Alice e il Gatto erano ormai arrivati alla dimora prestabilita. La prima cosa che notò Alice fu la strana forma di quella casa. Era un cappello a cilindro abbarbicato su una collinetta con un tavolo, apparecchiato per il tè, nel giardino. La ragazza capì subito l'identitá del proprietario della casa: Il Cappellaio Matto.
Alice Kingseligh aveva raccontato infinite volte del suo pazzo amico a sua madre, tralasciando, però, un piccolo particolare, adesso era la pazzia fatta persona.
Entrati nella casa, lo trovarono intento a cucire cappelli con piume di struzzo e fenicotteri e, dal soffitto, pendevano solamente cappelli/lampadario, tutti diversi. Alice pensò di trovarsi in un manicomio e, se quel posto lo fosse stato veramente, i pazzi all'interno di esso avrebbero dovuto essere impiegati cappellai svitati. Il Cappellaio lanciò un'occhiata al gatto che invitò Alice a farsi avanti: "Buon giorno signor Cappellaio, come va?"
Alice si maledisse da sola. Come va? Era seriamente andata a chiedere ad un matto se stava bene? Voleva sotterrarsi. Il Cappellaio sorrise, ma era un sorriso strano. Somigliava a quello dei pagliacci assassini o a quello di Joker e ad Alice non piacque affatto: "Bene, bene. Chi abbiamo qui?" Alice stava tremando dalla paura, ma poi si ricompose. Era uno dei migliori amici della sua bisnonna, cosa c'era d'aver paura?
Tutta impettita rispose al Cappellaio: "Sono Alice Gruth, signor Cappellaio. Sono la pronipote della vostra cara amica Alice." Il Cappellaio cominciò a girarle attorno: "Questo lo vedo. Dopotutto portate il suo stesso nome, non è così?" Alice era confusa, perchè a quel pazzo gli serviva una conferma? Comunque annuì impassibile.
Il Cappellaio smise di ronzargli attorno e si accomodò sul suo tavolo da lavoro. La ragazza si incamminò verso la porta, poichè il Gatto era scomparso, ma mentre stava per girare il pomolo si sentì premere un fazzoletto sul naso e si addormentó all'istante.La prima cosa che Alice notò al suo risveglio fu la totale assenza di luce. Dopodichè tentò di urlare, ma era imbavagliata. Allora cominció a dimenarsi e poi si accorse di qualcosa o meglio, qualcuno steso ai suoi piedi. Tirò un calcio a quel qualcuno che, intuì Alice, si svegliò tossendo: "Chi sei?" Alice non poteva crederci. Si mise a piangere in silenzio e provò a gridare ma tutto quello che le uscì dalla bocca fu: "Wlllm!!"
Il ragazzo si tirò su a fatica e corse ad aiutare Alice. Le slegò polsi e caviglie ed infine le tolse il bavaglio dalla bocca.
Lei gli saltò addosso ributtondolo a terra e si incollò a Will come una sanguisuga. William la avvolse tra le sue braccia e non la lasció andare nemmeno quando cominciarono a parlare. Alice cominciò a puangere dalla felicitá e quando si misero a sedere, Will le scostò i capelli dalla faccia e le asciugò le lacrime. Alice cominciò a fargli domande a raffica, come al solito e il ragazzo le raccontò ogni cosa: "...dopo aver fatto una sfuriata coi fiocchi, mi hanno stordito e ributtato qui dentro. Poi, quando mi sono svegliato, ho sentito il Cappellaio farfugliare a proposito della Regina di Cuori e i suoi piani. Diceva al Brucaliffo che erano tutti pronti e che la statua di Peter Pan sarebbe stato un posto perfetto per cominciare la conquista. Il suo esercito sarebbe riuscito a prendersi tutta Londra e la loro sovrana sarebbe stata anche la nostra." Alice era scioccata, non avrebbe mai potuto capire i piani di quella megera. Non voleva avere sotto controllo solo il Paese delle Meraviglie, ma tutta Londra. Peró, era una sciocchezza, nessuno poteva uscire dal Sottomondo: "Ma...Come faranno ad arrivare ad Hyde Park, ci hai pensato?" Will sospirò affranto: "Alice, noi siamo giá ad Hyde Park, quando siamo entrati nel Paese delle Meraviglie abbiamo esattamente fatto il loro gioco." Alice continuava a non capire: "Vedi Alice, gli abbiamo aperto un varco per Londra. Se ti ricordi bene, quando ci siamo ritrovati qui il cielo era grigio e le foglie ingiallite, proprio come l'autunno inglese. Non siamo mai andati via dalla nostra cittá, abbiamo viaggiato per pochi chilometri in modo diverso, tutto qui."
Alice era esterrefatta: "Quindi, mia madre, la mia bisnonna... Mi hanno mentito tutti. Non esiste nessun Paese delle Meraviglie!"
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Ritorno nel Paese delle Meraviglie
FantasyAlice Raven Gruth è la pronipote di Alice Kingsleigh, cononsciuta per aver intrapreso viaggi mozzafiato nel Paese delle Meraviglie. La quindicenne, però, è continuamente perseguitata da strani sogni e l'unico a credere che possano essere pericolosi...