L'appuntamento

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L'appuntamento

Ron Weasley, segretamente innamorato di Hermione da circa un anno ormai, entrò di filato nella stanza.

«Spero tu stia bene! Come va la temperatura? Si è abbassata?» disse mettendosi in mezzo ai due prima che si baciassero. Non credeva ai suoi occhi. L'Hermione Granger che conosceva lui non avrebbe mai baciato Malfoy. Poteva essere stato uno scherzo della vista... insomma un'allucinazione.

D'altronde la notte precedente non aveva dormito un granché.
«Hey calmo Weasleyuccio!» fece Draco con voce calma ma irritata. Forse aveva veramente interrotto qualcosa. Ma no, non poteva essere!
«Comunque sí grazie Ron, sto bene, non ho piú la febbre» sembrava piuttosto stizzita anche lei. Aveva le guance molto arrossate. Forse erano le conseguenze della febbre alta avuta quella mattina, cercò di convincersi Ron.

Poi uscí dalla stanza. Era entrato per prendere un libro ma... lo studio poteva aspettare, ora l'importante era raccontare tutto a Harry.
«Weasley ci ha visto mentre...»
«No, tranquillo Malfoy. Poi, anche se l'avesse fatto non avrá creduto ai suoi occhi. Non sospetta di nulla. Almeno spero...»

«La tua ultima frase sembra molto poco convincente, sai Granger?» fece lui ghignando divertito «Sarai nei pasticci con i tuoi amici»
«Ha ha ha. E questo ti fa ridere, razza di idiota?» chiese lei con un tono da finta divertita.
«Sí, molto. Ma non preoccuparti... io sarò sempre qui per te!»
«Grazie, furetto!» sorrise lei.
«Comunque, prima Weasley ci ha interrotto... sto aspettando ancora il mio bacio...» ghignò lui nuovamente.

«Niente bacio. Ora devo andare a studiare... ci vediamo!»
«Stasera alle sette e mezza. Fuori dalla Sala Grande. Non ti aspetterò per molto... quindi vieni puntuale.»
«Chi ti dice che io voglia venire?»
«Oh! Te ne pentirai se non lo facessi...» le strizzò uno di quei suoi magnifici occhi di ghiaccio che appena incontravano quelli di lei si incendiavano «Allora ti aspetto, Grangy!»

Grangy? Che cavolo di nomignolo è "Grangy"? Anche se non lo voleva ammettere a se stessa, Hermione adorava quel nome, forse perchè lo aveva inventato lui, amichevole e simpatico.

Grangy salí su per le scale che portano alla torre dove risiede la Sala Comune dei Grifondoro. Erano le tre del pomeriggio, cosí Hermione studiò e fece i compiti fino alle sei, quando si decise a prepararsi. La cena era alle sei e mezza.

«Hey Hermione! Perchè quel sorrisetto?» chiese Calí Patil, sua compagna di stanza insieme a Lavanda Brown.
La ragazza non se ne era nemmeno accorta
«Cosa? Hemm no... quale... ?»
«Un ragazzo si è fatto avanti?»
«Cosa? No!» come faceva a saperlo?

«Suvvia Herm! Conosco quel sorriso!» «Bhè si... in effetti... qualcosa del genere...»
«Chi?»
«Oh... hemm... non lo conosci... non è di Grifondoro...»
«Ok... ti prepari dopo cena?»
«Non penso di avere tempo: l'appuntamento è alle sette e mezza!»

«Manca mezz'ora!» la rimproverò l'amica
«Lo so... farò una doccia veloce e basta!»
«Come? Herm hai un'appuntamento!» disse con aria arrabbiata Calí «Ti aiuteremo io e Lavanda. Lav? Lav?» la chiamò la ragazza indiana che possedeva i tratti tipici del suo paese, cosí eleganti e graziosi... le donavano proprio!

Entrarono tutte e tre in bagno, mentre Grangy faceva la doccia le compagne preparavano tutto il materiale per farla apparire bellissima. Lavanda le pettinava i lunghi capelli ricci e crespi, mentre Calí applicava il trucco sul volto acqua e sapone di Hermione.

«Ti sei mai truccata?» chiese l'amica
«Poche volte!»
Cosí dopo mezz'ora riuscirono a sistemare Hermione
«Non è il massimo ma può andare!» esclamò la ragazza indiana fiera del suo capolavoro. Hermione si guardò allo specchio al posto della sua figura vide una bellissima giovane donna.

Aveva un velo di mascara che le copriva le imperfezioni, qualche passata che addolciva il suo sguardo, un ombretto chiaro che le illuminava gli occhi. Un lucidalabbra trasparente grazie al quale la sua bocca sembrava piú carnosa. I capelli ribelli raccolti in uno chignon. Indossava un mini-abito aderente, lungo fino al ginocchio, rosso di seta. Le scarpe erano ballerine nere.

«Sei proprio carina Hermione!»
«Grazie Lavanda!»
«Spero che questo ragazzo sia quello giusto perchè ho rinunciato a truccarmi per aiutare te!» fece con un sorriso
«Grazie mille ragazze!»
«Figurati, a questo servono le amiche, no?»

La ragazza scese le scale, fino alla scalinata principale, quella dove l'anno prima tutti erano rimasti a bocca aperta guardandola avvolta nel suo abito violetto. Chissá se avrebbe sortito lo stesso effetto a distanza di nove mesi!
Trasse un respiro ed iniziò a scendere seguita dalla truccatrice e dalla parrucchiera.
Entrata in Sala Grande tutti la guardarono con il fiato mozzato. Tutti tranne i Serpeverde che la guardavano disgustati, meno che Draco, lui ghignava. Chissá dove l'avrebbe portata... l'ansia iniziò a salire.

Se mi porta nella foresta proibita?
Se mi porta tra le serpi?
Se è tutta una messinscena per ridicolizzarla?
No Hermione non può essere!
Gli amici chiesero spiegazioni del nuovo look. Di lì a poco tutti sapevano che lei e un misterioso Corvonero e dovevano uscire quella sera.
«Ah! Un Corvonero eh? Quindi un certo animaletto non c'entra... sai ho saputo di te e il fu...»
«Sshhhttt! Harry!» sghignazzò Ron.

«Cosa gli hai raccontato, Ron?»
«Quello che ho visto! Tu e Malfoy stavate per baciarvi!»
«Non è affatto vero!»
«Allora cosa stavate facendo?»
«Avevo dello sporco sul naso e lui ne lo stava togliendo!» fece lei convinta
«Perchè Malfoy ti stava togliendo dello sporco sul naso?»
«Perchè non riuscivo a togliermelo da sola. Ora se non vi dispiace ho da fare!»

Erano le sette e venticinque e Malfoy le aveva chiesto di non ritardare, quindi iniziò ad avviarsi.



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