Sul tavolino ammaccato da antiche umidità, briciole di maria.
Sorriso soddisfatto, gengive scure, denti scintillanti.
Un occhio più in alto dell'altro. Picasso, con lei, avrebbe fatto un quadro cubista realista.
Lemme-lemme, la vecchia Conchita stava già al terzo caffé freddo.
Io ero rimasto al primo.
E lei sulla sua sedia stava immobile come uno scoglio, concedendo solo alla sua piccola mano rugosa un po' di movimento.
Roteava gentilmente un fazzoletto viola che sferzava aria solo per lei.
E io sudavo, lei sorrideva, mi parlava senza problemi col suo cocktail di lingue messico-italiane.
Annuivo, senza capire.
Dicevo Chiaro-Chiaro da quand'ero entrato.
Mi piaceva la sua ospitalità innocente.
Poi venne lo sciacquone.
Dietro di me si aprì una porticina, e dal bagno uscì allacciandosi la salopette colui che dovevo intervistare.Nello sgabuzzino, seduto accanto a lui sul suo divano-letto, lo osservai riempirsi un bicchiere d'acqua.
Aprì un cassetto, estraendo una boccia verde di fertilizzante.
Lo versò nell'acqua, lo girò con un cucchiaino e ne attinse un sorso.
Sorrise. Quella sbobba gli piaceva veramente.
Non aveva barba né capelli, bensì foglie e cime di ganja grosse come i pugni di bud spencer.
Sotto le sue sopracciglia di polline giallo-arancione stava in attesa delle mie domande.
Accesi il registratore.
"Mario Rossi, come ci si sente ad essere una piantagione che cammina?"
"Non mi lamento. Scopo come un riccio. Il che non é male per un uomo-pianta. No, aspetta, rifacciamo."
"Tranquillo. Sii te stesso, non dobbiamo rifare niente."
"Io sono sempre tranquillo." disse grattandosi la guancia.
Briciole di maria caddero un po' sulla salopette, un po' per terra.
"Insomma" riprese "vuoi sapere se sono perennemente fatto?"
"No."
"Strano, di solito mi chiedono -Amico! Ma se hai peli di marijuana vuol dire che stai sempre fatto!"
"E tu sei sempre fatto?"
"Non saprei. Sono così da quando sono nato."
"Dove e quando sei nato?"
"Sarebbe strano se me lo ricordassi."
"Okay Mario, sei tra due fuochi:"
"Oddio, spero di no..."
"C'é chi ti darebbe la cittadinanza e chi no."
"So già la risposta, ma la domanda te la faccio lo stesso: perché non mi vogliono?"
"Perché i tuoi peli vegetali sono fuori legge."
"Scusa, se al posto di marijuana producessi rosmarino, avrei comunque dei problemi?"
"Non credo."
"Tutto questo non ha senso. Fa molto razzismo. Razzismo e manicomio. Come si fa ad essere incazzati con le piante? Bisogna essere parecchio frustrati. E' madre natura che le ha create, ed é madre natura che me le ha messe al posto dei peli. L'uomo non può essere razzista con madre natura. O forse sì. Non lo so."
"Ho fatto un sondaggio: il 20% é a favore nel darti la cittadinanza, il 40% invece no."
"E i restanti?"
"Non gliene frega un cazzo."
"Adoro la gente."
"Tu assumi marijuana?"
"La mia o quella degli altri?"
"La tua."
"Sarebbe tipo cannibalismo. Tu la assumi?"
"Da giovane ogni giorno. Ora saltuariamente."
"Vuoi provare la mia?"
"Non saprei. Mi fa un po' impressione."
"Bravo. Non sopporto chi mi chiede di staccarmi pezzi di barba per sballarsi."
"Dovrebbero legalizzare la marijuana?"
"E' illegale rendere illegale qualcosa."
"Mi sembra un'affermazione assurda."
"L'illegalità é un'idea. Tutto é lecito se credi nella selezione naturale."
"Credi in Dio?"
"Dio é pianta. Le piante stanno ovunque, proprio come lui. Se chiedi qualcosa a una pianta, quella non risponde. Proprio come Dio. Senza le piante, come faremmo a respirare? Soffio vitale di Dio. Da un certo punto di vista, credo che gli animali siano il sogno delle piante di potersi muovere, di non avere radici. Siamo tutti figli degli alberi, o di Dio."
"Hai paura della morte?"
"La morte é come una promozione. Se fai il bravo, arriva prima. Guarda Jimi Hendricks. Poi guarda Andreotti. L'erba cattiva non muore mai."In quel momento la polizia fece irruzione nella mansarda.
Un poliziotto buttò a terra la vecchia conchita, altri due afferrarono Mario, trascinandolo fin dentro la volante.
Io ebbi una promozione.
Mario fu incarcerato per detenzione di marijuana.
Selezione naturale?
Mario subì un processo lunghissimo di due anni e, nel 1992, fu trovato morto nella sua cella.
Ematomi ovunque, fratture al cranio, a tre costole, a una gamba.
I suoi peli vegetali gli erano stati strappati tutti via.
Aveva 27 anni.
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Короткий рассказRaccolta di racconti brevi ma intensi, ironici, drammatici, a volte erotici, mistici, ritmici, onomatopeici, ontologici, lungimiranti e futuristici. Vincitori del premio fragolino 2016, best asceller 2030. Tutto qui? Quasi...