farlo entrare, per poi sbuffare piano alzando gli occhi al cielo.

Sarà una lunga giornata!!

Mi dovetti subire per ben due ore la sua parlantina incredibile per spiegarmi il nostro progetto sull'elettricità dicendo cose cui non avevo prestato minimamente attenzione a scuola.

Alla fine avevamo creato una casa con dei pannelli solari attaccati ad una lampadina, che messo al sole si accendeva.

Non era venuto proprio benissimo...c'era forse qualcosina di troppo storto e colla calda che si era raffreddata uscendo fuori dal legno, creando delle sorte di stalattiti di "ghiaccio invisibili" come li chiamava Harry.

Eravamo completamente coperti di colori e colla, così Harry scoppiò a ridere.
Io lo guardai tenersi la pancia dalle risate e sdraiarsi sul mio letto, piegando le game e lasciando in bella mostra qualcosa per cui il mio Louis Junior lì sotto si stava muovendo.
Dio, un po' di contegno a me stesso!

Io sorrisi guardandolo asciugarsi le lacrime.

«Beh Louis,» si alzò dal letto balzando in piedi. «Porto io il progetto a scuola.» si alzò prendendo il nostro progetto in mano e dirigersi giù.

Io lo seguii in silenzio e lo accompagnai alla porta.

«Ci vediamo dopodomani!!» si avvicinò per baciarmi una guancia.

A quel contatto qualcosa là sotto si risvegliò energico, e mi dovetti trattenere da non prendere Harry sul tavolo di cucina.

«Ciao Louis!» il mio nome dalle sue labbra usciva come un gemito.

Oh santo dio basta pensare a queste cose!

Appena se ne andò, sospirai chiudendo la porta.

Liam arrivò con l'espressione divertita.
«Dio mio, quel ragazzo ha un'energia incredibile! Ho imparato a memoria tutto sull'elettricità! La sua parlantina si è sentita fini a qui sotto!»

Io sorrisi, scuotendo la testa.

«E vedo che hai un piccolo ma enorme problemino lì sotto!» rise lui andandosene via.

Mentalmente lo mandai a fanculo e mi diressi in camera mia a finire...il lavoretto lì sotto!

Maledetto Harry Styles e il suo corpo così...scopabile!

Così, Louis passò la serata a segarsi sui perversi film mentali su di Harry, e si promise e ripromise che se lo sarebbe scopato un giorno. Se non domani, molto presto!

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