CAPITOLO 1 - Incontro Indesiderato

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Pov. Eren

Da quanto sono finito in orfanotrofio ho incontrato un nuovo amico si chiama Armin Arlet è stato portato qui in orfanotrofio perché i suoi genitori non potevano sostenerlo. Armin è alto 1,65 cm ha gli occhi azzurri i capelli biondi che gli arrivano a toccare la spalla, lui è stato l'unico amico che ho avuto negli ultimi 10 anni. Ritornando a noi Armin mi chiama e dice:
-Eren!!!!!!!!!!!!!! Mi stai ascoltanto? Mi scuote una mano vicino alla faccia
-Ehm si ti sto ascoltando, di che cosa stavamo parlando? Domando
-Mi dovevi raccontare come sei finito qui in orfanotrofio e il tuo passato
Sgranai gli occhi, dovevo raccontare il mio passato e come ci sono finito qui, lui mi ha raccontato il suo passato e io dicevo sempre che non era il momento e lui mi capiva ma ora glielo devo raccontare ce la posso fare glielo devo raccontare, glielo devo confidare perché sono qui e il mio passato perché lui è il mio migliore amico, prendo un respiro profondo e dico:
-Ero solo nella mia stanza di colpo ho sentito spari e delle grida cinque uomini hanno ucciso i miei genitori e mia sorella Mikasa poi sono entrati nella mia stanza e un uomo mi ha iniziato a picchiare e poi se ne andò...
-E i tagli?
-I tagli me li procurò un altro uomo, io dico che era pazzo.
-E perché hanno ucciso i tuoi genitori?
-Dicono che mio padre aveva fatto un prestito con loro però non glieli ha restituiti.
-Capito mi dispiace- dice abbassando la testa.
-Non fa niente! - lo abbraccio.
Questo è un abbraccio sincero che durò pochi minuti, quando ci stacchiamo ci siamo messi a parlare del più e del meno, delle nostre prime cotte in orfanotrofio, ci raccontammo barzellette, se avevamo altri fratelli o sorelle, se abbiamo mai sofferto per amore ma una cosa che Armin mi disse mi bloccò:
-Cosa hai provato quando hanno ucciso la tua famiglia?- domanda.
Abbasso la testa e stringo i pugni fino a farmi sbiancare le nocche, i ricordi mi passano per la testa e rispondo:
-Ho provato molto odio verso di loro- rispondo alzando un po' il tono della voce
-Capisco!
-Mia madre non centrava niente nemmeno mia sorella, potevano risolverla invece di ucciderli! - dico gridano e guardando Armin
Le lacrime amare mi scendono come i ricordi della morte dei miei genitori, io la notte uscivo dalla finestra per andare a trovare i miei genitori al cimitero, scappavo perché non volevano che uscivo senza il loro permesso e senza nessuno che mi accompagnasse, nessuno mi capiva solo Armin riusciva a rendermi felice e consolarmi.
-Sfogati!
Faccio un sorriso debole perché poi mi scompare subito a causa delle lacrime che mi scendono non ce la faccio più il mio amico mi abbraccia ma quell'abbraccio dura poco perché Annie la proprietaria dell'orfanotrofio mi chiama e dice:
-Jeager vieni!
Ci stacchiamo da quell'abbraccio e seguo Annie che mi porta in una stanza, in quella stanza ci sono i due criminale che mi anno quasi ucciso, speriamo che loro non mi adottino meglio restare qui che essere adottati da loro, giro i tacchi e cerco di andarmene ma Annie dice:
-Eren non sei contento di essere stato adottato?
- Sei sicura che siano loro ad adottarmi?
-Si sono loro
Vedo il biondo che si alza dalla sedia e viene verso di me, io spaventato indietreggio finché non mi sbatte a muro. Cazzo sono nei guai! Il corvino si alza e viene verso di me mi prende il polso e mi porta nella sua macchina per andare a casa

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