Era buio.
Will respirava con fatica e gli spessi strati di polvere all'interno di quella stanza gli procuravano continui starnuti.
Inoltre non riusciva a vedere nulla. Non era bendato, ma i polsi erano legati ben bene e scoprì che non riusciva a vedere nulla a causa del buio all'interno della stanza. Si stiracchiò facendo scrocchiare il collo e allungando le gambe.
Dopo essersi reso conto che, nonostante i polsi legati, la polvere spessa e un nauseante odore di naftalina, stava bene, cominciò a preoccuparsi per Alice. Dov'era? Stava bene? L'avrebbe trovato?Ad un certo punto si materializzò una piccola luce al fondo della presunta stanza. Era blu e...volava? Appena William capì di cosa si trattasse cominciò a spaventarsi. Era quello strano bruco con la giacca sanguinosa, ma quando indossava quella strana giacca, Will non si accorse delle ali.
Il bruco, che in realtá era una farfalla, si stava avvicinando, ma faticava. Svolazzava a zig zag senza accorgersi dei cambi di quota. Solo ora Will ricordava di averlo visto con un calumè, probabilmente aveva esagerato.
Ormai si trovava poco lontano dal viso di William. Si posò sul suo naso e con una voce altalenante, da ubriaco cominciò a parlare: "Ciao..." stette zitto per un po', probabilmente avrebbe voluto una risposta dal ragazzo, ma era troppo preoccupato per salutare una farfalla parlante: "Vedo che sei di cattivo umore, eh!? Comunque, il capo vuole vederti, su alzati ragazzo!"
Will non sapeva cosa dire e tantomeno cosa fare. Voleva solo che questo incubo finisse.
Decise di ascoltare il bruco/farfalla e alzarsi. Il Brucaliffo cercò di guidarlo al meglio tra vari piani e stanze, facendo inciampare e cadere William non poche volte. Infine arrivarono davanti ad una porta.
Era in legno massiccio e attaccato, dove solitamente si appendono le ghirlande a Natale, c'era un cappello. Non era molto grande ma sulla tesa erano posti un sonaglio e una luce, la quale, illuminava una scritta in corsivo finissimo: Bussare, prego.
Il Brucaliffo eseguì gli ordini incisi sulla porta e aspettò una risposta dalla parte opposta della parete. Ma essa non arrivòl suo posto, una folata di vento spalancò le finestre all'interno dell' ufficio, facendo passare la luce all'interno. Inoltre la porta si aprì e Will fu costretto a chiudere gli occhi per la troppa luce, ma scorse benissimo la scena all'interno di quello strano ufficio, evidentemente improvvisato: "Per tutti i cappelli! Quante volte ho detto di non bussare forte Brucaliffo? Così non si può inscenare un interrogatorio! Perbacco che figura!" Il Brucaliffo, dal canto suo, cercò in tutti modi di scusarsi e Will, intanto, era riuscito ad abituarsi alla luce e, dietro ad una scrivania violacea trovò un buffo omino.
Sicuramente si immaginava un tipo strano, ma così era decisamente eccessivo. Il Cappellaio indossava innanzitutto troppi cappelli, uno sopra l'altro. Uno a cilindro, uno da sole con la visiera ricurva, uno a bombetta sormontato a sua volta da un berretto invernale. Aveva il volto di porcellana con un inquietante taglio all'angolo destro della bocca, dipinta di un rivoltante verde. Gli occhi erano truccati fino alle guance con sgargianti colori pastello. Indossava dei pantaloni che avrebbero formato un perfetto pandan con la giacca del bruco/farfalla, tutti pieni di toppe e sporchi, di sangue e terra. Ma la giacca era la parte più bizzarra; era marrone, ma in ogni dove erano presenti strumenti per il cucito e mini cappelli, che sarebbero stati in testa solo ad un topo. E poi nastri e bottoni cuciti a muzzo su tutto il tessuto.
La farfalla si posò su una spalla del Cappellaio: "Allora, ho una domanda di tre, no aspetta quattro parole per te, ragazzo: cosa-ci-fai-qui?"
William non si aspettava di certo questa domanda, era stato colto alla sprovvista: "Io, non lo so."
Nella stanza si accese un coro di risate e il Cappellaio, decisamente Matto, cominciò ad avere un tic all'occhio sinistro, il quale lo fece sembrare, forse, ancora più pazzo di ciò che realmente era.
"Allora te lo spiego io, il Sottomondo è andato, puf! Scomparso! Quindi non c'è motivo che tu, ragazzo o Alice siate qui non c'è più niente da fare!" Il Cappellaio man mano che parlava alzava la voce finchè non sputò fuori le ultime parole gridando.
William era furioso. Come facevano a conoscere Alice?~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Angolo Autrice:
Buona giornata a tutti, non so se sapete giá ma ho deciso di far partecipare la mia storia ai Wattys!! Cosa ne pensate??
Nel prossimo capitolo torneremo dalla nostra Alice! Vi aspetto in tanti!!
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Ritorno nel Paese delle Meraviglie
FantasiaAlice Raven Gruth è la pronipote di Alice Kingsleigh, cononsciuta per aver intrapreso viaggi mozzafiato nel Paese delle Meraviglie. La quindicenne, però, è continuamente perseguitata da strani sogni e l'unico a credere che possano essere pericolosi...