Un buongiorno...strano

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Marina

Amore sono pronta, Ho sceso le valige, ti aspetto sotto casa mia ♥

Finisco di prepararmi, saluto tutti e scendo con Giuse che doveva ritornare a casa. Corsi in macchina, passai dal fioraio che aveva appena aperto il negozio, presi un piccolo mazzo di fiori gialli e rosa e mi diressi verso casa sua. Era bellissima. Con la sciarpa attorno al collo che le sfiorava le guance rosse e gli occhiali poggiati leggermente avanti sul naso, dalle maniche della giacca si intravedono le dita, sistema gli occhiali, carica tutto in macchina e sale dandomi un cornetto caldo e baciandomi felice, le diedi i fiori e mi baciò ancora, poi partimmo.
Passarono ore prima di poter toccare con i piedi le strade di Parigi, tra il viaggio in macchina, l'aeroporto, la fila e i soliti ritardi.
Verso le 6 del pomeriggio arrivammo, andammo in hotel e iniziammo a sistemare le nostre cose.
Dopo dieci minuti suonarono le notifiche di WhatsApp:
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Sascha

Siete arrivati?

Si si siamo già in hotel

Ah bene bene

Tu come stai?

Ma bene, era solo un

po' di febbre

Meglio, ci sentiamo

Si...goditi il viaggio.
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Pov Sascha

Stefano era arrivato a destinazione. Mi sollevai la schiena dal letto stanco, ero distrutto...e senza maglietta. Asciugai le ultime gocce di sudore con il panno ormai asciutto e mi alzai dolorante, ci mancava solo l'erezione mattutina!
Girai nella stanza di Stefano, era accogliente anche se io gli avrei messo un po' più di colore.
Sopra la scrivania c'era un accumulo di cose, tra attrezzatura per i video, foto con marina, calzini e un paio di mutande rosse e nere. È un casinista quando si parla di ordine, ma beh, Anche io sono così in fondo.
Scesi in cucina dove Sal stava preparando la colazione, si girò a guardarmi e si rigirò verso i fornelli.
Io: "cosa c'è?"
"nulla.. "
"se ti riferisci a quello beh, sei maschio, dovresti saperlo che capita no? "
"si si..."
"e poi vedo che sei nella mia stessa situazione" dico ridendo
Lui si imbarazza un po'. Mi versa un po' di caffè nel bicchiere e mette la Nutella col pane in tavola.
"non faccio quasi mai colazione, ma oggi mi andava, dopo la serata di ieri..." dice quasi cercando di cambiare argomento.
"si, neanch'io. Ah ehm...sai dov'è la mia maglietta? "
"a lavare, ma se vuoi puoi andare a casa con la maglia che sa di vomito."
"non scherzare, che metto? "
"ti do una mia maglietta? "
"pensi mi possano entrare le tue magliette? Ne metto una di Stefano."
Strano, sembrava quasi dispiaciuto, era strano, molto strano.
"ti devo dire tutto io? Sali e vai a prendertela da solo, sai benissimo dov'è la sua stanza" dice innervosito
Cerco di far finta di nulla "okay."
Salgo sopra e scavo nell'armadio di Ste: ha un sacco di maglie!
Ne mette una per ogni occasione, ormai le conosco tutte. Tra gli scaffali attira la mia attenzione la felpa verde dei Mates, prendo quella e la infilo, mi sta bene, leggermente larga, e scendo nuovamente in cucina.
"allora quando la maglia sarà pulita verrò a riprenderla io, grazie."
"di che, ciao."
E mi dirigo verso casa mia. Salvatore non si è mai comportato così, era molto strano, non l'ho mai visto così turbato, era anche un po' imbarazzato...
Appena tornato a casa faccio una doccia, mi vesto e mi siedo nella scrivania e inizio ad editare il video lasciato a metà quando mi squilla il cellulare. Era Sal.
"Pronto dimmi"
"scusami per stamattina..."
"ma che, Anch'io ho delle giornate no"
"ehm venerdì hai da fare? " cercando di cambiare argomento
"no, aspetta venerdì ritorna Stefano da Parigi"
"si beh avevamo organizzato di andare in pizzeria"
"Si si, per me va bene lo sai"
"okay ci sentiamo"
Sempre più strano.

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