Lui è diverso da te

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Ho passato la notte abbracciato a Max. Ci siamo baciati, e lui ne è stato così felice. Se devo dire la verità, anche io sono felice, Max non è come Andreas. Però, mi sento in colpa, forse non avrei dovuto farlo, forse avrei dovuto parlare con Andreas. Ma che dico? Andreas non mi ama! Andreas non è gay, è pazzo delle ragazze, non di me.
Max: "Mika"
La voce di Max mi risveglia da questi pensieri, mi giro e lo guardo sorridermi.
Max: "Come farai con Andreas?"
Sospiro, scuotendo la testa.
M: "Non lo so, Max. Ieri l'ho visto baciarsi con una ragazza, e sono sicuro che abbiano fatto anche altro. A me piace Andreas, e mi piaci anche tu, sono così confuso!"
Non so se dire a Max che mi piace sia la cosa giusta. Sì, Max è buono e timido, non come Andreas che è scontroso ed ipocrita. Però, io amo Andreas, non posso farci niente.
Max: "Non preoccuparti, adesso ci sono io con te".
Mi lascia un bacio e va in bagno.
Basta, ho deciso, devo parlare con Andreas.
Mi alzo, e mi vesto velocemente, lasciando un biglietto sul tavolo per Max.
"Sono andato a lezione, devo parlare con un professore. Ci vediamo dopo. M."
Non devo parlare con nessuno professore, ma non potevo mica dirgli che sto andando ad incontrare Andreas!
Mi dirigo verso la sua stanza, e busso alla porta. Dopo pochi attimi, una ragazza si presenta alla porta. È alta, bionda e magra, niente male come ragazza. Indossa solamente una lunga camicia che le arriva fino alle cosce.
J: "Sì? Chi sei?"
M: "Ehm, dovrei parlare con Andreas".
La ragazza mi guarda dalla testa ai piedi, e fa una smorfia.
J: "Aspetta qui"
Annuisco, e lei socchiude la porta.
Poco dopo, ritorna, e mi fa segno di entrare. Andreas è sdraiato sul letto, a petto nudo, con indosso solo i boxer.
Appena mi vede, si alza di scatto e guarda la ragazza.
A: "Jane, ti dispiace uscire per un po'? Devo parlare con lui".
J: "Ma sei pazzo? Esco così?" Dice, facendo capire ad Andreas che aveva indosso solo quella camicia.
A: "Jane, per favore. Mettiti i pantaloni ed esci".
La ragazza sospira, e prende i pantaloni, per poi uscire dalla stanza.
Andreas posa lo sguardo su di me. Io resto impassibile, incrociando le braccia al petto.
A: "Mika! Mika, amore mio".
Amore mio? Ma con che coraggio mi chiama così?"
A: "Mika, ascolta, mi dispiace".
Mantengo uno sguardo freddo, ma in realtà sto morendo di gelosia e rabbia dentro di me. Come fa a chiamarmi amore mio e a scusarsi, dopo che l'ho visto baciarsi con quella ragazza, e l'ho vista mezza nuda in camera sua?
A: "Ti prego, parlami, dì qualcosa".
M: "E cosa dovrei dire?"
A: "Mi...mi dispiace, io non volevo".
M: "Non volevi? Allora perché l'hai fatto? Perché mi hai detto che mi amavi, se poi vai a letto con una ragazza?"
A: "Mika...è che Jane si è pentita di avermi lasciato, ed è tornata da me. Io non nego il fatto di amarti, ma non posso lasciare lei per un ragazzo".
M: "Ah, bene, allora se la pensi così, vaffanculo. E ti dirò di più, anche io mi sono fidanzato".
Andreas si blocca, e il suo sguardo si incupisce, i suoi occhi si spengono.
A: "...con chi?"
M: "Max".
Spalanca la bocca, e mi fissa.
A: "M-Max?"
M: "Max. Almeno lui è diverso da te. Non mi dice che mi ama, per poi portarsi a letto altre persone. Non mi illude con i suoi baci, non è scontroso e arrogante come te. Tu sei solo un falso, Andreas, non sai quanto mi ha ferito vederti con quella lì! Tu e la tua stupidissima fama, io non ci voglio stare con uno come te, preferisco essere preso in giro per essere gay, piuttosto che stare con un ragazzo che mi mente solamente".
I suoi occhi cominciano a luccicare, segno che sta per piangere.
A: "Mika, io ti amo davvero! Tu non puoi capire-"
M: "Ah, certo, io non capisco nulla. Andreas, sarò pure dislessico, ma non sono stupido. Ho capito come sei, e mi dispiace aver perso la testa per te; perché, sì, purtroppo io sono perdutamente innamorato di te. Vorrei tanto dimenticarti, magari Max mi distoglierà il pensiero da te. Tu, intanto, divertiti a sguazzare nella tua reputazione, ma non rivolgermi mai più la parola, mi hai ferito, e mi sento così umiliato!"
Giro i tacchi, e mi dirigo verso la porta.
Sento che sussurra il mio nome, ma non voglio più vederlo, finirà solo per continuare a mentirmi.
Torno in stanza, prendo i miei libri, e mi incammino verso la classe di filosofia.



Ehi, ciao💕
Scusate se non sto aggiornando tanto spesso, e mi dispiace che i capitoli stiano venendo così male. Ma ultimamente, mi sento un po' giù, e non sono quasi mai in vena di scrivere, non mi vengono idee. Non so, magari ho bisogno di una pausa...
A parte ciò, spero che vi stia piacendo almeno un po' questa storia. Volevo davvero farla uscire bene, ma la sto rovinando totalmente. Mi dispiace. :(

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