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ALLERTA SPOILER, per chi non ha ancora visto la terza stagione! 🌙

~Stiles' POV.

Quella mattina il mondo sembrava crollargli addosso. Ripensò al Nogitsune, a quello che aveva fatto e che avrebbe voluto fare. Il demone se ne era andato, ma lui ricordava tutto. Perfino le sensazioni. E lo odiava. Odiava quel mostro, odiava i suoi ricordi... E odiava se stesso.
Si portò le mani al volto, serrando le palpebre e ascoltando la sveglia del telefono squillare. Quel rumore sembrava lontano, in confronto alle voci intorno a sé. Era come se il Nogitsune fosse ancora lì, vicino a lui.
—Ehi, Stiles!— esclamò qualcuno entrando in stanza.
Stiles sobbalzò e fissò gli occhi chiari di suo padre. —Che c'è, papà?—
—Spegni quella dannata sveglia. Mi sta uccidendo!— disse lo sceriffo, indicando il cellulare del figlio.
Quest'ultimo andò ad afferrarlo e a spegnere la suoneria, per poi gettarlo sul letto. —Scusa, io...—
—No no, tranquillo.— replicò il padre, agitando una mano. —Io stavo andando, il dovere chiama. Volevo solo dirti che... La colazione è pronta e che sei in ritardo.—
Stiles si alzò veloce come un uragano dal letto, controllando due volte l'orologio. —Le otto e dieci?! Perché non mi hai svegliato prima?—
Lo sceriffo esitò. —Ti svegli sempre da solo, con la sveglia, e non avrei mai pensato che oggi avevi il sonno pesante!—
Dopo essersi sciacquato la faccia e vestito, Stiles si infilò lo zaino in spalla e corse di sotto. —Ciao, pa', ti voglio bene!—
—Aspetta, Stiles!— lo chiamò il padre.
Stiles si fermò sul l'uscio della porta, tenendo salda la presa sulla maniglia. —Che c'è?—
Lo sceriffo scese le scale, ansimando e cercando di formulare una frase di senso compiuto. —Il... Tuo amico... È venuto a prenderti per... Portarti a scuola.—
  Stiles rimase un po' perplesso. Non avrebbe mai pensato che Scott avesse fatto tardi di proposito, per accompagnare lui. —Oh, okay. E Scott ti ha detto il perché?—
  —Chi?— domandò molto confuso lo sceriffo.
  —Scott, quello che mi è venuto a prendere. Il mio amico.— rispose Stiles agitando una mano avanti e indietro.
  —Ah, eh... Veramente... Non è lui che è venuto a prenderti.—
  La mente del giovane Stilinski cominciò a viaggiare, facendo una serie di calcoli su chi potevano essere altri suoi amici, a parte Scott. Be', lui era senza dubbio il più fidato, ma... A chi altri sarebbe importato di accompagnarlo a scuola, proprio il giorno in cui avesse fatto tardi poi?
  Senza pensarci due volte, aprì la porta e rimase fermo, la mano serrata sulla maniglia, a fissare la figura di un ragazzo in camicia di pelle, occhi verdi e capelli scuri e spettinati.
  —Oh, cavolo...— borbottò Stiles, portandosi una mano alla testa.
  Suo padre uscì con lui e fissò l'interno del pick up del figlio. —Qualcosa non va? Devo... Accompagnarti io?—
  Stiles rimase a guardare il ragazzo all'interno dell'auto. —No, è tutto okay... Ci vediamo stasera, pa'!— e corse verso l'automobile, chiedendosi se fosse uno scherzo o seriamente Derek Hale aveva intenzione di accompagnarlo a scuola, così di punto in bianco.

Human Heat [Sterek]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora