J: "Mika, avanti! La sveglia è suonata da tempo ormai! Quando pensi di alzarti?"
Le urla di mia madre a prima mattina, sono mille volte peggio della sveglia.
Sbuffo, tirando la coperta fin sopra la fronte.
Non ho proprio voglia di andare a scuola, in una nuova scuola, soprattutto.
Ci siamo trasferiti al centro di Londra, per via del lavoro di mio padre. Prima, abitavamo più in periferia, e lì la scuola era stupenda, non c'era tutto quello stress che di solito si trova in città. Ma adesso sarà diverso, ne sono sicuro. Adesso incominceranno i guai, so per certo che non sarà più come prima.
J: "Avanti! Sbrigati! Non costringermi a tirarti fuori dal letto".
Sbuffo nuovamente, e decido di alzarmi.
Mi dirigo verso il bagno, e mi sciacquo il viso, per poi guardarmi allo specchio. Guarda che faccia, faccio pena, sembro uno zombie.
Entro in doccia, standoci per una bella ventina di minuti, prima che la voce di mia madre mi risveglia dai miei pensieri, e mi incita a sbrigarmi. Metto le ultime cose in valigia, per poi vestirmi, indossando l'uniforme della scuola.
Certo che quest'uniforme è davvero brutto, è così noioso. Dovrei mettere la cravatta, ma opto per un papillon a pois rosa. Ecco, adesso è più carino e colorato. Prendo la valigia, scendo giù, afferro una mela, e salto in macchina, assieme alle mie sorelle e mio fratello.
J: "Ci siete tutti? Bene, allora partiamo!"
Prendo il telefono e le cuffie, cercando di non sentire le chiacchiere banali della mia famiglia. Guardo fuori dal finestrino, rigato da piccole gocce di pioggia che scendono velocemente.
Non ho assolutamente voglia di andare a quella dannata scuola. Il bello è che dovrò anche dormirci lì, e spero che non debba condividere la stanza con nessuno, non voglio un imbecille tra i piedi.
Neanche me ne accorgo, e già mi trovo davanti al cancello della scuola.
J: "Mika, vieni! Non entri?"
M: "No, sto bene qui".
Mia madre alza gli occhi al cielo, e poi mi tira per un braccio, trascinandomi all'interno della struttura.
Appena entrati, una signora anziana e bassina, ci viene incontro.
M.M: "Buongiorno, famiglia Penniman! Sono Miss Marple, e sono la preside della St. Peter High School. Voi tre dovete essere le signorine Yasmine, Paloma e Zuleika, giusto?"
Y: "Esatto!"
M.M: "Benissimo! Restate qui, ora andrò a prendervi le chiavi per i vostri dormitori. E voi due, invece, siete i signorini Michael e Fortuné, è così?"
Annuisco debolmente, abbassando lo sguardo.
M.M: "Perfetto! Seguitemi, in ufficio vi darò le chiavi per i vostri rispettivi dormitori. Signora, se non ha nulla da chiedermi, può anche lasciare i ragazzi, le lezioni sono già cominciate".
J: "Certo. Ragazzi, se avete bisogno di me, sapete cosa fare. Ci vediamo presto".
Ci abbraccia uno alla volta, per poi dirigersi verso l'uscita. Intanto, noi seguiamo la preside in ufficio, e lì ci consegna le chiavi, dandoci le direzioni per i dormitori.
M.M: "I dormitori femminili sono dall'altra parte della scuola, adesso vi ci accompagno. Voi due, invece, dovete solamente proseguire per questo corridoio, prendere l'ascensore, e andare al 3º piano. Ci sono due piani dei dormitori maschili. Fortuné, tu sei al 3º piano. Tu, Michael, sei al 4º, sei con i ragazzi più grandi. Se avete bisogno di informazioni, basta che telefoniate dalla vostra stanza, oppure potete venire direttamente nel mio ufficio. Ah, dimenticavo. Fortuné, tu sei in stanza con Colin Whilmor, ha la tua stessa età e frequenta alcune tue classi. Michael, tu sei capitato in stanza con Max Ray, è un ragazzo poco più grande di te, ma anche lui frequenta alcune tue classi. Fate amicizia, passerò più tardi a vedere come state. Intanto, porto le vostre sorelle verso i loro dormitori, voi cominciate ad andare".
Annuiamo, e ci incamminiamo verso l'ascensore. Mio fratello è felicissimo, io invece, ho ancora un po' di paura, non ho ancora realizzato tutto questo, è tutto così grande, così diverso da quello a cui ero abituato.
Saluto mio fratello, e salgo al quarto piano.
Cerco il numero della mia camera. Eccola, stanza 120.
Dio, che disordine qui dentro! Ci sono scarpe e calzini ovunque, mutande sulla sedia, lattine di birra sul comodino e a terra, e il letto sfatto. Un vero porcile.
Vado verso quello che dovrebbe essere il mio letto, e per fortuna, qui non c'è nulla, il letto è stato fatto, ed è ordinato. Appoggio la valigia sul materasso, e comincio a togliere i vestiti, e ad appenderli nell'armadio.
Guardo l'orario. Le 9.10. Alle 9.20, le lezioni dovrebbero terminare, e si ha un quarto d'ora di tempo, prima che inizi l'altra ora. Magari, questo Max si farà vivo.
Mi siedo sul letto, sospirando. Prendo il cellulare, e mando un messaggio a mia madre.
A mamma:
Tutto bene, sono in camera. Non ho ancora incontrato il mio compagno di stanza, ma penso arrivi tra poco. Ti faccio sapere.
Mi sdraio sul letto, osservando il soffitto.
Che bello, l'inferno è cominciato.Ciao!❤️
Ecco a voi il primo capitolo della nuova fanfiction, spero che come inizio vi piaccia☺️
Ringrazio nuovamente miky_4e per quest'idea😘
E niente, lasciate delle opinioni nei commenti💕
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Teach Me
FanfictionMika, un ragazzo dislessico, viene lasciato nelle mani di Andy, al fine di migliora il suo andamento scolastico. Ma Andy, è colui che ogni giorno lo prende in giro, lo tortura. Ma nonostante ciò, è considerato uno studente modello dai professori, ed...