Capitolo Sette

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Furiosa, sbattei la porta della mia residenza e diedi forti colpi di nocche su quella dell'abitazione adiacente, dove risiedeva Frank.

-Un attimo!- urlò di rimando il mio collega, per poi venirmi ad aprire.
Come immaginavo, al suo fianco c'era Hazel.

-Ragazzi, buonasera. Mi dispiace avervi disturbato,- mentii. -ma devo parlare immediatamente con Nico. Sapete dirmi dove si trova?-

-È nel mio alloggio alla Quinta Coorte- rispose la figlia di Plutone. -Ma Reyna, sta piovendo. Aspetta che ti dia almeno un ombrello!-

Rifiutai la proposta della ragazza con un cenno sbrigativo della mano.

-Grazie, centurione, ma no.-

Prima che i due avessero chiuso la porta e fossero tornati ai loro affari, le mie gambe si mossero a corsa verso sud.
Ignorai qualunque cosa non intralciasse il mio cammino e, quando arrivai alla mia meta, mi fermai. Avevo il fiato corto, ma decisi di non farci caso.

-Sono Reyna, il vostro pretore. Aprite immediatamente.- mi annunciai mentre bussavo molto energicamente.

Una figura magrolina e scura mi aprì: era Nico.

-Ehi, Reyna. Qualcosa non va?-

Entrai, dando una spallata al semidio. L'alloggio era ovviamente vuoto: tutti i semidei di quella Coorte avevano ricevuto il permesso di festeggiare in città la loro recente vittoria ai giochi di guerra.

Mi sedetti su un letto assumendo la postura che, come molti mi avevano fatto notare, terrorizzava chiunque mi conoscesse almeno un po'.
Non credo ci sia bisogno di specificare quale, giusto?

-Puoi manipolare i sogni delle persone.- affermai, parlando più a me stessa che a lui.

-Non esattamente. Posso entrarci e cambiarli solo una volta che ci sono dentro. Manipolarli è tutt'altra...-

-Non m'importa dei dettagli, Di Angelo. M'importa del fatto che la scorsa notte siete entrati nella mia testa e mi avete piantato una bella illusione. Un'umiliante illusione.-

-Reyna...- cercò di interrompere il fiume in piena che ormai sgorgava dalla mia bocca, ma non riuscì nell'intento.

-Mi hai tradita, Nico di Angelo. Sai bene quanto l'orgoglio e la dignità per me siano fondamentali: entrando con Xavier Clays nella mia mentre hai stracciato l'uno e devastato l'altra.-

-Me l'ha chiesto lui, Reyna! Mi ha giurato sullo Stige che ti avrebbe solo parlato.-

-Resta il fatto che lui non mi ha solo parlato!-

Nico abbassò lo sguardo. Sapeva benissimo a cosa stessi alludendo: al bacio. Al bacio che quel centurione mi aveva rifilato contro la mia volontà.

-Non l'ha fatto con cattive intenzioni.- ribatté con uno sguardo stanco impresso nel viso.

-Non mi interessa se...- mi zittì con un cenno fulmineo della mano.

-Non ti ha baciata per andare a raccontare in giro che Reyna Avila Ramírez-Arellano è una ragazza talmente facile che si lascia abbordare persino in un sogno.-

Aprii la bocca, indignata.

-Di Angelo, come osi...-

-Sai che non lo penso. Non lo pensa nessuno. E sì, morivo dalla voglia di chiamarti con il tuo nome completo.- ridacchiò, per tornare subito serio. -Comunque, dicevo. Xavier non ti ha baciata per umiliarti, strapparti l'orgoglio o calpestare la tua dignità.-

Warriors don't cry.   ||Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora