Capitolo 1.

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IL SIGNOR WINDSOR



Era una giornata come tante altre, anzi provavo un senso di euforia per l'evento che si sarebbe svolto nei prossimi giorni. Alzai il volto verso il cielo limpido  catturando i flebili raggi di sole che trapassavano le nubi cercando di riportare un po di calore selle guance.
"Che bello che Michele si sposa"
Vengo riportate alla realtà dalla flebile voce di Lisa, la mia migliore amica. Ci conosciamo da anni, eppure ogni tanto mi sorpreso del fatto che continui a starmi accanto e a sopportarmi.
"

Già, non ricordarmelo. Sono stanca morta. Se non fosse che mi hai costretto con la forza ad uscire di casa sarei ancorare immersa nei preparativi fino hai capelli"
Sospirò per l'esasperazione, ora capisco perché Michele ha insestito con così tanta forza per farmi fare la damigella d'onore.
"Non sei felice che tuo cugino si sposi ?"
"Si sono felice per loro. Ma sai ho solo una piccola sensazione che se ne stia approfittando un po troppo."
Borbotto mentre prendo a calci un sassolino.
"Fa bene, di solito sei una sfaticata"
Dice soddisfatta, la guardo storta.
Io sono stanca morta, è da una settimana che non mi faccio una bella dormita e lei mi prende ancora per i fondelli.
Le tiro una pacca sulla schiena.
"Ma che ti ridi e poi io non sono una sfaticata, mi piace solo non fare niente e godermi le giornate in santa pace"
Sostengo con non curanza guardando verso il bosco, quando all'improvviso il mio cuore perde un battito, in pieno giorno, vedo un lupo grigio chiaro avvicinarsi alla casa del vecchio Windsor. Sento che sto conficcato le unghie selle cosce per mantenere il sangue freddo e scuoto leggermente Lisa indicatori il lupo pregando che non emetta nessun suono. Non osandi distogliere gli occhi dell'animale.
"Ahi mi fai....."
Si blocca con la bocca aperta vedendo il lupo, la sento iniziare ap tremare e mi stringe forte la mano aspettando una mia reazione. Ma il mio corpo non mi risponde de mentre le unghie continuano a premere sulla pelle, cerco di ricordare cosa ci circonda c'è un albero dentro alle spalle ma non faremo a tempo a salirci su entrambe se lui si accorge di noi. È da solo quindi non dovrebbe attaccare due persone, ma de è uscito in pie o giorno deve essere davvero affamato.
I pensieri continuano ad affolarmi la mente, quando finalmente mi deciso a reagire.
"Dobbiamo andarcene, al mio tre corri il più veloce che puoi giù dalla collina verso casa."
Sussurro al suo orecchio e mi decido ad alzarmi pregando tutti i santi che lui jon si accorga della nostra esistenza. Ma Lisa non muove neanche un dito  così le do un piccolo colpetto con il ginocchio, costringenodola a prendere coraggio e muoversi. Non facciamo in tempo a muovere un muscolo lontano dalla panchina qundo il lupo si alza sulle zampe posteriori e il pelo lentamente comincia a ritirarsi, e in pochi secondi ci siano trovate davanti un uomo.
Il fiato mi rimase bloccato in gola, non riesco a comprendere cosa ho appena visto.
Ora siamo spacciate, l'unica cosa che realizzo, in tutti i libri mai letti di fantasy i licantropi hanno un buon fiuto e un udito pazzesco è impossibileche non si accorga della nostra esistenza. Sobbalzo con il cuore in gola sentendo l'urlo emanato da Lisa, mi giro verso di lei e la trovo per terra, con le lacrime che le bagnano le guance mentre i suoi occhi sono fissi davanti a sé. Seguo il suo sguardo e non faccio a tempp a reagire che mi ritrovo il signor Windsor gia al meta strada nella nostra direzione. Prendo con forza il braccio di Lisa e la faccio alzare per provare a correre ma vengo violentemente afferata per il gomito e costretta a girare mi indietro incontrando lo sguardo del vecchio che era furioso.
Sento un flebile singhio che si fa sempre più prorompente e un dolore consistente sul gomito .
"Voi non avete visto niente, se lo dite a qualcuno vi troverò e vi sbranero. Mi avete capito mocciose??"
Ho il cuore che sta impazzendo e manca il respiro per connettore cosa abbia appena affermato il lupo.
"CAPITO!!!!"
Ripete alzando la voce e  mostrando le zanne. Sussulto e un flebile "si" esce dalle mie labbra.
Blocxa i suoi occhi neo miei ancora per qualche secondo, ma che per me sembrano passare delle ore per poi mollare la presa e avviarsi verso la sua abitazione.
Rimango immobile per qualche minuto per poi ritornare a sentire i singhiozzi di Lisa, mi giro verso di lei e la abbraccio tentando di tranquillizzarla.
"Cristal, siamo vive"
Sussura con voce flebile tra un singhiozzo e l'altro, alzo lo sguardo verso l'abitazione del buon e vecchio vicino di un tempo e realizzo che siamo davvero ancora vive e che ualtro incontro del genere non lo volevo più avere, e non solo perché è un lupo, ma anche perché è un vecchi di 76 anni completamente nudo.
Mi vengo i brividi sulla pelle e ancora non sapevo di  cosa mi aveva riservato il futuro.

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