Arrivarono nella camera di Alice.
Era notte e nella villa c'era un inquietante silenzio.
Nessuna notizia di Babette.
Le luci erano spente e sembrava non esserci nessuno.
Alice si diresse verso la porta della camera da letto e accese la luce o, meglio, ci provò.
La corrente era staccata e l'unica risorsa di luce erano i lampioni fuori dalla finestra e, se fossero riusciti a trovarle, delle candele alla lavanda.
Sentirono un rumore di tacchi e lo strascico di un enorme vestito.
Si girarono all'unisono.
Nell'ombra della stanza si fece avanti una donna dall'aspetto giovane con indosso un vestito rosso e nero con la scollatura a cuore e una gonna voluminosa con ricamati centinaia di cuori rossi. Sulla testa reggeva una corona dorata e i capelli neri erano raccolti in una composta crocchia.
Non c'era bisogno di presentazioni.
Il viso della Regina di Cuori apparve sotto la luce del lampione.
Mancava poco che ad Alice venisse un infarto.
"Lydia? Cosa fai qui? Perchè sei vestita così?"
William prese Alice per mano, e cominciò a trascinarla.
Lydia cominciò a sghignazzare: "Alice, Alice. Quanto sei ingenua. Credi davvero che avrei lasciato vivere in pace la pronipote della mia acerrima nemica? Mi ha portato via tutto e tutto aveva nel suo mondo. Non ha nemmeno pagato per tutto ciò che mi ha fatto. Così, adesso...pagherai tu!"
Alice era sconvolta.
La Regina intanto si stava trasformando in se stessa. Si stava abbassando e la sua testa si gonfiava, i capelli neri si striarono di rosso e alcuni ricci le scapparono dalla crocchia.
"Hai visto tutte le piante che coltivo nei miei giardini? Ora ti svelerò un segreto: le rose del mio giardino sono, come dire, piante magiche. Mi è bastato uno di quei fiori per prendere sembianze a mio piacimento e tenerti d'occhio. Dovevo assicurarmi che avresti trovato gli indizi della vecchia per ucciderti al momento giusto. Ora tu mi darai ciò che voglio e poi ti taglierò la testa!"
"Scusami Lydia ma lo scambio non mi sembra equo!"
Alice scoccò un'occhiataccia a Will: "Parla." Disse infine Alice.
"Devi semplicemente chiudere tutti i passaggi creati dalla tua cara bisnonna e distruggere tutti gli oggetti che ti ha lasciato in ereditá. Pretendo che nessun altro al vostro mondo riesca ad entrare nel mio e voglio che tu rimanga fuori dagli affari che riguardano il mio regno."
Alice la fissò con freddezza e la Regina le rispose con uno sguardo altezzoso.
Alice rispose: "accetto le tue condizioni ma dovrai riuscire a far tornare il Cappellaio in sè e ridarmi il mio gatto!"
Lydia scoppiò a ridere: "cara il tuo gatto è lo Stregatto, non possiamo guarirlo da un momento all'altro è matto, proprio come il Cappellaio, non possiamo più fare nulla per loro. Ti lascio fino a mezzogiorno per distruggere tutto ciò che ti ho chiesto, se non mi accontenterai lui morirá con te!" E con il dito indicò William.
Dopodichè si avviò verso la porta e scomparve.
"Come ho fatto a fidarmi di Lydia, avrei dovuto capirlo. Ecco perchè non mi ha mai creduto. Doveva fingere di non sapere. Sono stupida. Stupida stupida!"
Alice si fece scappare una lacrima, poi si girò verso William: " vuole giocare sporco? Allora giochiamo sporco!"
Will la guardò scettico: "Alice in realtá lei ti ha rivelato tutto e tu hai accettaro le sue condizioni, non sta giocando sporco."
Alice sospirò.
"Ha finto di essermi amica per quasi metà della mia vita, cosa le impedisce di sabotare il patto?"
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Ritorno nel Paese delle Meraviglie
FantasyAlice Raven Gruth è la pronipote di Alice Kingsleigh, cononsciuta per aver intrapreso viaggi mozzafiato nel Paese delle Meraviglie. La quindicenne, però, è continuamente perseguitata da strani sogni e l'unico a credere che possano essere pericolosi...